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Buran: talmente prevista da non essere considerata emergenza. Ma emergenza fu

VITERBO - Sono giorni che il centro Italia attende l'arrivo della tempesta siberiana Buran; era annunciata neve, tanta, e dall'amministrazione era giunta comunicazione di prestare attenzione, non muoversi, se possibile. Ottima iniziativa. Puntuale, manco fosse svizzera, in tarda serata di domenica inizia il nevischio che diventa nevicata vera. Alle 22 era già tutto bianco, e allora bastava agire. Eh no, troppo facile, stamani al risveglio sembrava di stare in Val d'Aosta.

Con tutte le giustificazioni possibili, tra cui la scarsa reperibilità di mezzi, che sarebbero decisamente sprecati per una nevicata ogni decennio, forse era il caso di muoversi per tempo, già durante la notte, all'alba. E invece stamani tutto sembrava cristallizzato, in attesa di fare le prime azioni a beneficio della comunità.

Abbiamo girato Bagnaia, comune di Viterbo dal 1927, per ricordarlo, e l'unica via interessata al passaggio dello spazzaneve è stata viale Fiume, in modo nemmeno perfetto, come risulta evidente dalla terza foto di questa gallery, nel punto d'incrocio in via Pian del cerro, di competenza provinciale, linda e impeccabile. Tutto il resto del quartiere rimane impraticabile e difficile da percorrere anche a piedi, perché per muoversi bene è necessario calcare quelle poche strisce create dalle auto, diventate lo spazzaneve di questa emergenza.

L'altro lato della medaglia è la gioia dei bambini e dei ragazzi: l'accesso al parcheggio di valle Pierina diventa una meravigliosa pista di slittino, negli angoli delle vie si gioca a pallate e ovunque nascono pupazzi di neve. Le scuole sono chiuse, e lo rimarranno anche domani su tutto il territorio comunale, dal punto di vista ludico lo spettacolo è davvero bellissimo.

Piccolo appello per la Fontana dei Quattro mori a Villa Lante: come mostra la foto in gallery, esattamente come 6 anni fa, si è subito formato un importante blocco di ghiaccio al centro delle statue, cosa che ne causò la rottura. E' possible chiudere l'acqua che ne consente il continuo formarsi? Oppure aspettiamo che di nuovo le braccia dei quattro mori collassino?

Probabilmente qualcuno interpreterà queste parole come l'ennesima "polemica sterile". Ma la nostra coscienza critica chiede che vengano messi in evidenza i problemi, i disagi. Siamo certi che al Comune stiano lavorando dall'alba, ma forse si è lavorato troppo dentro gli uffici e poco fuori, dove, per ovvi motivi, è presente l'emergenza. I disagi metereologici creano necessariamente problemi, ma chi oggi si affretta a dire di aver fatto il massimo dovrebbe andarsi a rileggere le sue dichiarazioni del 2012, quando si sottovalutò l'allarme e poi si provò a rimettere in sesto la città. con una nevicata più o meno continua che durò 15 giorni almeno. Allora gli stessi soggetti, corsi e ricorsi storici, gridarono allo scandalo, all'incapacità. Ora sono governo e che hanno fatto?
Siamo al primo giorno, e lo spettacolo non è stato fantastico, e se dovesse nevicare ancora? Chiamiamo lo Yeti? O aspettiamo fiduciosi che si sciolga?

Registriamo anche l'appello che viene dal Comune: "In via precauzionale e per motivi di sicurezza, si invita la cittadinanza a camminare lontano dalle grondaie e dai cornicioni dei palazzi. Le squadre operative stanno lavorando strenuamente da questa notte per assicurare la viabilità e i servizi indispensabili nel capoluogo e nelle frazioni. Nel centro storico, il personale della Viterbo Ambiente sta procedendo dalla mattinata alla pulizia dei marciapiedi. Lo spargimento del sale per liberare le vie e le strade all'interno delle mura civiche, per il quale è stato allertato anche il gruppo di protezione civile comunale, proseguirà nel pomeriggio e comunque fino a cessata necessità".

La città e soprattutto le frazioni meritano maggior rispetto, anche per chi in quei luoghi ci vive e oggi non può far altro che guardarsi intorno.

Teresa Pierini