CASTIGLIONE IN TEVERINA - La Tuscia del vino, da Orvieto a Castiglione, protagonista dell'incontro organizzato dall'associazione Italian Travel press, in collaborazione con il comune di Orvieto, GAL Trasimeno Orvietano e Famiglia Cotarella, dal titolo "Raccontare l’Italia attraverso i suoi vini. Piccolo vademecum per giornalisti 4.0 per comunicare al meglio l’Italia della bellezza e delle identità vitivinicole”.
All'interno del Muvis, nell'aula magna dell'Accademia Intrecci, relatori e giornalisti provenienti da ogni parte d'Italia sono stati accolti dal sindaco Leonardo Zannini, che ha sottolineato l'importanza delle caratteristiche di ogni vino italiano: "Essere qui significa raccontarci. Questo museo ricorda l'importanza della produzione del vino, dimostrata da importanti ritrovamenti storici, ma serve la comunicazione, una sfida da vincere collaborando tra enti pubblici e aziende private, raccontare e raccontarci è fondamentale per la promozione territoriale, i nostri produttori lo hanno capito, e soprattutto la Famiglia Cotarella che ci ospita".
Unione d'intenti anche per Unarga, il cui presidente del Comitato Scientifico Nazionale, Mimmo Vita, ha ricordato cosa spinge i turisti nella scelta: bellezza della città, presenza di opere d'arte ed enogastronomia. Scelte che oggi, ha proseguito Roberto Miliacca, giornalista e vicepresidente Italian Travel Press, ancora catalizzano le grandi città, che attraggono gran parte del flusso e fanno scomparire alcune regioni, specie quelle che non comunicano le proprie bellezze.
L'incontro è proseguito con la corposa relazione di Michele Bellucci, giornalista, sommelier e delegato di Assosommelier Todi, che è partito dalla trasformazione della professione del giornalista, specie dal 2008, con l'arrivo massivo degli smartphone, poi potenziata dall'importanza dei video, ormai prioritario. "Oggi chi viaggia si informa quasi prettamente online - ha sottolineato - basta vedere l'investimento fatto da Google e il crollo delle agenzie viaggi, a vantaggio delle prenotazioni dirette. Resta da capire, però, cosa e quanto viene letto di quello che comunichiamo. Di certo c'è molto interesse sulle realtà meno conosciute e per la vacanza green, tutte informazioni che può raccogliere il giornalista, andando sul posto, l'unico in grado di approfondire rispetto all'immagine che viene data dagli influencer, andando alla scoperta delle piccole cose che abbiamo intorno, sfruttando le peculiarità del territorio e spiegando il processo che c'è dietro".
Bellucci ha poi presentato un glossario dedicato prettamente agli operatori, per assecondare ogni ricerca e richiesta del cliente e ha lanciato i trend in ascesa, accanto al vino, quello di distillerie, birrifici ed oleifici, che si trasformano in esperienze da vivere, una strada che porterà verso i Musei del gusto, e al momento in Italia sono già 129, che mettono in evidenza la cultura a cui assegnare un valore.
"Dobbiamo decidere se essere giornalisti o influencer - ha concluso - evitando il cortocircuito del clickbaiting, notizie acchiappa click che finiscono in prima pagina, a discapito dei veri contenuti. E' qui che dobbiamo distinguerci, dando forza e peso a quello che diciamo, documentando con foto e video per andare sotto la superficie, potendo sempre dimostrare quello che scriviamo, perché lo abbiamo vissuto e non è copia e incolla".
Una lezione utile anche alla promozione istituzionale, specie quella illuminata che comprende il valore della comunicazione.
