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Divino Etrusco: Inaugurazione e brindisi alla diciassettesima edizione

TARQUINIA - Tagliato il nastro della diciassettesima edizione del Divino Etrusco, la festa dedicata ai vini delle Dodecapopoli etrusca: la cerimonia ieri, verso le 20 davanti a Palazzo Vitelleschi che ospita il Museo Nazionale Etrusco e ha aperto come di consueto le sue porte

Allietati dalle note della Banda Setaccioli, pubblico e autorità si sono radunati aspettando l'inizio; accolti dal sindaco Giulivi e dagli assessori il prefetto Cananà, il presidente della Provincia Romoli, l'onorevole Rotelli, la consigliera regionale Paterna e il presidente della Camera di Commercio Merlani, insieme alle autorità militari e alcuni sindaci del territorio. Ospiti il senatore Fusco, il sindaco di Volterra Giacomo Santi, quello di Rabat (Malta) Sandro Craus con una delegazione del local council maltese, il direttore del Roma Terminal Cruise John Portelli e Riccardo Cotarella, enologo di fama internazionale.

"Il canto degli italiani" intonato dalla banda ha ufficializzato il momento solenne, seguito dal taglio del nastro e l'ingresso nel museo etrusco, accolti dal direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia Vincenzo Bellelli, che salutando i presenti ha ricordato: "Siamo a Palazzo Vitelleschi per motivi culturali e socio economici: gli etruschi ci hanno insegnato che il vino può essere identitario, il loro vino era esportato ovunque, fino in Gallia, ed era importante la socialità del vino, un gesto vissuto come condivisione. Per questo motivo siamo lieti di organizzare due serate nell'ambito del Divino etrusco in questo museo, il 19 e il 26 agosto".

Il sindaco Giulivi, dopo aver portato i saluti del ministro Lollobrigida, ha ricordato il percorso della manifestazione: "In 17 anni siamo cresciuti molto, senza cultura non c'è vino e senza vino non c'è cultura".

Una cultura ben impressa nei pensieri di Riccardo Cotarella, che nella sua "lectio magistralis" ha lanciato l'ennesimo appello senza fare sconti a nessuno: "I vini di questo territorio sono aumentati di qualità, ma più per difetto del passato che merito odierno, vi ricordo che la ricerca sul vino è nata a giugno del 1986, 'grazie' alla disgrazia dell'etanolo, ora le persone devono dare risalto al territorio. La Tuscia deve ancora scoprire tanto, ci sono tante ottime realtà ma sono rondini che non fanno primavera, è necessario lavorare sodo. Qui c'è una storia fantastica, che non hanno i toscani, i piemontesi o i francesi, ma tutti loro hanno dato visibilità mondiale attraverso il vino, con una forte incidenza dell'enoturismo. Guardo questo luogo e immagino una degustazione invitando le persone giuste. Il vino ha qualcosa in più rispetto al cibo, identifica un territorio, chi degusta una pesca non si pone domande, del vino invece vuole sapere cantina, vitigni, enologo. Sono notizie di cui si disseta il consumatore, questa è la strada da percorrere per avere futuro attraverso il vino".

Un impegno che Famiglia Cotarella spende da tempo attraverso il progetto Terre di Tuscia. Dalla loro cantina Carlo Zucchetti ha selezionato lo spumante per il brindisi.

