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La mostra sui quarant'anni di Unitus diventa un ponte tra Ateneo e città

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VITERBO - Quarant'anni di storia dell'Università della Tuscia: la mostra fotografica, già ammirata a Santa Maria in gradi, sbarca nel centro storico, nella Sala delle Bandiere di Palazzo dei Priori. Un incontro tra Ateneo e città che è stato presentato nella sala d'Ercole, alla presenza del sindaco Giovanni Arena, dell'assessore Antonella Sberna, e dall'Unitus, il rettore Stefano Ubertini, alla prima uscita pubblica fuori dall'università, dai docenti Giovanni Fiorentno, direttore Disucom, e Gilda Nicolai, archivistica generale.

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Onori di casa per il primo cittadino: "Saluto e accolgo con stima il Rettore alla prima uscita pubblica e lo ringrazio per la scelta di portare la mostra sui 40 anni di Unituscia nel palazzo della città. Nuova conferma del binomio tra l'amministrazione e l'ateneo. Quando ho inaugurato questa mostra a Santa Maria in Gradi con il suo predecessore, il professor Ruggieri ha detto che sembrava più su di me che sull'ateneo, segno che vi sono stato sempre vicino".

Il magnifico rettore Ubertini conferma l'unione d'intenti: "Mi piacerebbe che il mio mandato si caratterizzasse per il connubio tra città e università, l'una può prendere forza dall'altra. Viterbo è a misura di studente, perfetta per i fuori sede, sicura, accogliente e con un popolo generoso. L'integrazione tra città e università richiede tempo e avviene quando i cittadini ritengono propria l'università. La mostra che racconta 40 anni arriva così nel palazzo cittadino, una storia che illustra un tempo lungo quanto l'intera carriera di un docente, ma anche quella di tanti studenti che grazie al percorso di studi trovano o creano lavoro e rimangono qui. La mostra ha un grande valore dal punto di vista simbolico".

Accoglienza al Rettore anche dall'assessore Sberna: "stiamo lavorando in piena collaborazione e mi complimento per la scelta del prorettore, Alvaro Marucci, con cui da tempo stiamo realizzando un progetto di ripopolamento del centro storico a misura di studente. Non sottovalutiamo, inoltre, il canale di promozione che fate del sistema Viterbo".

La mostra è stata poi illustrata dai due docenti, partendo da Giovanni Fiorentino, che per primo portò un laboratorio di fotografia nell'Ateneo: "L'immagine è uno straordinario ponte di comunicazione e da tempo coinvolgiamo gli studenti a produrre immagini di questa città. Non è, però, solo un progetto di produzione fotografica ma anche un importante lavoro di ricerca, che tira fuori dai cassetti materiali straordinari, che mostrano l'università e la città stessa. Ci sono tantissime immagini ancora da usare, che tracciano la storia, basti pensare al cambiamento avvenuto a Santa Maria in gradi e in una serie infinita di luoghi che sono stati rivitalizzati, due fra tanti il Riello o il complesso del San Carlo".

Una ricerca importante confermata anche da Gilda Nicolai: "Nella mostra abbiamo cercato di coniugare le immagini con la nostra storia. L'archivio si forma in modo automatico con la sua stessa attività, dopo 40 anni, per legge, passa da deposito ad archivio storico, da sottoporre a conservazione e comunicazione, ora possiamo dire che abbiamo un archivio storico. Abbiamo lavorato per metà sul cartaceo, da Scarascia Mugnozza a Mancini, poi sul digitale che, può sembrare strano, è più difficile da conservare, specie se rimane inerme in computer senza catalogazione. Il rischio è che, al termine del processo produttivo, un computer sia dismesso con tutto il suo valore all'interno, che, se non conosciuto, andrebbe perduto. Con i miei studenti parto sempre dal simbolo degli archivisti, un giano bifronte, che guarda al passato, in modo attivo, pensando al futuro che va progettato... spero che questa sia un'iniziativa utile per valorizzare la nostra storia e quella della città".

La mostra sarà inaugurata nella Sala delle Bandiere, a Palazzo dei priori, lunedì 18 novembre alle 12, e sarà visitabile fino al 29, tutti i giorni, sabato e domenica comprese, con gli orari di apertura del palazzo comunale.

Teresa Pierini