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La pioggia annacqua la festa dell'uva... e vince sempre lui: Catarcini

Sagre e Feste
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VITERBO - Fuggi fuggi generale, con le prime gocce di pioggia che hanno rovinato l'atmosfera. I giochi però erano fatti con il risultato più scontato: Catarcini vincitore del Palio delle botti, come avviene da anni. Per vedere tutte le foto della Gallery clicca qui.

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Diciotto i bottaroli, tutti Facchini di Santa Rosa, incitati dal presidente Mecarini e pronti a sfidarsi nelle tre gare, la tradizionale a spinta, quella a spalla e il nuovo circuito doppio, prima a spalla e poi a spinta, tutti lungo la salita che porta verso la fontana di piano.

Un'edizione leggermente sotto tono, forse per l'annunciata pioggia che puntualmente è arrivata, sia per una strana scarsa presenza anche di amministratori, alcuni, immancabili in passato, non pervenuti. Presente comunque l'amministrazione con sindaco Michelini, presidente del consiglio comunale Ciorba, assessore Perà, consiglieri Moricoli, Bizzarri e De Alexandris.

Quella che non manca mai è l'atmosfera di festa, che contagia gli spettatoli, dietro le transenne e sopra la fontana e, tanti, in piazza Scotolatori, i giochi e gli sfottò tra facchini.

Si parte dalla preghiera del nuovo parroco, si presenta al pubblico Cristian, 10 anni, vincitore del palio tra bambini, e inizia la gara, con cronaca diretta del presidente del Comitato, Paolo Bracaglia, e Antonello Ricci, tra i due quello meno “ortodosso”.

Iniziano le manche e si formano le batterie della finale, mentre si registrano un paio di incidenti nella gara a spalla, forse le botticelle piene erano troppo pesanti, arrivando ad almeno 40 chili, e uno dei bottaroli è costretto ad abbandonare il campo per una sospetta frattura alla mano. Il tabellino finale registra tre vincitori: Alessio Brachino nella mista spalla/spinta; Simone Fraccaro in quella a spalla, dominatore sui due fratelli Serafini; Gino Cartaccini nella spinta, un nome una garanzia, dominatore continuo da anni, che ha talmente affinato la tecnica da riuscire a fermarsi poco prima dell'arrivo per guardare dietro gli avversari ancora impegnati nella salita.

E sulla linea d'arrivo iniziato a cadere le prime gocce, che mano a mano si intensificano e rovinano la parte finale, la fontana che getta vino, un vino rosso che rischia di mischiarsi con la pioggia.

Ma ancora un rito rimane da celebrare, quello gestito dal Circolo Giulio Selvaggini: la premiazione per la gara del dolce che quest'anno ha registrato 27 ottimo manufatti divisi tra zuppe inglesi, cheese cake, crostate, peschette dolci, rotoli e qualche opera d'arte che ogni anno richiama l'uva, le botti e il tema della festa piascaranese. Alla fine hanno dominato quattro dolci per la bellezza, con i premi andati a Lina, Maria Antonietta, Monia e Rosetta, la vincitrice con un bellissimo cesto pieno di grappoli bianchi e rossi; Federica, Stefania, Rosetta, oltre a confezionare una torta bella in grado di farla anche molto buona, almeno per il giudizio dei giudici, e Carla, la vincitrice con un meraviglioso cheese cake alla crema di nocciola.

Piove, molto, ma il pubblico rimane fiducioso intorno ai tavoli, attendendo un piccolo assaggio, un modo per partecipare alla festa. Il dubbio però sarà per il 2018, perché quanto avvenuto quest'anno tra il circolo e alcune realtà cittadine ha lasciato il segno, e non è detto che la prossima edizione della festa possa registrare la presenza e l'impegno del Circolo Selvaggini. Sarebbe un peccato, ma il tempo è galantuomo e ci sono tanti giorni per chiarire quanto accaduto poco prima delle feste dedicate a Santa Rosa.

Teresa Pierini