Tra le curiosità il saluto speciale alle suore del convento di San Bernardino, dove riposa Santa Giacinta. Ogni anno i Facchini entrando prendono un santino e una foglia, quella che viene direttamente da una pianta di Vignanello, Castello Ruspoli, famiglia d'origine di Clarice, poi diventanta suor Giacinta e successivamente Santa, dopo aver dedicato la sua vita ai disperati e all'ultimo saluto dei pellegrini. Si racconta che durante una delle flagellazioni a cui si sottoponeva la suora, una goccia di sangue finì su una foglia, da allora, quella pianta sviluppa foglie con una piccola spina centrale, e quelle foglie vengono presentate ai Facchini e ai devoti che vanno a salutarla in chiesa.
Emozionante come sempre l'ingresso nella chiesa della Trinità con il canto Mira il tuo popolo dedicato alla Santissima Maria Liberatrice, di cui nel 2020 si celebrerà il settecentenario dal salvataggio di Viterbo dal male. E sarà festa grande.
Ultime tappe San Francesco e poi Santa Rosa, prima del convento dei Cappuccini e poi il viaggio verso il trionfo, sempre tra gi applausi della gente ai lati della strada.
Anche la nostra redazione si sposta, si avvicina al percorso per raccontare Gloria in prima persona. Resta a disposizione la diretta concessa dal Comune di Viterbo, in evidenza nell'home page, e domani saremo pronti a raccontare ogni particolare e dettaglio di questo nuovo Trasporto della Macchina.
Evviva Santa Rosa.
Teresa Pierini