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L'arte come rinascita del Palazzo Baronale di Sipicciano

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GRAFFIGNANO - L'arte come veicolo promozionale del territorio e della sua tradizione e cultura. Ha funzionato la scelta della Pro loco di Sipicciano, sotto la forte spinta artistica di Antonio Arévalo, e il palazzo Baronale, con la fragilità della sua stessa esistenza di borgo per molti versi abbandonato, si è animato di visitatori che, dalla Giornata del contemporaneo a fine mese hanno ammirato le tre mostre allestite.

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La prima, "Incidere nel Contemporaneo" (edizione Zero), a cura di Antonio Arévalo, un percorso espositivo dedicato all’arte della grafica contemporanea, primo passo per un futuro progetto ancora più in grande, dove i visitatori hanno potuto ammirare opere di grandi artisti, tra cui Alberto Burri, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Roberto Sebastian Matta, Zhang Xiaogang. Il giorno dell'inaugurazione l’artista e docente Angelo Falciano ha tenuto una seguitissima conferenza dal titolo “L’incisione un’Arte libera e spontanea”.

La seconda, con le opere di Tommaso Cascella a valorizzare la Cappella Baglioni, sempre curata da Antonio Arévalo, con l'intento nemmeno troppo nascosto di creare una sala espositiva permanente.

"La Cappella Baglioni rientra in quel piccolo grande tour che possiamo fare nella Tuscia per rivedere e vivere gli anni unici del secolo XVI - ha precisato il curatore - insieme a i più noti monumenti di Villa Lante, Bomarzo, Il Castello di Graffignano, Soriano e altri della zona. Al momento consta di almeno quattro altari o punti di preghiera mancanti delle pale o quadri devozionali. In questi spazi 'ciechi' proponiamo le opere di artisti contemporanei, cominciando con l'artista Tommaso Cascella, in un ciclo di mostre personali a indicare e ricordare che l’arte si è sempre confrontata con il Mistero e con il Sacro.
Il progetto vuole riaffermare il ruolo e il significato dell’Arte proponendo, in chiave attuale ma non necessariamente cristiana e figurativa, il significato più profondo di fare arte oggi come ieri. Al di fuori delle logiche mercantili e consumistiche lanciamo una sfida agli artisti per pensare nuovamente al senso profondo della loro opera e l’idea di far rivivere questo luogo unico e prezioso".

Apprezzatissima la collocazione delle opere di Cascella, per molti visitatori quasi creati appositamente per le nicchie dove è stato possibile ammirarle.

Infine la terza idea di contemporaneo, il più diretto, con l'apertura dello studio di Paolo Angelosanto, un open “Atelier d’Artista” che ha coinvolto il pubblico, permettendo di conoscere lo spazio vitale del lavoro creativo.

Sipicciano, dalla giornata del contemporaneo e per tutti i giorni a seguire ha pienamente dimostrato come l'arte sia in grado di far rivivere un luogo, valorizzarlo e portarlo alla luce come merita.

Teresa Pierini