MONTEFIASCONE - La Famiglia Cotarella mette il turbo: dopo due anni di incontri con sindaci e realtà del territorio arriva l'annuncio, nasce l'associazione Le Terre della Tuscia. La presentazione ieri, nella Rocca dei papi sul colle falisco, alla presenza di numerosi sindaci, pronti ovviamente ad aderire.
L'idea nacque il 17 giugno del 2021, per dare slancio al territorio dopo l'emergenza sanitaria e iniziò con un gesto formale decisamente significativo: i sindaci presenti a Castiglione in Teverina, insieme a tre storiche cantine, lanciarono l'idea e poi versaromo in un vaso una tazza di terra raccolta in "casa" ( leggi l'articolo Terre Tuscia: dalle sorelle Cotarella l'invito a far sbocciare il territorio).
Dopo due anni Dominga ed Enrica Cotarella, insieme al direttore della Fondazione Ruggero Parrotto, hanno presentato l'atto conclusivo degli incontri, che diventa il nuovo inizio, quello dell'associazione Le Terre della Tuscia, con un timeline di appuntamenti che non lasciano via d'uscita. E' il momento di entrare, ed ai Comuni presenti è stato chiesto l'interesse ad aderire già fin d'ora come soci fondatori, per arrivare a dicembre, per la costituzione dal notaio, con un bellissimo logo già pronto e le prime idee operative in cantiere. Idee che nascono da proposte ricevute in questi mesi: "Le soste dei valori", un viaggio tra un luogo all'altro dell'anfora piena di terra, e quindi in rappresentanza di tutto il territorio, in contemporanea di manifestazioni ed iniziative, e il "Festival itinerante", nato da una proposta del sindaco di Bolsena, Paolo Dottarelli, che vedrà quattro tappe tra il 2024/25, con cadenza semestrale. L'attività dell'associazione, al momento, affonderà nelle macro aree Enogastronomia, Arte e cultura, Natura ed Ambiente.
Con la consueta forza che contraddistingue il suo modo di lanciare proposte è Dominga Cotarella a suonare la sveglia: "Chi vive il territorio con la consapevolezza della sua bellezza sa che non appartiene a nessuno ma tutti possono usufruirne. Il problema è che qualcuno deve assumersi la responsabilità e questo è il momento, crediamoci in questa terra, noi lo facciamo, portando il nome della Tuscia in giro per il mondo, come scelta. Oggi sappiamo che stiamo per partire con sostanza e concretezza".
La presentazione del progetto spetta poi ad Enrica Cotarella: "Sono due anni che parliamo per capire potenzialità e limiti, finalmente oggi si concretizza un progetto sul lungo periodo. Nasce l'associazione Le terre della Tuscia, che unisce pubblico e privato per promuovere il territorio. Sappiamo che dobbiamo partire dalla creazione di un'identità territoriale, sapere dove la Tuscia inizia e finisce, così potremo attirare e coinvolgere giovani, storici ed influencer di settore, anche per creare dei team utili a lanciare progetti, che saranno messi a disposizione dei Comuni".
Infine Ruggero Parrotto, che invitando i sindaci presenti a confermare l'eventuale interesse ha annunciato che l'associazione potrebbe dotarsi di un presidente a rotazione, ogni sei mesi, per dare modo a tutti di impegnarsi lasciando poi spazio ad altri, pronti a migliorarsi ogni volta.
Paolo Dottarelli (Bolsena) ha ricordato quanto questo territorio sia stato molto penalizzato in passato, lasciando però un luogo incontaminato perfetto, per la proposta turistica: "Dobbiamo capire quanto è importante fare promozione in sinergia, la nostra cittadina è fortunata ma crediamo sia una valida opportunità che offre tutto il territorio, basta ricordare la valenza dell'articolo pubblicato su Forbes".
Luca Profili (Bagnoregio) ha ricordato quanto sia importante puntare sui servizi, specie i trasporti, ancora molto carenti mentre Leonardo Zannini (Castiglione in teverina) ha proposto di aggiungere, alle tre aree presentate, una quarta: "Parlo delle tradizioni, presenti in ogni luogo e raccontano l'amore per il nostro territorio".
