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Pomeriggi Touring: Fulvio Ricci racconta Antonio del Massaro, detto il Pastura

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VITERBO - Lo chiamavano il “Pastura” ma anche il “Viterbese”. Il secondo nomignolo è chiaro, il primo un po’ meno. Parliamo di Antonio del Massaro viterbese di nascita (intorno alla metà del Quattrocento) morto più o meno nel 1516.

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Così spiegano gli organizzatori del Touriing, che prosegono: "Di lui si sa poco e male. Ne sapremo di più con la storico dell’arte Fulvio Ricci nel secondo appuntamento dei Pomeriggi Touring, venerdì 24 febbraio nella Sala Conferenze del Museo della Ceramica della Tuscia della Fondazione Carivit (palazzo Brugiotti, via Cavour 67 Viterbo) alle ore 16,30 con ingresso libero".

L’iniziativa, promossa dal Gruppo consolare di Viterbo del Touring Club fa parte del ciclo di conferenze (XIII edizione) sul tema 2023 “Tavolozze d’autore”.

"Il Pastura subisce inizialmente il fascino del Perugino di cui fu un diligente  divulgatore. Entra poi nella cerchia del Pintoricchio - prosegue Vincenzo Ceniti, console Touringn  promotore dell’iniziativa - che se lo tiene caro in alcuni affreschi del coro del Duomo di Orvieto. Sono questi, insieme a quelli nel coro della cattedrale di Santa Margherita a Tarquinia (danneggiati da un incendio del 1643 e recentemente restaurati), ad un affresco nel castello di Bracciano e alle tavole nel duomo di Nepi (san Romano e san Tolomeo), i lavori – documenti alla mano - da lui certamente eseguiti. 

Ciò nonostante  abbiamo riferimenti tangibili della sua presenza negli affreschi di Santa Maria in Valle a Carbognano, nella tavola della Madonna con Bambino al Museo d’Arte Sacra di Orte, negli affreschi della cappella di San Girolamo nella chiesa di Santa Maria Nuova a Viterbo e, soprattutto,  nella tavola dell’Adorazione dei pastori al Museo Civico di Viterbo.
Su molti altri lavori ci sono ancora studi, ricerche, attribuzioni come gli affreschi della cappella Ponziani nella chiesa trasteverina di Santa Cecilia a Roma e la Madonna col Bambino nel cortile di palazzo Chigi a Viterbo  Dunque un artista ancora da scoprire ma di grande statura in un periodo (fine Quattro-inizio Cinquecento) che da noi non è stato molto prodigo di pittori.   

A descriverlo sarà Fulvio Ricci, ben noto negli ambienti culturali della Tuscia e docente all’Unitus, ha svolto numerosi studi  sulle arti figurative non solo del Viterbese, elaborando varie ricerche, alcune delle quali riunite in pubblicazioni di pregio come “Il nudo nell’arte” che offre stimolanti suggestioni per la comprensione dei vari aspetti delle opere.

I “Pomeriggi” del Touring Club,  patrocinati dalla Fondazione Carivit, si avvalgono della collaborazione delle associazioni Fipapa, Nimpha e Inner Wheel. “La mission del Touring Club – conclude Ceniti – è di prendersi cura dell’Italia e noi lo facciamo divulgando la conoscenza del nostro patrimonio artistico”.