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Il 2018 inizia con la festa in musica del concerto di Capodanno

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VITERBO – Un anno iniziato sotto i migliori auspici, quelli della musica, bellissima, portata in scena da artisti per gran parte “di casa”, di altissimo livello. Due su tutti: Fabrizio e Ferdinando Bastianini, il primo direttore dell'orchestra EtruriaEnsemble per l'occasione arricchita dai docenti della scuola musicale comunale, il secondo pianista d'eccezione a cui è spettato l'onere, e sicuramente l'onore, di aprire lo spettacolo.

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Il concerto, a cui hanno assistito centinaia di spettatori, presenti il sindaco Michelini, assessori, consiglieri e l'onorevole Fioroni, si è aperto con il repertorio chopeniano scelto da Ferdinando Bastianini, che ha spiegato brano per brano ed eseguito in modo impeccabile, fino alla tradizionale improvvisazione che caratterizza il maestro: da Chopin fino a Strauss, quasi per accogliere l'orchestra che sarebbe arrivata poco dopo, per chiudere con l'inno dei Facchini di Santa Rosa, “Quella sera del 3”, scritta da Lorenzo Celestini.

Il maestro Ferdinando Bastianini al piano

Il tempo degli applausi, meritatissimi, e il sipario si riapre sulla seconda parte, quella dedicata alla musica sinfonica, tratte per gran parte dalle meravigliose opere composte da Strauss figlio. L'orchestra si accomoda e viene raggiunta dal direttore, il maestro Fabrizio Bastianini: è il momento di stupire.

Come nella migliore tradizione viennese inizia lo spettacolo, che si arricchisce anche della danza, con il sensuale tango di Gardel, elaborato per orchestra dallo stesso Bastianini, ingraziosito dalle appassionate movenze dei maestri Massimo Polo e Oksana Nechytaylo.

Tango con i maestri Massimo Polo e Oksana Nechytaylo

I brani più amati dal pubblico dipingono man mano un pentagramma a tratti romantico a tratti esaltante, da Sul bel Danubio blu alla maestosità musicale di Sotto tuoni e fulmini, fino al Valzer dei fiori, tratto dallo Schiaccianoci di Tchaikosvsky. Applausi scroscianti convincono il direttore a donare un'ultima chicca, la più classica e attesa: la Marcia di Radetzky, che al di là dei significati storici e politici per cui fu composta, permette al pubblico di partecipare, applaudire a tempo, seguendo il direttore e sentirsi parte integrande di un'insieme musicale.

Si è conclusa così, meravigliosamente, una festa di musica che sia di buon auspicio per l'intero anno, considerando anche il gesto benefico: il ricavato sarà devoluto di nuovo al Lions Club Viterbo a favore del progetto Campo delle Rose.