VITERBO - Tutto come da programma, parte l'era Frontini che giura davanti ad un consiglio comunale per maggioranza adorante e un'opposizione che inizia a buttare sul proprio campo del peperoncino piccante.
Breve la cronaca dei fatti, seguita da tante persone in aula, con pubblico anche davanti al video in sala Regia e un grande successo online, con più di 1000 visualizzazioni (calcolate a questa sera), dettaglio non di poco conto, visto che normalmente non superava le cento visioni con una ventina a seguire la diretta, per la maggior parte addetti ai lavori. Stampa al completo, qualche familiare degli eletti e molti candidati restati fuori dalla sala d'Ercole.
Apertura in veste di presidente con la consigliera "anziana", Antonella Sberna, merito raggiunto per voti, il numero più alto di preferenze, e per la più lunga esperienza a palazzo. A sostituirla, come prevedibile, sarà poco dopo la consigliera Chiatti, eletta con 21 voti e 11 bianche, con una sola scheda "birichina", dove un consigliere gioca sulla parola "astenuto". Vice presidente, alla votazione successiva, sarà scelto Moricoli.
I gruppi consiglieri si fondono, nel Pd confluiscono i due eletti delle liste civiche, che scelgono capogruppo Ricci, mentre Elpidio Micci resta in Viterbo Cresce, capogruppo di se stesso. Luisa Ciambella a capo della sua lista civica, Ubertini per la Lega e Allegrini per Fratelli d'Italia, come gesto elegante per aver combattutto quale candidata sindaco, ma potrebbe non esserlo per molto, vedremo.
In maggioranza tutti i consiglieri che fanno riferimento a Chiara Frontini convogliano in Viterbo2020, capogruppo Martinengo, che si commuove durante il discorso, mentre restano entità a sé gli sgarbiani, con Poggi, e Tuscia nel cuore, Perazzini.
La commozione è il filo conduttore, succede a Chiara Frontini durante il discorso, dove conferma l'intenzione di ascoltare tutte le proposte valide, confessando che avrebbe cambiato, potendo, le parole del giuramento, portandole verso quelle del matrimonio.
Quello non può farlo, non è permesso ma termina ringraziando la famiglia, il padre, presente, la mamma che le ha stirato il vestito, la sorella e il marito, che resta dietro le quinte, evitando di essere presente anche in una giornata di festa come quella odierna.
Fin qui la cronaca, ora il pepe, sparso a mani piene tra i banchi dell'opposizione. Inizia Luisa Ciambella, che pone al sindaco Frontini (con la o, come la chiamano quasi tutti, anche a sinistra dove la tendenza a mettere ovunque la a è un dogma) una serie di questioni spinose... per la regione e il suo ex partito. Intanto l'acqua pubblica, con invito a fare di tutto per fermare ogni tentativo di privatizzazione, anche parziale, della partecipata. Un appello accolto, come già in campagna elettorale, con la Frontini che farà pesare il suo ruolo di azionista di maggioranza. Poi i rifiuti, con lo sbarramento alla legge votata ieri in Regione Lazio che per la Ciambella "Andrà solo a riempire le nostre discariche con rifiuti di altri. Dobbiamo unirci e firmare il referendum abrogativo dell'articolo 11". Dietro, a meno di un metro, Alessandra Troncarelli, che della giunta regionale fa parte. Per le scintille ci sarà tempo, per ora si stanno solo preparando le micce.
Infine un consiglio al sindaco, sempre dalla Ciambella: "Carina l'idea della mail per le segnalazioni ma stia molto attenta, perché rischia di restarci sotto quella storia, per il numero che arriverà e la difficoltà di stare dietro alle repliche". E infatti, dopo pochissimi giorni, specie sui social, già serpeggia la lamentela di chi non ha avuto risposta.
L'ultimo dettaglio, non proprio banale, è la ritirata del Pd sul membro da eleggere in commissione elettorale. Due per la maggioranza, che divide esattamente in due la posta (il sindaco non vota), 10 voti per Gioiosi e altrettanti per De Alexandris, uno per l'opposizione. Il conto è presto fatto, due esponenti della Lega, tre Fratelli d'Italia, uno Ciambella, cinque Pd e uno Viterbo Cresce. Dodici in tutto. Il panunziani vorrebbero eleggere la Sanna, a destra si fa il nome di Achilli ma forse è solo melina, perché poi scelgono Elpidio Micci, ex Forza Italia, ora in coalizione con il centro sinistra, che votandosi avrebbe comunque la meglio, senza considerare la figuraccia di non votare un eletto nelle liste di appoggio ad Alessandra Troncarelli. Il gioco è scoperto, sul tavolo, ed Elpido raccoglie i 12 voti. Il messaggio è chiaro, se l'opposizione vuole restare unita e provare a fare qualche scherzo alla maggioranza non potrà non tenere conto delle scelte del centro destra, quello che rimane in consiglio dopo il voto.
Durante la breve sosta visita in aula del sindaco di Bagnoregio, Luca Profili, che saluta i consiglieri esperti e, presentati dal sindaco Frontini, gli assessori di nuova nomina.
E' solo l'inizio, che conferma, al momento, una maggioranza granitica e un'opposizione piena di consiglieri esperti, pronta a fare il proprio gioco. Purché vinca Viterbo, ne ha davvero bisogno questa città.
Teresa Pierini