E' più informale, come informale è l'incontro. Non il classico comizio, anche se qualche concetto viene declamato, ma un incontro emozionale con la sua gente, che vede la scritta "chiara" campeggiare sul video alle sue spalle, e la ascolta. Davanti i due simboli di questa campagna, la scritta è ora e la matita per richiamare il voto.
Tailleur pantaloni rosa, parla di nuovo da un leggio dove si richiama voto e slogan, e condivide il palco con performance attoriali che ricordano le grandi donne viterbesi o che hanno fatto la storia della città, da Galliana a Vittoria Colonna. Richiama spesso la metafora dell'arco, con quell'obiettivo fisso di mirare bene e conquistare Palazzo dei priori, dopo 9 lunghi anni di opposizione.
Chiama a raccolta la squadra, i 20 consiglieri della sua maggioranza, molti presenti, che in caso di vittoria avranno l'onore di rappresentare 60mila cittadini, e annuncia che comporranno un unico gruppo civico senza distinzione in liste, ma coinvolge anche tutti i candidati, quelli che non sono entrati ma che faranno parte del gruppo di lavoro.
Guarda leggermente avanti, quattro anni fa annunciò parte della squadra degli assessori, stavolta, complice magari qualche appoggio dichiarato e pubblico, solo un paio di nomi sono trapelati, Antoniozzi e Franco, entrambi assessori esterni; il resto si conoscerà dopo, in caso di vittoria, e se il gruppo deciderà potrebbero anche esserci sorprese allargando a forze diventate amiche, "ma non certo per la sopravvivenza - precisa - che è già scontata nei numeri".
Chiude la serata ringraziando lo staff, l'uomo che la sopporta da tempo e tutti quello che stanno credendo in lei, a cui chiede un ulteriore giuramento pubblico, facendo rispondere alla domanda "come mi chiamo?"... "il mio nome è Viterbo", che fa ripetere a squarciagola.
Il patto è fatto, ora anche per lei silenzio elettorale e parleranno le urne, domenica sera, quando arriverà il primo sindaco donna della città dei papi.
Teresa Pierini