Dopo il saluto istituzionale al Palazzo del Governo, accolta dal prefetto Bruno, la senatrice ha ammirato piazza San Lorenzo, rimanendo incantata dal duomo e dal Palazzo Papale, ammirati solo di sfuggita per correre al Teatro dell'Unione. Accompagnandola in platea, Pietro Bevilacqua ha sottolineato alcune criticità relative al restauro e, soprattutto, sul rischio che una scarsa programmaziona futura escluda la realtà viterbese da fondi nazionali. Come prevedibile, anche il Teatro ha attirato l'attenzione della senatrice bolognese, per la prima volta a Viterbo, facendole esclamare che l'intero Paese è pieno di realtà bellissime e sottovalutate.
Il viaggio tra le bellezze ha avuto il suo apice a Villa Lante, accolta dalla direttrice, dottoressa Matilde Amaturo, dal personale e da alcuni docenti dell'Università della Tuscia, responsabili del progetto inerente la flora presente nella villa Cinquecentesca.
La senatrice Borgonzoni si mostra particolarmente informata, è evidente che prima di varcare l'ingresso ha verificato al Ministero dati e numeri, che si quantificano in 90mila accessi annui, ancora decisamente sottostimati rispetto alla bellezza mostrata. E' la direttrice stessa, mentre spiega le stanze delle palazzine e il funzionamento delle fontane nel parco, a lamentare la carenza di personale, che limita purtroppo le aperture delle due palazzine in date alterne. "Se in queste condizioni fate 90mila visite figuriamoci se aumentate le risorse. È giusto fare qualcosa per renderlo fruibile" questa la promessa della sottosegretaria, mentre controlla lo stato degli edifici, eventuali problemi di infiltrazioni e tenuta delle stesse. Attivissima negli scatti con cellulare, che assicura saranno il suo promemoria, la visita prosegue con la fontana dei Giganti, in fase di restauro, e l'incontro con i docenti universitari, che le raccontano il progetto: "Abbiamo un inventario completo degli alberi del parco, un patrimonio che racconta la vita delle piante. Grazie alla Fondazione Carivit abbiamo condotto uno studio sui platani, dalla documentazione storica risulta che sono gli alberi originali, risalenti all'impianto del 1556, tutti riscontrano lo stesso genotipo con una pianta madre. Attraverso i laboratori è stato isolato e registrato, e potrà essere usato per eventuali interventi sulle piante".
Una visita che può portare ottimi frutti al territorio, complice l'interesse dimostrato dalla senatrice, apparsa attenta e pragmatica. Nel luglio 2014 fu il ministro Franceschini a visitare Villa Lante, accolto dall'amministrazione Michelini al completo. Sono passati solo quattro anni ma quella classe politica sembra attualmente spazzata via dal voto. A breve Viterbo affronterà il ballottaggio e nessuno di quegli attori, di certo, sarà presente nella stanza dei bottoni. La speranza è che la sottosegretario possa ricordarsi del gioiello Villa Lante, e degli altri visti ieri, incastonati in un territorio meravigioso che merita maggiore attenzione e supporto governativo,
Teresa Pierini