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Tuscania dichiara guerra ai volantini e pubblicità porta a porta

Viterbo
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TUSCANIA - Dopo l'emergenza Covid la cittadina vieta il volantinaggio nel centro storico, in quanto "produce conseguenze pregiudizievoli per il decoro urbano e per l'igiene pubblica".

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E' stata pubblicata l'ordinanza (n. 39/2020 del 9 giugno 2020) che tratta "la pubblicità effettuata mediante distribuzione e diffusione di materiale pubblicitario, pur rappresentando una modalità di promozione dei prodotti da parte delle ditte commerciali, non deve comunque essere di pregiudizio alcuno per il territorio".

Con questi presupposti il documento a firma del sindaco Bartolacci ritiene "Necessario e opportuno, al fine di arrestare il degrado, preservare l'igiene ambientale, la sanità pubblica, la salubrità del territorio e il decoro urbano, intervenire nell'ambito del centro storico del Comune, dove tale fenomeno è particolarmente avvertito, è fatto divieto a tutte le attività economiche di effettuare pubblicità mediante volantinaggio e/o affissione di manifesti sui pali dell'illuminazione pubblica o della segnaletica stradale, sugli alberi nonché su qualsiasi altro supporto murale o strutturale; è fatto divieto di distribuire volantini, opuscoli, manifesti o altro materiale pubblicitario mediante deposito nella cassetta della posta, sotto le porte di accesso, nei portoni, negli androni, atri e spazi antistanti delle abitazioni private, sul parabrezza o sul lunotto delle autovetture e, comunque, su tutti gli altri tipi di veicoli; è fatto divieto di distribuire volantini ai conducenti o ai passeggeri delle auto; è fatto divieto di lanciare volantini, buoni sconto, biglietti omaggio e materiale simile".

Importanti le multe previste dall'atto: "I trasgressori (attività economiche commissionarie e/o beneficiarie della pubblicità e personale reclutato incaricato della distribuzione e/o affissione) saranno soggetti, salvo che il fatto sia previsto dalla legge come reato o costituisca più grave illecito amministrativo, al pagamento delle seguenti sanzioni pecuniarie: per le attività economiche beneficiarie della pubblicità, la sanzione amministrativa pecuniaria da € 206,00 a € 1.549,00 oltre al pagamento delle spese necessarie al ripristino dei luoghi, queste ultime in solido al personale addetto alla distribuzione; per il personale addetto alla distribuzione e/o affissione, la sanzione amministrativa da € 25,00 a € 500,00 oltre al pagamento delle spese necessarie al ripristino dei luoghi, queste ultimo in solido alle aziende committenti".

T. P.