VITERBO - Sette giorni colorati d'azzurro: arriva, per la prima volta nella città dei papi, unica nel Lazio, una mostra itinerante celebrativa della Nazionale. "Un secolo d'azzurro - 100 anni di storia e di cimeli della Nazionale italiana di calcio".
La presentazione questa mattina a Palazzo dei priori, con protagonista l'amministrazione, Alessandro Pica, capo delegazione rappresentativa nazionale under 16, e Mauro Grimaldi, consigliere delegato Federcalcio. Presente anche l'ex azzurro Franco Piccinini. Sul tavolo della giunta tre preziosi cimeli: la copia perfetta della Coppa del mondo vinta nel 2006, la storica maglia azzurra del 1970, i tempi di "Italia - Germania 4 a 3", la numero 14 indossata da Rivera, la maglia azzurra di Verratti indossata nel giorno della triste ricordo di Astori.
Sono solamente tre degli oggetti che saranno in mostra dal 20 al 27 ottobre nella Sala degli Almadiani, sede della mostra e soprattutto luogo dove ci si potrà immergere pienamente nel mondo del calcio.
Grande soddisfazione per l'assessore De Carolis, che ha ringraziato tutti i presenti per l'impegno messo nello sport, e il consigliere Achilli, delegato al rapporto con le società cittadine: "Questo è un regalo che facciamo alla città e ai giovani sportivi. Qui abbiamo due maglie azzurre, è bello vedere che ora la indossa uno di noi, con la fascia di capitano, il viterbese Bonucci, la cui maglia verde, l'ultima indossata sabato, sarà esposta. Diamo sostegno al nostro Leonardo".
La parola è poi passata a Pica, una vita nello sport e, pochi lo sanno, per tre anni segretario nazionale con Arrigo Sacchi, con ancora negli occhi la triste finale persa ad Usa 1994 contro il Brasile: "Un pezzettino della mia vita è legata a questa storia, è bello vivere questo centenario azzurro e sono davvero onorato di aver portato questa mostra a Viterbo. Speriamo di avere grandi ospiti, ci stiamo lavorando, mi permetto di anticipare che potremmo avere Rivera, e non solo, vedrete. Si parlerà di giovani atleti, di arbitri, di calcio ma anche dei Super adulti, che presenteranno una dimostrazione di Skymano, prima del convegno Sport per tutti. mercoledì 24 dalle 15 in poi".
Il presidente viterbese degli arbitri, Luigi Gasbarri, ricorda l'incontro con le "giacchette nere" dell'Aia con i giovani calciatori delle società sportive di Viterbo, martedì 22 ottobre alle 17, un modo per condividere regole e passione.
Incisivo l'intervento di Renzo Lucarini, Lega Nazionale Dilettanti, anche lui una vita nel calcio, che ha fatto un vero appello, dopo aver gioito per una mostra che aveva potuto ammirare a Coverciano: "Venerdì 25 dalle 15 porteremo di nuovo in piazza Stradacalciamo, con l'unico nostro scopo, lavorare con i ragazzi divertendoci. E' solo questo lo spirito giusto, sogno il momento in cui genitori e nonni scelgano di accompagnare i ragazzi al campo come fanno con la piscina, andando lontani. Vi assicuro che non è facile educare allo sport un bambino mentre dagli spalti i familiari lanciano consigli tecnici che non fanno altro che confondere. Lasciateli giocare in pace".
La mostra è poi stata raccontata da Mauro Grimaldi, che ha ringraziato l'amministrazione viterbese e Luca Libriani, consigliere delegato allo sport del comune di Bassano in Teverina, presente alla conferenza: "Questo Paese ha bisogno di cultura, quella sana, dello sport, con il pallone che diventa strumento didattico. In questo anno abbiamo incontrato molti bambini che, incuriositi, ci hanno fatto tante domande, e molti grandi che hanno sognato e rivisto immagini passate. Vedrete in mostra i trofei, tante maglie, oltre a queste che abbiamo portato, un pallone del 1870 proveniente dall'Inghilterra che importò il gioco da noi, e le maglie azzurre, da quella bianca, iniziale, all'azzurra con lo scudo sabaudo, quella del Ventennio con l'aggiunta del Fascio e la prima con il Tricolore, voluta da D'annunzio, in polemica con i Savoia. Tante le curiosità, come il menù del volo del 1970 verso il Messico, o la corrispondenza tra la Federazione e la Costa per la traversata verso il Brasile, dopo il dramma di Superga e la paura nel prendere l'aereo. Tra i tanti racconti uno che non è molto noto, in Messico non c'era molta fiducia e la Nazionale aveva l'hotel prenotato solo per la prima fase, ma come ben sappiamo arrivarono in finale dopo quello storico Italia Germania 4 a 3. Peccato che al termine della partita, tutta la squadra, giocatori e mogli al seguito, si trovarono in giro a cercare un hotel. Andarono a dormire alle 3... affrontando poi, stanchi, il Brasile e perdendo la finale. Sono tante le storie che raccontiamo - ha concluso - perché il calcio significa valori, aggregazione, passione e socialità. Sabato 26 prevediamo la presenza di alcuni illustri ospiti per parlare insieme di eccellenze sportive ed enogastronomiche. Vedrete una lettura del pallone decisamente diversa".
In chiusura, come sempre, il sindaco Arena: "Grazie per questo bel progetto, che racconta calcio e sport come vita vissuta. Grazie per i valori che saprete portare ai tanti giovani campioni, che poi dovranno portarli nella vita. Insieme godremo di questa testimonianza sulla Nazionale, che in cento anni ha dato gioie e dolori, facendo avvicinare i giovani e abbracciare tutti, senza distinzioni".
La mostra sarà visitabile da domenica 20 ottobre alla Sala Almadiani, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Lunedì 21 alle 12 l'inaugurazione ufficiale, con apertura continua fino al 27 ottobre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.30 (domenica chiusura alle 13). Ogni pomeriggio incontri, appuntamenti ed eventi speciali dedicati allo sport.
Teresa Pierini