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Venti anni fa la scomparsa di Alberto Sordi: patrimonio cinematografico nazionale e un pizzico anche viterbese

Teatro e Cinema
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VITERBO - Domani, 24 febbraio, ricorre il ventesimo anniversario dalla scomparsa di Alberto Sordi, un attore immenso, patrimonio della romanità e della comicità graffiante italiana, ma anche un'importante figura cinematografica legata al viterbese.

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Chi non ricorda Il vigile, uno dei film più visti e conosciuti, interamente girato in città, nel centro storico anche fuori le mura (con l'iconica immagine del vigiile impacciato che blocca l'intera circolazione davanti porta Fiorentina) e soprattutto Bagnaia, che per sempre avrà nella sua storia la presenza della "curva della morte", nei pressi del ponte Rico, sotto il passaggio ferroviario della Roma Nord.

In pochi ricordano, e pensiamo sia giusto renderne merito, che due anni prima della sua morte, in un afoso 29 luglio 2001, il grande Albertone fu ospite in città, per un appuntamento gratuito organizzato dalla II Circoscrizione guidata da Giuseppe Conti e dall'associazione Viterbo 2000 di Maria Rosetta Virtuoso, al tempo anche consigliera circoscrizionale. Fu anche salutato dall'allora sindaco Gabbianelli. 

Dalle cronache di questo inizio secolo si ritrova un viaggio in auto di Sordi, che partì da Roma per raggiungere Vasanello, dove era gli stato intestato il cinema, e poi Viterbo, la sosta al Pianeta benessere (oggi Salus Terme) per ritemprarsi, prima del bagno di folla per la serata in piazza del Gesù.

Più di duemila persone, ricorda proprio Rosetta Virtuoso, fecero la fila e poi lo attesero per un paio d'ore: "Qualcuno nemmeno ci credeva e invece noi avevamo lavorato tanto con la sua segretaria per averlo - sottolinea Rosetta, ricordando quei momenti -. Quando salì sul palco accolto dal presidente Conti ci fu un'ovazione e dichiarò che erano più di quarant'anni che non veniva a Viterbo. 'Questa città è proprio bella, dopo Roma, se dovessi sceje - disse in romanesco - verei proprio qui ad abità'. Fu davvero una serata lunga e felice, al termine era prevista una cena, a base di pesce e niente funghi come ci era stato chiesto dallo staff, ma era stanco e optò per prosciutto e formaggio accompagnato da Est! Est! Est!. Ripartì verso Roma accompagnato da Giuseppe Conti e in auto parlarono molto. Confessò di aver voglia di vedere la Macchina di Santa Rosa perché ne aveva sentito parlare, e che sarebbe venuto volentieri, magari nel 2002".

Peccato che non fu mai ospite quell'anno, e in quello seguente si spense, era il 24 febbraio 2003. Viterbo però ha l'onore di averlo avuto ospite come attore, sui set più belli del tempo, e nella serata che, in modo lungimirante, organizzò Rosetta Virtuoso, diventata poi l'unica dedicata ad Albertone con la sua presenza. Magari un giorno la città si ricorderà di omaggiarlo, andando oltre ai pannelli turistici che giustamente ricordano il suo passaggio in città da attore.

Teresa Pierini