SUTRI - La festa di Santa Dolcissima si è innestata perfettamente nella irruente inaugurazione di Palazzo Doebbing. Così il sindaco Sgarbi ha partecipato alla processione, seguendola interamente e fermandosi a parlare con i cittadini, magari provando a fare "pace" con gran parte del clero che non ha gradito le foto di nudo esposte, memorabile la replica del primo cittadino, che in veste di critico ha replicato: "Metterò i braghettoni ai nudi di Von Gloeden come fecero coi nudi di Michelangelo".
L'arte ha preso possesso anche della festa, presentando ieri pomeriggio i Tableaux vivants della Compagnia Ludovica Rambelli Teatro, nella chiesa di San Francesco, stracolma di pubblico.
Uno spettacolo diventato trait d'union con le opere esposte al museo, prime tra tutte quelle di Roberto Ferri, presente alla rappresentazione, insieme al vice sindaco Casini, l'assessore Mercuri e alcuni consiglieri comunali, tra cui Roberto Zocchi.
I performer hanno incantato il pubblico, allestendo, in pochissimi secondi e attraverso movimenti e vestizioni perfettamente preparate e organizzate, ventitrè opere di Caravaggio, passando dalla dinamicità della preparazione, per gran parte in vista, senza la copertura di sipari e quinte, alla staticità del quadro, mostrando in 3D quanto la mano di Michelangelo Merisi ha donato all'umanità attraverso la sua straordinaria capacità nell'uso dei colori e dei chiaroscuri.
Artistico anche il post spettacolo: la disposizione delle stoffe, degli abiti, degli accessori, rimasti inermi sull'altare, dopo aver preso vita grazie agli attori.
Soddisfatto, al termine, il vice sindaco Casini: "Come amminsitrazione abbiamo avuto problemi, gli stessi che affronta ogni ente, ma ce la mettiamo tutta. Chiedo a tutti di stare uniti, solo essendo più sutrini potremo crescere" ha concluso tra gli applausi.
Emozione per il maestro Ferri, da più parti definito il Caravaggio del XXI secolo: "E' davvero emozionante assistere alla creazione di questi quadri, partendo dall'origine ad ogni cambio, fino alla realizzazione finale. Mi fa pensare quanto avveniva in passato, quando grandi come Caravaggio o Michelangelo si scambiavano elementi di scena per ispirare le proprie creazioni".
Teresa Pierini