VITERBO - Confartigianato Imprese Viterbo e Grosseto insieme per la firma di un manifesto che stabilisca un metodo scientifico, con disposizioni chiare e trasparenti, che regoli la valutazione dei progetti energetici, ponendo un’attenzione particolare alla tutela delle risorse, al risparmio, al riciclo e all’innovazione. Stamani la firma di Stefano Signori e Giovanni Lamioni.
Questo il testo del documento: "Tutti i Paesi del pianeta non possono ignorare gli appelli degli scienziati per ciò che concerne i mutamenti climatici, l’inquinamento e l’esaurimento delle risorse, pertanto questo documento è mirato a sottoporre, prima alle istituzioni locali e poi ai gradi più alti di governo della cosa pubblica, un modello di economia che abbia a cuore il rispetto dell'ambiente. Un modello di economia circolare che riduca - fino ad eliminarla del tutto - la produzione dei rifiuti, creando un benessere diffuso grazie al riciclo e alla rigenerazione delle risorse.
La sostenibilità del sistema energetico mondiale è una responsabilità sociale che abbiamo tutti, ed è soprattutto un modello culturale da diffondere anche tra le imprese associate, un modello che presupponga un cambio di mentalità improntato, oltre ogni condizionamento politico, a ciò che la scienza prescrive al fine di creare un nuovo approccio all’ambiente fondato sulla sfera valoriale prima che su quella cognitiva.
Per ciò che concerne lo sfruttamento delle risorse, l’incremento delle emissioni di gas ad effetto serra e l’inquinamento degli ecosistemi mondiali, siamo ormai giunti ben oltre i livelli di guardia, soprattutto se a tutto ciò si aggiungono gli scenari apocalittici derivati da sempre più rapidi cambiamenti climatici. Uno sviluppo energetico sostenibile, pertanto, non può prescindere ormai da modelli che tengano conto di attenzione ecologica, efficienza ed equità sociale. La responsabilità del futuro del nostro pianeta è nella mani del genere umano, oramai di fronte alla scelta di porre o meno le basi di uno sviluppo senza futuro.
Come sottolineato già più volte dalla Confartigianato, inoltre, lo sviluppo di processi e prodotti legati all’economia circolare rappresenta una sfida strategica per garantire un uso razionale delle risorse naturali. Va superato ogni stallo lamentato più volte e a più riprese dal mondo delle imprese che hanno capito l’importanza di un cambio di passo in ambito ambientale. Solo in questo modo sarà possibile un reale percorso di crescita verso la de-carbonizzazione, la de-plastificazione e l’uso efficiente e razionale delle risorse naturali. Sbloccare le attività di recupero e trasformazione dei rifiuti svolte dalle imprese, consentendo alle Regioni di autorizzare il riciclo caso per caso, nel rispetto della direttiva europea sui rifiuti è, infatti, quanto richiesto da Confartigianato qualche giorno fa in audizione in Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla normativa che regola la cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste). Secondo i rappresentanti di Confartigianato, l’assenza di una regolamentazione chiara sull’end of waste e l’attuale confusione sulle competenze autorizzative di Stato e Regioni ha paralizzato le attività di riciclo e riutilizzo dei rifiuti creando gravi problemi a 525.000 imprese artigiane di numerosi settori, dall’edilizia al tessile, dalla lavorazione del legno alla meccanica, all’impiantistica fino al comparto alimentare. Si tratta di una vera e propria emergenza che sta bloccando la transizione verso l’economia circolare in Italia. In attesa che vengano emanate norme chiare e omogenee a livello nazionale per semplificare il recupero degli scarti di lavorazione e il loro riutilizzo nel processo produttivo, la Confederazione chiede che siano subito riaffidate alle Regioni le autorizzazioni al riciclo caso per caso, sulla base di precise condizioni e di criteri definiti, uguali per tutta l’Europa. Inoltre, propone di istituire a livello nazionale una cabina di regia e di monitoraggio di tutte le autorizzazioni rilasciate sul territorio.
Premesso ciò, scopo di questo documento, sottoscritto dalla Confartigianato di Viterbo e Grosseto in rappresentanza delle imprese associate, è quello di incoraggiare ogni singolo e, soprattutto, ogni azienda ad impegnarsi con entusiasmo e buonsenso ed accelerare la trasformazione del sistema energetico, sia per quanto riguarda la produzione sia l’utilizzo dell’energia, e a diffondere un’attenzione più consapevole a tutte le tematiche ambientali.
Pertanto, siamo a sottoscrivere un manifesto, di tipo scientifico, per l’approccio corretto a tali tematiche, sulla base dei punti programmatici per l’ambiente resi noti da Greta Thumberg davanti al Congresso degli Stati Uniti:
- riduzione dei gas serra
- limitazione dell’uso di combustibili di origine fossile
- maggiore efficienza dei sistemi di trasformazione dell’energia
- promozione dell’integrazione con altre fonti energetiche primarie rinnovabili
- contenimento dei costi per le utenze delle imprese e dei privati
- contenimento costi per le imprese di report di sostenibilità
- maggiore disponibilità all’utilizzo di accumulatori di energia che riducano i condizionamenti dovuti a condizioni meteo e stagionali
- impiego dell’energia residua per cicli produttivi e usi diretti
- limitazione dell’impatto dei sistemi energetici sull’ambiente
- evitare sprechi di risorse
- incentivi allo sviluppo sostenibile
- utilizzo fondi per impresa 4.0 anche per l’economia circolare".