Ospite della giornata è stata Roberta Tardani, sindaco di Orvieto, che ha portato la sua esperienza: "Ho vissuto in pieno la pandemia, eletta nel 2019, ci siamo subito preoccupati di come promuoverci online, e purtroppo non c'era nulla. Lo abbiamo fatto in un anno per essere pronti alla riapertura. All'inizio abbiamo recuperato il turismo di prossimità, poi gli italiani ed ora anche gli stranieri. Abbiamo puntato sulle emozioni, cogliendo le nuove tendenze, come il marketing territoriale con gli operatori o la presentazione della città come smartwork, offrendo un luogo dove vivere la propria vita in modo diverso. Sapevamo che non era facile, per la nostra storica ostilità al nuovo, ma i risultati sono arrivati, ad esempio il pozzo di San Patrizio è cresciuto del 30% rispetto al 2019, merito di una nuova presentazione e di offerte nel periodo di calo turistico, come l'invernale, attraverso eventi speciali quali la città sotterranea, da vivere meglio proprio durante l'inverno.
Con lo slogan 'Città viva, esperienza autentica' ci siamo offerti al pubblico che avevamo conosciuto attraverso una fondamentale raccolta dati - ha concluso il sindaco di Orvieto - che ha permesso di tarare la giusta offerta, e anche grazie all'ottima comunicazione regionale. Siamo la prima città italiana con il metaverso, un viaggio virtuale che stimola il sogno, perché queste tecnologie non sostituiscono la presenza ma stimolano a visitare dal vivo, offrendosi, contemporaneamente, a chi non può proprio visitarla e mostrando anche quello che normalmente non si può vedere. Siamo pronti alla sfida per la Capitale italiana della cultura 2025, creando un nuovo momento di comunicazione, perché siamo una città che si può raccontare in diversi modi, diversa ogni volta che si visita".
Dal pubblico al privato, con l'accoglienza di Dominga Cotarella, padrona di casa: "Tutti noi in questa sala abbiamo ruoli diversi, i giornalisti che raccontano, le amministrazioni, i gal e le imprese che agiscono. Cosa ci accomuna? La coerenza con cui viviamo il nostro lavoro. Ho avuto la fortuna di nascere da una famiglia dove avevo tutto quello che serviva, ma ad un certo punto noi sorelle ci siamo chieste 'Ci basta?'. State per visitare l'Accademia Intrecci e avete conosciuto la Fondazione Cotarella, quindi sapete che non ci è bastato e abbiamo fatto altro. Il vino per noi non è il fine ma il mezzo per la crescita del territorio, la formazione e il fare, non solo dire facciamo, ma fare qualcosa. Il territorio è un'azienda fatta di persone e valori che vanno rispettati".
La giornata si è conclusa con gli ultimi due interventi, quello di Francesca Caproni, direttrice del GAL Trasimeno – Orvietano, ancora sulla promozione, e la lezione sui vini, in particolare la scelta è caduta sul mondo delle bollicine, da parte di Emanuele
Cenghiaro, giornalista, sommelier e docente abilitato Fisar.
"La promozione è l'anima dei GAL, Gruppi di azioni locali - ha precisato Francesca Caproni - comunicare, promuoreve e sostenere il territorio per supportare lo sviluppo delle aree rurali. Questa è una zona che purtroppo si spopola, specie di giovani e residenzialità, quindi ci poniamo un obiettivo: dobbiamo far vedere le nostre eccellenze e dimostrare che si può lavorare in questo territorio. L'attrattività di questa linea ha portato risultati sul turismo, nel 2022 sul Trasimeno si è finalmente raggiunto il milione di visitatori, un obiettivo atteso da sempre, e lo abbiamo raggiunto grazie alle imprese, alle associazioni e agli enti pubblici". Per il Gal Trasimeno Orvietano sono stati poi mostrati due video dedicati alle bellezze e alle realtà da promuovere.
Chiusura con protagonista il vino, a lezione di Emanuele Cenghiaro per conoscere termini e metodi di lavorazione, indispensabili per approcciare con il mondo dell'enologia e scrivere correttamente sull'argomento.
Il gruppo è stato poi coinvolto nella visita della sede dell'Accademia Intrecci, con gli allievi pronti alla fase pratica della scuola, verso importantissimi stage retribuiti nelle principali realtà stellate italiane ed internazionali, accompagnati da Chiara che ha illustrato la struttura e presentato alcuni studenti, e poi alla cantina della Famigila Cotarella, a Montecchio.
Teresa Pierini