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Sgarbi "sposa" Chiara Frontini e punta su Viterbo in stile Gabbianelli: "Un Filippo Rossi riuscito bene"

Viterbo
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VITERBO - Arriva, in ritardo, e annuncia subito di non aver mai avuto dubbi, Vittorio Sgarbi: è Chiara Frontini la candidata sindaco da appoggiare, fin dal primo turno con la lista Rinascimento.

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Una nuova lista va quindi ad aggiungersi a quelle in preparazione, anche se Sgarbi non ci sarà. Pur potendo candidarsi, per via del ridotto numero di abitanti di Sutri, dove è sindaco, sceglie il supporto dato con una venticinquina di elementi in lista, entrando poi in giunta come Assessore alla bellezza.

Nessuna dualità con Antoniozzi: "Il mio sarà più un assessorato d'immagine - spiega Sgarbi - che rifletterà il Ministero alla bellezza per cui ho appena presentato una proposta di legge istitutiva. Il suo sarà il vero braccio operativo in città, farà funzionare la macchina. Poi nel 2023 spero di essere il ministro alla bellezza, così da proseguire la collaborazione da Roma".

Piazza l'asso Chiara Frontini, e lo annuncia con una battuata: "Dopo la sorpresa di Natale - riferendosi alle dimissioni dei consiglieri lo scorso 23 dicembre, ndr - arriva quella di Pasqua. Apro a Rinascimento, siamo tutti felici e soddisfatti, questa è una scelta di professionalità per schierare le migliori forze e per una Viterbo davvero capoluogo. Viterbo cuore della Tuscia per lo sviluppo del territorio, grazie alla compattezza della squadra".

Sutri sarà il punto di riferimento, Viterbo il luogo per proseguire il progetto: "Penso all'amminsitrazione Gabbianelli, che definisco un Filippo Rossi ben riuscito. Il periodo di Arena mi è sembrato di inerzia, nonostante io mi sia offerto di collaborare non è stato possibile. Peccato, per voi, il 29 aprile si inaugura la sesta mostra a Palazzo Doebbing, 'Eccentrici e solitari', e si parlerà ancora più di Sutri che di Viterbo, che va bene a me ma non certo qui. Punto a diventare ministro della cultura, anzi della bellezza, nel 2023 e questo mi toglierà tutti i ruoli. Arrivando ho ammirato i paesi intorno, ho visto Bomarzo e mi pare una città del dopoguerra, poi arrivo a Valle Faul e resto sconvolto dal Risveglio, ancora sta li quella roba, che butteremo nel cesso, per non parlare dell'urban center, una bruttura in vetri che in questa città fa schifo, ci sono periferie che sembrano il Kosovo dopo i bombardamenti.

Vogliamo parlare dei soldi spesi per le tavole di Sebastiano? Buttati, se li posizioni a dispetto - prosegue il critico - con una prospettiva orribile, che non si vede uno dall'altro. Il sindaco aveva promesso che mi avrebbe coinvolto... e poi mi chiama per l'inaugurazione? Dice che la disposizione l'ha voluta la Soprintendenza, e loro negano. Lo stesso per la Macchina di Santa Rosa, ho chiesto un pezzo di una vecchia per metterla a Sutri e niente, Arena rise. Questa di Ascenzi, la più bella, ora che si ferma la porterei a Ferrara, una città addormentata ma curata. Viterbo ha avuto sprazzi di vitalità però è molto trascurata. Per questo ho scelto il vitalismo di Chiara, non essendoci una coalizione di centro destra, ho scelto lei anche per vincere, quelli di forza Italia si guardano allucinati, alcuni vanno a sinistra, l'amico Fusco su è misurato a Vitorchiano, abbiamo visto. Dobbiamo pensare ad un festival come Caffeina, senza le sue contraddizioni amministrative, o come quello di Spoleto, la città va fatta vivere, evitando un funerale estivo.

Fin da subito sono pronto a portare qui i validi testimonial che ho avuto a Sutri - conclude - facendogli vivere la città per qualche giorno, così si avrà immagine fin da subito. Poi penso alla valorizzazione del rapporto con le scuole, attraverso la Biblioteca diretta da Paolo Pelliccia, un uomo dal temperamento particolare ma molto valido, basta vedere cosa ha fatto li".

Prime promesse anche per Antoniozzi, che nei primi 100 giorni si impegnerà ad allacciare i fili con le associazioni presenti in città, valutando gli spazi utilizzabili, partendo da quelli disponibili immediatemente. Poi lavorerà sul mega progetto della messa in produzione del Teatro dell'Unione con fondi ministeriali, senza trascurare l'intrattenimento ma puntando soprattutto alla fonte di creatività.

Il gruppo si è spostato a visitare il duomo di San Lorenzo, passeggiando poi verso piazza del Plebiscito, con qualche sosta in locali e negozi di antiquariato.

Al termine breve visita a Bagnaia, dove Sgarbi ha ammesso interesse per il palazzo della Loggia, con i suoi meravigliosi affreschi, cenando poi con il gruppo di candidati di Chiara Frontini da Checcarello.

Teresa Pierini