VITERBO - Settima edizione del Festival I Bemolli sono blu - Viterbo in musica: presentata questa mattina dal maestro De Palma in sala Consiglio, alla presenza dell'assessore Antoniozzi e dei rappresentanti di Touring Club e Fondazione Carivit.
"La bellezza della musica - così descrive questo appuntamento ormai fisso con la città Alfonso Antoniozzi - che spazia in tanti secoli di note, dando un palco sia al musicista affermato che al giovane talento. Chiunque faccia questo mestiere, me e il maestro compreso, sa bene che la cosa più difficile per chi muove i primi passi in questo mondo professionale è rompere il circolo vizioso per cui se non ti sentono non ti chiamano. Vi stiamo vicino con il bando ma stiamo lavorando con gli uffici per trovare anche per voi un buon metodo amministrativo, perché possiate programmare, almeno per un triennio".
I fondi sono il problema principale per questo tipo di manifestazioni e il maestro ha tenuto a sottolineare come ancora non si sappia nulla dei contributi regionali. Il prossimo anno, anche grazie all'ingresso nel Fus, potrebbero pensare di programmare il festival in primavera, insieme all'inaugurazione della sede dell'associazione musicale Muzio Clementi, nel centro storico, a Palazzo Chigi, dove si svolgeranno anche dei concerti.
A proposito di fondi, sarà come sempre presente la Fondazione Carivit, che opera prettamente nel settore culturale, per essere sempre presente nella ricerca del bello. Vicino al festival anche Vincenzo Ceniti, nel suo ruolo di console Touring per Viterbo, che ha dato alcuni consigli: "Mi permetto di sollecitare l'amministrazione ad impegnarsi nell'evitare sovrapposizioni di eventi, lasciando scoperti altri periodi, mentre mi complimento con il maestro De Palma per aver individuato nella Chiesa di San Silvestro una sede quasi fissa, che permette di associare il festival ai concerti proposti". A rispondere di nuovo l'assessore che ha accolto il consiglio ma ribadito che per realizzare un cartellone pianificato tra tutte le realtà culturali cittadine sarebbe necessario avere il programma almeno 4 mesi prima, una richiesta che spesso non può essere accolta dagli organizzatori stessi.
Il tema del viaggio sarà il filo conduttore del salotto musicale, visto dagli occhi dei compositori, sia italiani, accolti nelle corti estere, inglesi, francese o russe, che stranieri, diventati protagonisti stavolta in Italia. Questo ha permesso agli organizzatori di pianificare un certellone di classica che spazia nei secoli, arrivando anche alla contemporanea.
"Un cartellone che sembra quasi una stagione ma è volutamente un festival, perché si pone anche l'obiettivo di valorizzare i luoghi dove si svolgonbo gli eventi. Oltre alla Chiesa di San Silvestro abbiamo Palazzo Gallo a Bagnaia, la chiesa di Santa Maria della Verità,l'abbazia di San Martino al Cimino. E' giusto valorizzare la città di Viterbo che è talmente ricca di luoghi artistici che in questo modo entrano in un meccanismo virtuoso, perché il turista che ama la musica scopre anche la città. Poi c'è il discorso dei giovani, come Bemolli nasciamo da una evento finanziato da un bando europeo dedicato a giovani pianisti, ora accogliamo ancora talenti, insieme a musicisti che scelgono di venire e tornare a Viterbo perché la trovano bellissima, magari all'inizio risulta sconosciuta ma poi restano tutti colpiti da quello che vedono".
Torna Lorenzo Luiselli, stavolta con il titolo di vincitore di Lazio Sound, allievo dell'accademia del maestro De Palma, e anche lui si esibirà, e lo farà come sempre gratuitamente, già dall'inaugurazione di sabato, ore 17 all'Auditorium Santa Maria in Gradi, insieme alla Roma Tre Orchestra diretta da Pietro Borgonovo; poi tanti artisti (clicca qui per vedere il cartellone completo) tra cui i viterbesi Ferdinando Bastianini (all'organo) e il giovane soprano Nicoletta Zappa.
"Dopo tre anni dedicati al romanticismo - ha concluso il maestro De Palma - cambiamo un po' l'orizzonte e lo diamo al viaggio, quello che i compositori hanno fatto magari per persecuzioni razziali o per motivi di studio, ma anche il viaggio inteso come quello della mente che tutti noi facciamo, qualcosa di diverso dal turismo di massa, legato ad uno scatto fugace, ma dedicato alla riscoperta di un luogo, e noi andremo anche alla riscoperta di autori talvolta trascurati, se non dimenticati. Mi piace ricordare Muzio Clementi, a cui è dedicata la nostra associazione, compositore napoletano, anche lui in viaggio in Russia per diventare artista di corte, definito 'padre del pianoforte'. Ricordo infine il coro PicColino, dal maestro Colino, troppo anziano ormai per venire qui ma arriveranno i suoi allievi della Cappella Sistina, ormai diventati grandi".
Per essere vicini al pubblico, anche quest'anno i biglietti hanno un costo di 5 euro, ridotto a 2 per under 18 e over 70.
Teresa Pierini