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I Facchini in udienza dal Papa: "'Con il Trasporto mostrate quanto è grande l'esempio di Santa Rosa, una 'santa agitata' dallo Spirito Santo"

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VITERBO - Il Sodalizio Facchini di Santa Rosa, accompagnato dalle autorità cittadine e dai vescovi Piazza e Fumagalli, è stato questa mettina in udienza privata con Papa Francesco presso la Sala Clementina situata nel palazzo apostolico del Vaticano.

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Durante l'udienza sono stati offerti al Santo Padre dei doni in ricordo dell'evento.

Il Sodalizio offrirà un ciuffo dipinto dal Maestro Michele Telari, il costruttore di Gloria Vincenzo Fiorillo insieme all'ideatore Raffaele Ascenzi offriranno un bozzetto di Gloria dell'altezza di 1.20mt. mentre per il Monastero di Santa Rosa la Madre Superiora Suor Francesca Pizzaia offrirà un bozzetto in legno realizzato nell'ambito del progetto “Incastri per ricostruire”, frutto del lavoro svolto da un gruppo di persone detenute nell’ambito delle attività di formazione che il #CSSRV e l’Università degli Studi della Tuscia hanno avviato a partire dal 2020 in collaborazione con la Casa Circondariale di Viterbo e il Sodalizio Facchini di Santa Rosa.

Questo il discorso che papa Francesco ha dedicato ai Facchini: "Sono contento di dare il benvenuto a tutti voi e vi ringrazio per essere venuti così numerosi.

Il vostro è un Sodalizio di fondazione relativamente recente ma raccoglie un'eredità molto antica, risalente alla traslazione della salma di Santa Rosa, avvenuta a Viterbo nel 1258 per disposizione di papa Alessandro IV, dalla chiesa di Santa Maria in poggio a quella di Santa Maria delle Rose oggi Santuario di Santa Rosa. La celebrazione della festa ha assunto la forma solenne che poi, continuando a svilupparsi nel tempo, è giunta fino a noi.

Le radici della vostra storia ci portano ai giorni in cui la Santa visse a Viterbo, dove ebbe un'esperienza mistica che la rese promotrice di devozione e di vitalità cristiana per tutta la città. Giovanissima, fece una scelta di poverà assoluta e di dedizione alla carità, e fu una vera trascinatrice, coinvolgendo con il suo amore per Gesù molti altri, al punto da diventare una presenza scomoda per le autorità, che la esiliarono assieme alla sua famiglia. Una 'santa agitata', potremmo dire, ma dallo Spirito Santo, che, con la sua esperienza interiore, non potè restare nascosta, ma si propagò come la luce di una lampada che illumina tutta la casa. Abbiamo bisogno di santi così, anche oggi: persone che non stanno in pantofole sul divano ma che, ardenti del desiderio incontenibile di vivere e annunciare il Vangelo, con passione diventano contagiose nella santità.

E voi continuate a trasmettere questa memoria con il vostro servizio e il vostro impegno di vita cristiana. Durante le celebrazioni della festa, trasportate una 'macchina' alta circa trenta metri e dal peso medio di più di 50 quintali, sulla cui cima è posta la statua della Santa. Si tratta di un segno spettacolare, che catalizza attorno a sè tutta la città e che attira dal monto intero folle di pellegrini e visitatori, al punto che dal 2013 la Macchina di Santa Rosa ha ricevuto dall'Unesco il riconoscimento di 'patrimonio immateriale dell'umanità''.

Ricordatevi, però, che ciò che fate è molto più importante di questo, perché voi, mostrando a tutti col 'Trasporto' quanto è grande l'esempio di Santa Rosa, attraverso di Lei fate conoscere il Vangelo di Gesù. Ecco la cosa più importante: far conoscere il Vangelo attraverso Santa Rosa; e farlo insieme, uniti e solidali, vivendone i valori con 'fede, forza e volontà', 'rispetto e umiltà', perché, in processione e nella vita, un'impresa così grande nessuno può realizzarla da solo, proprio come dicono i vostri statuti e come ricorda uno dei vostri motti che scandite insieme durante il cammino: 'Semo tutti den sentimento'.

Grazie per ciò che fate, e per le tante attività assistenziali, culturali e morali con cui so che rendete operativo e concreto nella vita delle persone, specialmente le più bisognose, cio che rappresentate in occasione della Festa. Vi incoraggio a tenere viva questa tradizione e di cuore vi benedico. E vi raccomando, non dimenticate di pregare per me§". Papa Francesco