SUTRI - Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al Presidente Mattarella da parte di un gruppo di cittadini sutrini che manifesta la contrarierà all'amministrazione sgarbi attraverso la pagina "Un'altra Sutri è possibile - Nuvole"
"Illustrissimo Signor Presidente,
siamo un gruppo di cittadini di Sutri, in provincia di Viterbo, e abbiamo deciso di rivolgerci a Lei per denunciare la totale mancanza di un piano di gestione dell’emergenza Covid nel nostro Comune.
Una situazione diretta conseguenza dell’atteggiamento improntato all’assoluto 'negazionismo'del primo cittadino, l’onorevole, professor Vittorio Sgarbi, il quale, fin dall’inizio della pandemia, porta avanti una vera e propria campagna di disinformazione rispetto alla pericolosità della malattia, minimizzando i rischi del contagio e invitando i cittadini di Sutri alla disobbedienza civile in violazione delle norme adottate a più riprese in questi mesi dal Governo.
Premessa necessaria per comprendere il tutto, è l’assenza sistematica del Sindaco dalla città di cui si è preso l’onore ma anche l’onere di governare. Tanto che è pendente una richiesta di decadenza avanzata da alcuni consiglieri comunali di Sutri, sia al Ministro dell’Interno On. Luciana Lamorgese che alla Prefettura di Viterbo.
All’istanza di decadenza, presentata in data 24/03/2020 (allegato 1), sono seguiti nell’ordine: primo sollecito più integrazione ad istanza di decadenza, presentati in data 01/09/2020 (allegato 2); secondo sollecito più integrazione e richiesta di annullamento ordinanze sindacali emesse (numero 37 e 39 del 2020), presentati in data 04/11/2020 (allegato 3).
Un comportamento censurabile che diventa insopportabile in presenza di una pandemia di tale portata, se si considera che il Sindaco è – allo stesso tempo - Autorità sanitaria locale e Autorità comunale nella struttura di Protezione civile. In quanto tale chiamato, dunque, ad affrontare con immediatezza l’impatto di un qualsiasi evento calamitoso e mettere in atto tutte le azioni necessarie per limitare rischi e danni.
Pressoché assente – in quest’emergenza – è anche la Giunta che si è limitata ad assecondare silente il primo cittadino nella sua opera di disinformazione. Siamo abbandonati a noi stessi, senza una guida sicura. Senza un punto di riferimento. Senza un aiuto di fronte ai tanti problemi con cui ci confrontiamo quotidianamente.
Basti pensare che il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) è stato disattivato il 16/06/2020 con ordinanza sindacale numero 28/2020 (nonostante la permanente situazione di emergenza) e riattivato soltanto in data 22/10/2020, con ordinanza sindacale numero 36/2020 in seguito all’intervento di un consigliere comunale e successiva nota della Prefettura di Viterbo numero 67257 del 20/10/2020, quando a Sutri erano già presenti 17 casi conclamati di cittadini postivi al Covid. Nel frattempo sono aumentati e c’è anche stata una vittima.
Nella realtà, poi, il C.O. C. pare sia stato riattivato solo sulla carta, in quanto è aperto solo tre giorni a settimana (lunedì-mercoledì e venerdì dalle ore 09 alle 12.00), mentre in una situazione di emergenza come quella attuale dovrebbe essere a disposizione della cittadinanza h24, almeno come reperibilità di funzionari incaricati. Lamentiamo una scarsa informazione: è comparso – infatti – solo un semplice post sulla pagina istituzionaleFacebook del Comune il giorno prima la riattivazione, prontamente rimosso l’indomani.
L’emergenza non ha orari; il tempestivo intervento può essere determinante per salvare una vita umana e mettere in sicurezza quanti potrebbero essere a rischio.
