Tutti i presenti, e chi ha seguito dalla diretta social, hanno notato la lunga sosta in via Saffi. Per uno strano caso del destino, il punto dove un filo elettrico costringe i minifacchini a piegarsi per evitarlo, come accade sotto l'archetto di via Mazzini, è stato teatro di un urto con un filo tirato lungo tutta la via, da un terrazzo all'altro.
Da chi? Non è dato saperlo, certo che per tutti, dopo il sopralluogo del pomeriggio, e per lo stesso Alessandro Lucarini quel filo non c'era. Ma la sera si, e mentre Luce di Rosa procedeva spedita si è incastrata all'altezza della statua.
Pronto Matteo Achilli ha segnalato il problema ma ormai la statua era piegata indietro. I bravissimi cavalieri di Rosa hanno seguito gli ordini di Alessandro, sono andati indietro, si sono abbassati, è passata oltre ed è arriva alla sosta, potendo così "subire" il restauro immediato.
Il comitato l'ha presa, portata verso un terrazzo dove i costruttori sono potuti intervenire ad altezza giusta per fissarla nel migliore dei modi possibili, giusto per concludere il trasporto.
Poi il ritorno in postazione e l'avvio verso via Cavour.
Fondamentale l'attenzione posta da tutti e le parole del capofacchino che ha consolato più volte i piccoli cavalieri, precisando la loro infinta bravura nel reagire all'mprevisto.
Ma le emozioni non sono finite, il pensiero al "papà Renzo" è stato al centro di tutti i cavalieri che, una volta giunti "a casa" con la minimacchina, a piazza Dante, hanno lanciato nel cielo palloncini bianchi salutandolo.
Luce di Rosa è stata accompagnata dalla banda cittadina "MusiChiAmo", dell'unità pastorale Santa Maria dell'Edera e Santa Maria del Paradiso.
Alla fine è stato un trionfo (come mostra anche la gallery sopra), merito di una squadra unita e di una città che ha applaudito con migliaia di persone lungo il percorso.
Teresa Pierini