Luigi Serafini (vicesindaco Tarquinia), insieme alla presidente del consiglio comunale, Federica Guiducci, ha ricordato la vastità del territorio: "La nostra città viene dopo Roma e Viterbo, è più grande di altri capoluoghi di provincia laziali, conosciamo le nostre difficoltà. Questa è la volta buona che possiamo unirci per il giusto riconoscimento".
Marco Taschini (Celleno) ha ricordato come, utilizzando il flusso turistico verso Civita di Bagnoregio, abbiano creato il mito del borgo fantasma, raccontando il centro storico ormai spopolato, ma anche quanto sia utile la comunicazione: "Abbiamo appena portato in visita i nostri studenti e non conoscevalo la sua storia, c'è sempre bisogno di raccontarsi e questa è un'ottima occasione per compartecipare".
Giuseppe Cesetti (Canino): "Dobbiamo lavorare tanto, il brand Tuscia è ancora sentito come distante, noi stessi spesso parliamo di Maremma. Permettetemi di ricordare la prima battaglia da fare, quella per difenderci dalle rinnovabili, niente contro l'emergia green, ma è impensabile che il 78% della produzione di tutto il Lazio debba venire da queste terre".
Infine Massimo Bambini (San Lorenzo Nuovo), che ha seguito a ruota il collega: "Dobbiamo iniziare a vendere il prodotto Tuscia, che ora non sembra appetibile, ma possiamo lavorare per renderlo tale".
Tutti si sono mostrati interessati, così come l'università rappresentata dal professor Silvio Franco, nella doppia veste di docente e assessore comunale di Viterbo. Tanti primi cittadini saranno coinvolti nei prossimi giorni, assenti giustificati per la l'assemblea Anci che si svolgeva contemporaneamente a Viterbo.
In chiusura l'intervento del questore Vinci, che ha definito la Tuscia "Un grande diamante che necessita di essere lavorato" e di Mauro Belli, da sempre in prima fila per lo sviluppo delle realtà territoriali.
Presente anche il governo, attraverso l'onorevole Mauro Rotelli, presidente commissione Trasporti e ambiente della Camera, che ha toccato i punti principali: "Abbiamo donato il territorio per la produzione energetica, e quella percentuale è vera, perché la realizzazione della centrale di Montalto ci ha lasciato tutta la struttura di trasporto verso ll'intera Nazione. Ora però basta, ben venga la legge che identifica le aree da utilizzare, già in conferenza Stato/Regioni. Siamo pronti a lavorare per migliorare, e la recente visita del ministro Sangiuliano ha dimostrato che lo possiamo fare, riuscendo ad accendere un focus su palazzo Chigi Albani di Soriano, dove potrebbero arrivare ben 15 milioni per il restauro, l'indipendenza di 4 musei fondamentali per la Tuscia e il lavoro per strappare 10 milioni dai fondi giubilari che, incredibilmente, avevano escluso Viterbo, la provincia attraversata dall'ultimo tratto di Francigena che porta alla tomba di Pietro".
Dominga ha colto al volo queste notizie che giungono dalla Capitale: "E' il momento giusto di vedere Roma come un'opportunità, primo fra tutti per il Giubileo 2025, dobbiamo essere orgogliosi della nostra terra".
In chiusura un pensiero per Paolino del Miralago, a cui è stata dedicata una targa che sarà donata ai famigliari, con scritto "Raccogliere lascia traccia per sempre".
Il gruppo si è poi spostato all'Enoteca della Tuscia, nella parte sottostante il palazzo, quella delle scuderie, dove era stato preparato un buffet con brindisi con tre cantine montefiasconesi, oltre a quelle di Famiglia Cotarella, con affettati, formaggi e tipicità quali ceci del solco dritto e fagioli all'uccelletto, a cui è seguita una creazione dello chef Gianfranco Vissani.
Schietto come sempre ha esaltato il pesce di lago, aggiungendo un piccante commento: "Tanti cuochi purtroppo non conoscono la materia prima dei luoghi dove lavorano e altrettanto accadce con chi viene a giudicare il nostro lavoro". Ha presentato un piatto gustato ed applaudito da tutti: pesce gatto croccante con salsa di ghiande e caffè, crema di piselli, uva moscatello e puntini di yogurt.
Teresa Pierini e Anselmo Cianchi