Ad entrare nella famiglia del Sodalizio sono quindi il prefetto Giovanni Bruno e il primo cittadino Giovanni Maria Arena, con loro anche Caterina Valeri, direttrice dell'Iper Conad, ormai da anni vicino ai Facchini specie per le cene, e il team Fiorillo, Vincenzo, Mirco, Stefano e un collaboratore in rappresentanza di tutta la squadra, con l'approvazione di Alessio Fiorillo, lui facchino doc.
L'abbraccio ai nuovi soci sostenitori e ai presenti viene dal presidente Mecarini, che saluta anche Anna Leonori, la donna ternana che in coma ha sognato Santa Rosa e la Macchiina senza averne mai sentito parlare; oggi, mentre lotta per una vita più vicina alla normalità attraverso protesi più duttili per cui sta raccogliendo fondi, si potrà godere in prima fila lo spettacolo di Gloria.
E' Arena il primo a vestire i panni da facchino onorario, svelando il motivo per cui non indossa la cravatta, sotto la giacca è già indossata la camicia con lo stemma del Sodalizio, e sul palco, con una buona dose di emozione, arriva anche la fascia rossa in vita, indossata con il supporto del capofacchino Rossi. "Voglio soffrire con voi e per questo voglio comprendere meglio le vostre esigenze. Stasera sarà un'emozione davvero speciale, sono davvero felice" precisa il sindaco mentre tra i consiglieri c'è qualche volto scuro, specie quello di un ex assessore.
Poi è la volta del saluto del vescovo Fumagalli: "Per me il Tasporto e le festività di Santa Rosa sono sempre un'emozione nuova. Noto anche stavolta grande organizzazione con il filo conduttore nell'invocazione 'Semo tutti d'un sentimento', questo deve essere l'impegno della città, perché solo così la Macchina si alza e cammina, lo stesso vale per Viterbo", parole che ottengono il plauso di Mecarini che ricorda la dedica alla città del Trasporto 2019 e l'aggiunta della dedica a Norveo Fedeli in piazza Verdi, insieme a Franco Zeffirelli.
Scherzi in salsa politica tra il deputato Rotelli (Fdi) e il senatore Fusco (Lega), il primo sale da destra, il secondo da sinistra e iniziano le battute, senza togliere spazio alla festa. "Arriva la giornata in cui ricarichiamo le pile come viterbesi e per questo invitiamo il mondo a vedere questo spettacolo - precisa Rotelli -. Siamo tutti d'un sentimento e voi rendete facile la cosa", seguito da Fusco: "Voglio solo dire che è un grande onore per voi che la trasportate, niente politica oggi, Evviva a Santa Rosa", e scendono insieme da destra, stavolta dal verso del palco.
Si torna alla tradizione con Patrizia Nardi, direttrice del progetto delle Grandi Macchine a Spalla riconosciute Patrimonio immateriale Unesco: "Ogni volta, seguendo le varie manifestazioni, ritessiamo i fili, che qui diventano trama. Mi piace ricordare che l'Unesco ha gli stessi principi che chiedeva poco fa il vescovo". Quest'anno per la prima volta è presente un rappresentante dei Candelieri di Sassari, in teatro insieme a quelli dei Gigli di Nola e della Varia di Palmi. "Oggi abbiamo con noi anche Gubbio - precisa Mecarini citando i Ceri - che nel nostro viaggio si era persa e che credo sia il momento di recuperare, rimodulando la rete e accogliendo altri fratelli".
Entra poi il prefetto Bruno, che sfila lungo la platea vestito di tutto punto, con fascia in spalla e in vita, raggiungendo Mecarini e Rossi sul palco: "E' un momento particolare, credo che non sia mai successo che un prefetto sia accolto come socio sostenitore. La squadra è importante perché ci si affida uno all'altro, sono onorato di far parte del sodalizio, che dimostra la forza del lavoro come quello che facciamo noi sempre".
Il team Edilnolo dei Fiorillo, attraverso Vincenzo, precisa che Gloria è perfetta e come stamani sia stata revisionata tutta, conquistando la fascia rossa, un'emozione forte, come sottolinea Mirco: "Questo gesto è come il ciuffo per un Facchino".
Velocemente il capofacchino Sandro Rossi incita i suoi: "Dopo il maltempo di ieri, oggi c'è una tregua regalata da Santa Rosa. Facciamo sentire tutti chi siamo" e conclude incitando i suoi "cavalieri" con l'ennesimo "Semo tutti d'un sentimento" e i tradizionali tre "Evviva Santa rosa" con risposta in coro da tutti i Facchini.
Si parte, è il momento di mostrarsi alla città, sfilare e salutare parroci e chiese viterbesi (clicca qui per vedere la gallery del giro), prima di raggiungere il boschetto per la merenda finale, e il percorso a ritroso, verso San Sisto, dove Gloria attende di essere trasportata per le vie medievali di Viterbo.
Teresa Pierini