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Il Salotto delle 6 torna in centro e racconta "I luoghi della cultura"

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VITERBO - Il Sal8 delle 6 riconquista il centro storico, sempre con il supporto del Consorzio Biblioteche. Da mercoledì 11 aprile prende di nuovo il via la rassegna con quattro nuovi appuntamenti che si svolgeranno alle 17.30 nella Sala Regia a Palazzo dei Priori

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Stamani la presentazione, con l'ideatore e conduttore, Pasquale Bottone, e l'assessore Delli Iaconi. Il calendario prevede per l'appuntamento inaugurale, mercoledì prossimo, "L'evento non fa cultura". con Vittorio Emiliani e Matteo Sanfilippo; giovedì 19 Adolfo Scotto Di Luzio sottoporrà ai presenti l'argomento "La scuola degli italiani esiste ancora?" mentre il 27 aprile Alfredo Passeri ei Giuseppe Pullara accenderanno una luce su "I 'non luoghi' e la sfida delle periferie"; ultimo incontro il 3 maggio con Paolo Berdini e "Città e territori come beni comuni".

La rassegna da sempre ha come sottotitolo "Leggere, discutere, partecipare" e in questa edizione prova a raccontare "I luoghi della cultura", secondo la visione di Bottone: "Non eventi ma appuntamenti culturali che prevedono lavoro interno e approfondimento. Una città che aspira a diventare culturale deve capire che utilizza il luogo, non lo occupa, non lo soffoca. Serve una riflessione e seria per fare cultura senza occupazione militare degli spazi storici della città. È finito il momento della festivalite - sottolinea - serve rispetto per la gente e la città stessa".

Il direttore prosegue raccontando i quattro incontri: "il primo appuntamento, l'evento non fa cultura, è ispirato al libro di Emiliani, che valuta come la voglia di eventi abbia ucciso l'iniziativa culturale, troppo spesso legata al cibo. Analizza anche il fenomeno per cui tutti sono diventati 'event maker'. Al secondo incontro parleremo di scuola e dove sta andando quella italiana. Poi Passeri e Pullara affronteranno i non luoghi e la sfida delle periferie mentre l'ultimo, Paolo Bertini ex assessore della giunta Raggi, parlerà di territorio e beni comuni.

Questi temi portano piccoli motivi di dibattito, diventando lotta contro l'invasione della non cultura. Vanno dati termini giusti, una rassegna è una cosa, un festival è altro, e questo vale in ogni settore, dal cinema all'editoria. Stiamo vivendo un momento storico che è la conseguenza della cultura televisiva, dove mancano contenuti e aumentano le passerelle. Se continua così presto i festival saranno sostituiti dalla festa della birra e la gente non se ne accorgerà. Bisogna trovare il coraggio di rischiare, portando il divo si riempie la sala, ovvio, ma poi si perde. Inoltre Viterbo merita originalità, vanno prodotte cose uniche. Il turista viene se ha appuntamento unico, non si sposta se può vederllo in altre decine di appuntamenti in giro per l'Italia. Per questo un'amministrazione - conclude - assegnando fondi dovrebbe tenere conto dell'originalità. Invierò tutti gli operatori culturali agli incontri, magari dopo troveremo il modo di discutere di questo, per provare a cambiare atteggiamento, ragionando sui luoghi. Il mio è ovvimaente un auspicio".

Parole condivise dall'assessore Delli Iaconi, che sottolinea: "Il vero problema è associare l'evento con il coinvolgimento turistico. Si possono comprendere le ragioni di vita, lo svluppo economico ma tutti considerano il food l'attrazione principale. Capite quanto è complesso parlare delle cose che propone Pasquale. Potrebbe essere un buon punto di partenza per avviare discussione".

Teresa Pierini