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Terme, enogastromonia e Giubileo: il ministro Santanché traccia il percorso per Viterbo turistica

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VITERBO · Il tour elettorale di Daniela Santanché, MInistro del turismo, si trasforma, nel capoluogo, nell'incontro pubblico "Viterbo e la Tuscia - destinazioni turistiche".

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La Sala Regia è piena di autorità, presenti anche i candidati di Fratelli d'Italia alle Regionali e tanti imprenditori del settore, giunti ad ascoltare il ministro.

Il sindaco Chiara Frontini la accoglie con un mazzo di fiori e un libro sulla mostra "Michelangelo e Sebastiano" e annuncia la sua visione per la città: "Per noi è un piacere ospitare il ministro in un territorio come il nostro ad alta vocazione turistica. La prossima settimana porteremo in Consiglio la candidatura a Capitale europea della cultura e stiamo lavorando per il Giubileo 2025, inserita nel progetto della Città universitaria".

E' l'onorevole Rotelli a ringraziare i presenti, tra cui Sandro Pappalardo, Enit, i comandanti militari e i tanti imprenditori: "Questo luogo ha un'ottima qualità dell'aria e vivibilità e una grande tradizione agricola. L'importanza delle terme e della nostra immagine di Città Papale, è il momento di mettere tutto questo a frutto".

Anche per l'assessore Franco c'è molto da fare: "Quando si dice Tuscia in molti non la conoscono, dobbiamo far diventare Viterbo città turistica, basta con le sovrapposizioni delle etichette, Santa Rosa, terme, cultura, va fatto un contenitore identitario per tutto. Partiamo dal Medioevo, vero preludio del Rinascimento, e il suo forte valore della cittadinanza, respirando la sua atmosfera, insieme potenziamo i cammini, che fanno parte della nostra storia".

Un intervento condiviso dal ministro Santanchè, ancora estasiata dalla vista degli affreschi della Sala Regia: "Qui gli occhi si riempiono di bellezza e storia - ha confessato affrontando poi la sua esperienza ministeriale -. E' una grande responsabilità essere ministro del turismo, nel tempo tutti hanno descritto il settore come il nostro petrolio ma spesso i fatti non hanno seguito le promesse. Bisogna scrollarsi di dosso la visione di Roma come minaccia, quando invece è un'opportunità. Per il Giubileo sono previsti 30 milioni di turisti, vanno attirati in questa città, che è quella dei papi. Poi le terme, abbiamo parlato di turismo termale a Parigi e abbiamo citato anche Viterbo, ma chiediamoci perché il nostro Paese sta perdendo posizioni, per questo è previsto un investimento di più di un miliardo come fondo rotativo per interventi sul turismo, anche per migliorare le strutture ricettive".

Parole che avranno colpito gli imprenditori del settore presenti, Tiziana Governatori, del Salus Terme, e la famiglia Sensi, che gestisce le Terme dei Papi.

Daniela Santanché è poi tornata a palare di territorio: "Dobbiamo essere pronti alla sfida e credere nel turismo, questo si può fare con un forte senso di appartenenza, chi fa impresa deve essere orgoglioso. È vero che manca la percezione di questa terra, alcuni collocano la Tuscia in Toscana. Dovete insistere sui prodotti enogastronomici, che ora sono i souvenir che acquista il turista, poi l'importante indotto religioso che insieme alle terme vi rende vincenti".

In chiusura le sfide: "Stiamo facendo una battaglia per portare Expo 2030 a Roma, anche perché è giusto che non sia organizzato a Riad, dove non esistono diritti umani, il Qatar non ha insegnato nulla? Vivo a Milano e ho visto come è cambiata, anche Roma deve avere questo salto e i fondi per le infrastrutture avvicineranno anche questa città. Abbiamo tutte le carte in regola per vincere: Viterbo e la Regione devono crederci e il governo c'è, stiamo facendo una maratona e in cinque anni arriveremo agli obiettivi, vorrei ritornare qui e sentirmi dire che abbiamo vinto".

Al termine tanti imprenditori si sono avvicinati per mettere in evidenza le bellezze del territorio, da Claudia Ruspoli e Stefano Aluffi Pentini, con i loro edifici storici, ai neo responsabili della Film Commission, Simona Tartaglia e Carlo Cozzi, che insieme al sindaco Frontini hanno parlato con il ministro, primo fautore dell'importanza dei set per la promozione dei territori. specie quando sono belli e pieni di storia come Viterbo.

Teresa Pierini