Queste le cantine presenti nel percorso del Divino Etrusco, ogni sera dalle 20 fino a domenica 20 e poi di nuovo dal 24 al 26 agosto: sette aziende tarquiniesi, Azienda Agricola Anna Elisei, Azienda Agricola Massimo Tosoni, Casale Poggio Nebbia, Etruscaia, Muscari Tomajoli, Tenuta Sant’Isidoro, Terre Giorgini. Da Bolsena, dai territori del più grande lago vulcanico d’Europa, arrivano Terre di Semia e Villa Puri; da Vulci provengono Azienda Agricola Lotti, La Trusca e Vulci di Simoncini; per Cerveteri ci sono Azienda Agricola Lopes, Belardi, Onorati, Tenuta Tre Cancelli e Valle del Canneto; dall’antica Veio viene Terre di Veio.
Si esce dal Lazio per entrare in Toscana: da Chiusi Colle Santa Mustiola, Il Roglio e Nenci; Cortona è rappresentata da Baracchi, Fabrizio Dionisio, Fattoria Cantagallo e Tenuta Montecchiesi Dal Cero; per Arezzo ci sono Buccia Nera, Fattoria di Gratena e Tarazona; per Piombino sono presenti Podere Nannini, Sant’Agnese, Sangiusto e Torre di Baratti; poi Volterra con MonteRosola, Podere Il Mulinaccio e Podere Marcampo.
Per il “cuore verde dell’Italia”, l’Umbria, ci sono Perugia, con Goretti, e Orvieto, con Arcadia, Argillæ, Cantine Neri, Custodi, Decugnano dei Barbi, Palazzone e Tenuta Le Velette.
Fuori dal percorso classico dei vini della Dodecapoli etrusca, il banco di degustazione dell’azienda agricola tarquiniese Valle del Marta, che proporrà il pluripremiato brandy “Numa” oltre ad alcune grappe, e un assaggio dei vini dell’isola di Malta con uno stand della cantina Marsovin. Quest’ultima partecipazione si inserisce nelle iniziative di gemellaggio tra Tarquinia e Rabat.

Dopo l’inaugurazione, il DiVino Etrusco entra nel vivo della sua 17esima edizione con la seconda serata, venerdì 18 agosto.

Per gli appassionati del buon bere, dalle 20.30 all’1 di notte, il centro storico di Tarquinia, con le sue vie e piazze, ospita il percorso enoico delle 46 cantine della dodecapoli etrusca per 90 vini da sorseggiare guidati dai sommelier della Fisar.

In ambito musicale, suoneranno Bar Tender all’Alberata Dante Alighieri, Karin Hellies a piazza Cavour, Ambigual a piazza Duomo, Latte più al lavatoio di piazza Santo Stefano, Leo Marcucci & Jole a piazza San Martino. Per gli spettacoli degli artisti di strada, a piazza Duomo sarà di scena Blu Mamba con la manipolazione del fuoco, alle 22.30; a piazza delle Erbe il Duo Flosh, alle 22, che andrà “Di palo in frasca”, e Niandra, alle 23, con “Appuntamento al buio”, per la giocoleria di fuoco; a piazza Giacomo Matteotti, di fronte al palazzo comunale, Mr Pope che si esibirà alle 23 in “Quisquigliaggini”, tra giocoleria ed esercizi di equilibrismo.

All’arena San Marco, al civico 7 di via Umberto I, per la rassegna DiVin Mangiando dedicata alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche della Tuscia e del Lazio e alla promozione delle tipicità e delle tradizioni locali a tavola, si terrà, alle 21, lo show cooking con Nicoletta Franceschini del ristorante Silene di Foligno; cui seguirà, alle 22, la degustazione guidata dei vini della strada etrusco romana a cura dell’“enogastronomo col cappello” Carlo Zucchetti, e alle 23 “mixology”.

Il DiVino Etrusco è organizzato dalla Città di Tarquinia e dalla Proloco Tarquinia, in collaborazione con l’“enogastronomo con il cappello” Carlo Zucchetti e l’associazione Viva Tarquinia, con il contributo della Regione Lazio, dell’Arsial, della Provincia di Viterbo, della Camera di Commercio, del MiC – Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia.

Il biglietto giornaliero è di 18 euro e include la degustazione di tutti i vini della Dodecapoli etrusca, una tracolla e un calice. È poi possibile acquistare il ticket da 10 euro che comprende quattro assaggi, una tracolla e un calice e la “ricarica” da 6 euro per tre degustazioni. La partecipazione alle degustazioni guidate e agli show cooking avrà un costo di 5 euro (ingresso gratuito per chi avrà acquistato il ticket da 18 euro). L’apertura delle casse è alle 20.

Teresa Pierini e Anselmo Cianchi