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Patto d'amore: la città si inchina di nuovo alla patrona della Diocesi "Quercia dalle radici solide"

VITERBO - La città si inchina alla Madonna della Quercia, chiedendone protezione attraverso il secolare Patto d'Amore.

Questo pomeriggio al Santuario della Quercia sono giunti come ogni anno le confraternite del territorio, annunciate dai musici e dagli sbandieratori, insieme al corteo storico, e seguiti dalle autorità cittadine, con i gonfaloni e i sindaci.

Il vescovo Piazza, alla sua prima celebrazione della storica cerimonia, si è rivolto direttamente alla Vergine miracolosa, che domina l'altare, dipinta su una tegola e incastonata nella quercia: "Chiediamo alla Madonna di custodire la comunità, questa quercia ha radici solide, che sia di protezione, anche e soprattutto nei momenti difficili".

Il Patto d'amore si celebra ricordando le chiavi della città di Viterbo donate al santuario, a cui si aggiunge sempre un nuovo omaggio, quest'anno una medaglia con i simboli di Viterbo. "Siamo qui per chiedere di superare i periodi bui attraverso l'amore - ha precisato il sindaco Chiara Frontini -, alla Madonna della quercia chiediamo, in caso di smarrimento, di farci ritrovare la strada attraverso le cinque chiavi che simboleggiano accoglienza, verità, memoria, libertà e fede".

Dopo la lettura, il Patto d'amore è stato sottoscritto dalla prima cittadina e dal vescovo, che dichiarandosi commosso da tanta devozione ha chiesto alla Vergine di accogliere la dichiarazione d'amore fatta dalla città: "Rose e luci di oggi devono essere lette come impegno delle istituzioni a fare quanto serva alle persone, siate santi nella fede e nella certezza, la Madonna ha bisogno di noi e di ciò che ciascuno di noi compie ogni giorno, solo così l'amore diventa coraggioso. Oggi vi chiedo di pregare con la Madre Santa per chi sta vivendo momenti terribili, come accaduto per i terremoto di Marrakech e in altri luoghi sofferenti nel mondo".

In chiusura sono state accese le lampade votive, una per la Diocesi, l'altra per il Comune, che illumineranno per tutto l'anno i due lati dell'altare.

Teresa Pierini e Anselmo Cianchi