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Ex Scuderie Sallupara: un ultimo sforzo (economico) per donare alla città una parte di struttura

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VITERBO - Si torna a parlare delle ex Scuderie Sallupara, da più di dieci anni al centro dell'interesse di tre diverse amministrazioni, Marini che l'avviò acquistandole, poi Michelini con il primo stralcio lavori e ora Arena, verso una conclusione che si spera prevista almeno entro il mandato amministrativo stesso. 

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"Le Scuderie hanno necessità di essere viste e per questo devono svettare nel quartiere e nella piazza. I lavori del primo stralcio sono conclusi - ha precisato in avvio conferenza l'assessore Allegrini - ma per renderla funzionale servono 700 mila euro, la cifra necessaria a fornire i servizi previsti dal finanziamento dedicato ai più giovani". Il rischio è che venga tolto il finanziamento, per questo è necessario fare presto e la titolare dei lavori pubblici è pronta ad avanzare la richiesta in consiglio, optando sull'avanzo di bilancio con l'accensione di un mutuo che permetta l'apertura della struttura.

L'importanza del progetto è illustrata dall'architetto Piacentini, che è intervenuto anche per conto dei colleghi Simonetta Valtieri ed Enzo Bentivoglio. Mostra il video con le foto dei lavori, la storia, la situazione in cui è stato trovato e il rendering del futuro, quello che donerà l'intera visione non di uno storico palazzo, ma di un quartiere e di un'intera zona, da piazza della Rocca a Prato giardino, fino alla chiesa della Trinità.

"Dalle mappe storiche si nota come queste scuderie siano sempre state parte integrante del cuore della città, collegate alla Rocca del Bramante, nel tempo utilizzate anche come carcere. Il declino dal settembre 1944, con il bombardamento che distrusse tutto e così è arrivata fino al 2010 - spiega l'architetto Piacentini - ormai diventata una selva. La prima cosa fatta fu eliminare proprio le piante e raccogliere tutti i frammenti che poi sono stati utilizzati per ricostruire. Nel 2013 abbiamo affettuato un rilievo in 3D per 'disegnare' gli elementi presenti, con cui abbiamo recuperato le colonne. Le volte, distrutte, le abbiamo realizzate in polistirolo su cui è stata fatta la colata.

Oggi abbiamo un ambiente riportato a nuovo come era un tempo, lavori realizzati con la ditta Ciorba. Nel piano superiore ci sono 180 mq. coperti e scoperti, che si affacciano sul colonnato. Proseguendo sui lavori si interverrà anche sulla parte di mura su cui appoggia l'edificio, oggi spanciata e puntellata. Davanti nascerà una piazza per attività all'aperto, con un'architettura che livellerà il dislivello con l'edificio antistante. Entrando nelle scuderie si potrà salire nella parte dedicata alle attività giovanili, con sala riunioni e coworking, chiusa con una vetrata che mostra continuità tra interno ed esterno.

L'idea è di arrivare anche alle mura medievali. Questo è un tassello di un progetto comprensivo, collegato alla sistemazione di piazzale Gramsci, alla riqualificazione di Prato giardino, fino ai sampietrini di via Santissima Liberatrice, asse portante verso la chiesa della Trinità. Non scordiamo l'iimportanza di piazza della Rocca, unica piazza d'armi della città, dove il parcheggio dovrebbe essere sotterraneo, magari riportando la Rocca Albornoz al passato, quando si collegava direttamente al suo giardino, oggi, per noi, Prato giardino, e ancora fino allo stadio comunale. Poi ci sono le torri esagonali, il lavatoio, il giardino interno della chiesa di San Faustino: va tutto visto come un insieme".

Un impegno importante per il Comune, che negli anni ha investito 2 milioni e mezzo sulla struttura, dall'acquisto al restauro, ancora da concludere. "Tutto tornerà come prima - ha sottolineato il dirigente Massimo Gai - va recuperato l'aspetto originario per ricordare ciò che era. Per Piazza della rocca la difficoltà è sicuramente nel sottosuolo, viste le cavità presenti. Questa città ha bisogno di essere stimolata fornendo servizi più comodi ai turisti. L'amministrazione sta tentando un rilancio con interventi pubblici virtuosi che coinvolgano più attività pubbliche, speriamo di trovare un accordo con la curia per il giardino della chiesa, e poi nell'area demaniale per l'accesso a via del Pilastro attraverso le mura".

Un progetto che il sindaco Arena spera di portare a termine entro la legislatura, anche se non se la sente di dare una data certa, visto il recente passato: "Un restauro che porta un luogo di cultura nel quartiere, purtroppo non siamo in grado di dare tempi, perché da più di 10 anni si parla di questo posto e lavoriamo almeno per il primo stralcio. Un lavoro che si sposerà esteticamente con i sampietrini che torneranno nella piazza e nella zona verso la Trinità".

Subito si pensa a far entrare le persone, fornire servizi ai giovani, poi gli altri impegni da portare a termine, dall'acquisto della parte che diventerà l'accesso, 25 metri quadrati ancora demaniali, e il collegamento con gli acquirenti della ex caserma Giulioli e relative case per i militari, oggi in dismissione e oggetto di interesse di imprenditori e altre realtà cittadine. Infine si deciderà se lasciare la pavimentazione attuale, quella del Novecento a marmittoni, o scavare nel sottoluolo dove è presente quella storica, fatta in cotto ad intreccio, che risale alle Scuderie del Bramante.

Alla conferenza erano presenti i consiglieri Marini e Cepparotti  e il presidente del consiglio comunale Evangelista.

Teresa Pierini