VITERBO - Una quindicina di anni fa l'argomento principale in città era l'Aeroporto di Viterbo, con la lotta interna tutta laziale su Frosinone e Latina per ottenere lo scalo che sarebbe andato a sostituire Ciampino. Alla fine Viterbo la spuntò ma il progetto finì nei cassetti del Governo senza uno straccio di finanziamento Cipe per avviarlo.
Oggi si torna a parlare di aeroporto, perché il problema centrale di allora è addirittura peggiorato: Ciampino non è più in grado di sostenere il traffico lowcost che l'ha invaso e dopo molti lustri rispunta il problema mai risolto. A prendere posizione l'Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile, che ha presentato al Governo una relazione di chiusura dello scalo a sud di Roma e le soluzioni per sostituirlo.
Si tratta ovviamente di una relazione, e quindi una proposta, ma l'idea è di dirottare su Frosinone, con poternziamento dell’aeroporto Girolamo Moscardin, attualmente militare, che sarebbe ristrutturato e adeguato all’attività dei voli civili, con possibilità di sviluppo futuro.
La spunterebbe quindi, dopo molti anni, la città che fu principale competitor viterbese, inizialmente scelta per lo scalo romano nella Tuscia, poi restato lettera morta per numerosi motivi, tra cui la vicinanza delle strutture militari e la difficoltà di realizzare futuri ampliamenti. E' forse questa la chiave della nuova decisione, vista l'esperienza passata, considerato anche il bacino a sud del Lazio che interessebbe la Campania settentrionale.
Ora la decisione spetta al Governo, immaginiamo quello che verrà, che dovrà finanziare il progetto e prevedere l'accordo con l’Aeronautica militare, a cui spetterebbe lo scalo di Ciampino.
E Viterbo? Anche la città dei papi è presa in considerazione nella relazione: l'aeroporto viene indicato come punto di collegamento tra l’antico aeroporto dell’Urbe, aperto nel 1928 sulla via Salaria, che verrebbe utilizzato da piccoli aerei e dagli aerotaxi per collegare Roma e la città di Viterbo. Uno sviluppo per la struttura viterbese, che andrebbe a vantaggio di chi è solito viaggiare in modo privato e con un servizio di taxi non proprio alla portata di tutti, contrariamente al passato, quando uno scalo per voli lowcost avrebbe trasformato la città in crocevia di un enorme traffico, per alcuni probabilmente eccessivo e dannoso.
Vedremo il nuovo Governo che decisioni prenderà, ma Ciampino, tra rumone e inquinamento, è ormai giunto al collasso, come ampiamente previsto, dal momento che il precedente piano Enac, che assegnava lo scalo a Viterbo, riportava la data massima di realizzazione della struttura per il 2019. A questo punto il nuovo scalo prenderà forma, e molto probabilmente sarà a Frosinone, e il sogno aeroportuale viterbese resterà tale, anche se il servizio taxi potrebbe portare un buon numero di turisti di qualità direttamente dalla Capitale (come discusso recentemente presso l'aeroclub, vedi link articolo a fondo pagina).
Teresa Pierini