Le uniche indicazioni, in tutti questi mesi di pandemia, ci sono arrivate attraverso i social, mezzi di comunicazione che il sindaco Sgarbi usa per diffondere il suo verbo 'negazionista'. Così, il 10 marzo, in piena emergenza, con l’Italia intera in lockdown e con il numero delle vittime in preoccupante ascesa, Sgarbi pubblica nella sua pagina Facebook un video in cui attacca scienziati, medici, virologi, affermando che il virus non esiste. È un’invenzione. Quindi, attacca il Governodefinendolo un gruppo di 'zucche vuote, capre …' È chiosa sottolineando che '… non possiamo cambiare la nostra vita per qualcuno a cui è venuto il raffreddore'. Signor Presidente, un sindaco non può fare e dire questo! Rappresenta lo Stato. È lo Stato!!
Ma andiamo avanti. Ad agosto, poi, ventila l’ipotesi di un’ordinanza che proibisce l’uso delle mascherine in tutto il territorio comunale, prima delle 18 e dopo le6 del mattino, in barba alle disposizioni del DPCM. Prevedendo multe per tutti coloro che vengano "sorpresi" ad indossarle. Il tutto, rifacendosi alla legge 533/1977 in materia di Ordine Pubblico che – all’articolo 2 – prevede che non ci può mascherare il volto. Assurdo.
Le polemiche sono tante, anche a livello nazionale. L’ordinanza non arriva, ma sui muri di Sutri compare un manifesto delirante in cui – tra le altre cose – si legge: '… Sutri è una città santa. Non bisogna cedere alla paura. Il mio editto non vuole punire gli impauriti, ma rincuorarli … Liberi, non umiliati. Cittadini di Sutri, non abbiate paura. Dio è con noi'. Lasciamo a Lei, signor Presidente, il giudizio …
E arriviamo al 31 ottobre ultimo scorso, quando il Sindaco firma un’ordinanza in cui si prevede che a Sutri i ristoranti possono rimanere aperti fino alle 22, bar e pasticcerie fino alle 20. Due giorni dopo – il 2 novembre - un’altra ordinanza sindacale stabilisce che il Museo di Palazzo Doebbing e il Parco Regionale della Città di Sutri possono rimanere aperti. Entrambe in violazione delle norme del DPCM del 24 ottobre. Ed entrambe – qualche giorno dopo - vengono annullate dal Prefetto di Viterbo che rileva profili di illegittimità. In riferimento alla prima, in particolare, nel provvedimento di annullamento, si evidenzia anche il richiamo nell’ordinanza ad un inesistente articolo 19 del DPCM e si sottolinea che '… non può escludersi che l‘ordinanza potrebbe avere riflessi negativi anche sulla situazione epidemiologica dei territori limitrofi, in quanto il prolungamento dell’apertura di esercizi di ristorazione … potrebbe attrarre sul territorio flussi di persone potenzialmente produttivi dell’aumento del contagio …'.
Di fronte a tutto questo, egregio Signor Presidente, ci sentiamo confusi, non adeguatamente tutelati. Non ci sentiamo sicuri. E la sicurezza – sotto tutti i punti di vista – Lei ci insegna – è un cardine fondamentale di ogni società.
Atteggiamenti, messaggi, intervista (anche video) e atti del sindaco Sgarbi hanno minato fin dalle basi la nostra sicurezza. Hanno fatto passare l’idea che il Covid non sia pericoloso. Che non serve a niente proteggersi, indossando la mascherina o mettendo in atto le prescrizioni governative. Che a Sutri –in questo momento di estrema emergenza – tutto si può fare. Tutto è permesso. Uno stato di cose per noi inaccettabile.
Sgarbi – oltre ad essere il nostro sindaco – è anche un deputato della Repubblica. È gravissimo che un deputato sbeffeggi le ordinanze del Governo. Che inciti alla disobbedienza civile. È gravissimo che rilasci dichiarazioni che potrebbero indurre a danni irreparabili per la salute pubblica. Riteniamo che – alla luce di quanto sopra esposto – Vittorio Sgarbi debba essere rimosso dalla carica di Sindaco di Sutri.
Per ridare dignità e sicurezza a Sutri e ai sutrini.
Per questo, Signor Presidente, ci siamo rivolti a Lei. Per chiedere un Suo deciso e tempestivo intervento.
Certi della Sua sensibilità, Le porgiamo i più cordiali e distinti saluti".
Un'altra Sutri è possibile - Nuvole