Organizzato da Antonio Agnocchetti e condotto dal collega e amico Giuseppe Di Piazza, insieme a Valentina Caruso, ha visto di nuovo sfilare i grandi dell'ultima stagione sportiva ma anche del mondo del giornalismo e della cultura. Una giornata arrivata ad un mese dall'inaugurazione della panchina dove Calabrese ha passato gli ultimi tempi. "L'ufficio di Pietro" l'ha definita Di Piazza, presente alla cerimonia romana insiema alla figlia Costanza Calabrese, protagonista in prima fila anche a Soriano, come avviene da anni, da sempre, insieme alla famgilia.
Una festa di piazza per tanti fan, molti di Bonucci, altri di Piero Ausilio, direttore sportivo dell'Inter fresco di tricolore, ma anche per Fabio Menicacci, che insieme ad Ancos e Confartigianato è presente da sempre, e il sindaco Roberto Camilli.
Sul palco sfilano i premiati, che ricevono una medaglia che ritrae Pietro con Soriano sullo sfondo (nella gallery tutte le foto, mentre qui le interviste video Premio Calabrese: le interviste video, da Bonucci al ministro Abodi e il saluto di Costanza Calabrese).
Camilla Mozzetti ha ricordato come sia importante avere sempre l'occhio per raccontare in modo giusto; Daniele Dallera ha parlato di competenza, necessaria per fare la differenza ma anche di curiosità nel cercare; Marco Mezzaroma ha raccontato la sua vita nello sport, visto come ambiente competitivo purché sia portatore di valori sani.
Monica Giandotti ha confessato come sia complicato ricevere un premio intitolato ad un giornalista così significativo, prima di essere premiata da Costanza con la figlia Vittoria. Piero Ausilio, ds Inter, ha ricordato che fu lui a tesserare un giovanissimo Bonucci... "Ma poi si è sporcato" ha ribadito scherzando, forse nemmeno troppo, proseguendo nel ricordo di un gruppo di lavoro creato anno per anno, che secondo lui non va cambiato, essendo già competitivo e chiudendo sul futuro, quello in cui dopo l'Inter non sarà in un'altra squadra italiana.
Guy Chiappaventi riceve il premio sia per la sua attività nel giornalismo giudiziario che per quella di scrittore, dove indossando la divisa di tifoso della Lazio pubblica la sua storia, specie quella passata, vista in modo epico; Giancarlo Governi, altro tifoso biancoceleste, autore di tanti ritratti su attori e registi, ma non di sport perché vuole essere libero di tifare; la magia del Bologna con Giovanni Sartori, l'architetto silenzioso che grazie alle sue scelte mirate ha riporato la squadra in Coppa Campioni dopo 60 anni.
Si torna alla Lazio con Massimo Maestrelli, figlio di Tommaso, uno degli artefici dello scudetto del 1974, premiato alla memoria, seguito da Giancarlo Oddi, difensore di quella squadra che viene ricordata un po' come folle ma anche per il legame d'affetto che li univa, anche grazie all'allenatore.
Parlando di tennis un premio è andato a Domenico Procacci, purtroppo assente, individuato per il coraggio di investire nella storia rivista "Il Tennis italiano" una scelta davvero lungimirane, visto il momento attuale dello sport che vede al numero uno al mondo, per la prima volta nella storia, l'italiano Sinner.
Applausi per Leonardo Bonucci, campione nato a Viterbo e diventato una delle bandiere della nazionale, per lui termina la carriera da calciatore e dopo un periodo di rilassamento in famiglia si concentrerà nella prossima, quella di allenatore. Bonucci è stato premiato dal ministro Abodi.
Riconoscimento alla memoria per Ernesto Assante e poi gli ultimi premi, dedicati al mondo della cultura, partendo da Pinuccio Pirazzoli, musicista e direttore d'orchestra, Enzo Castellari, regista e sceneggiatore e Monica Guerritore, che presto interpreterà Anna Magnani ricostruendo l'attimo in cui, passeggiando per Roma, attendeva notizie da Los Angeles nella notte degli Oscar.
Tanta Lazio, come accade spesso, per un premio intitolato ad un romanista, è Costanza Calabrese che salendo sul palco prova a nominare la squadra del cuore, nel tentativo di riportare una par conditio sportiva, prima di ringraziare Antonio Agnocchetti, perché, dice, "senza di lui nulla sarebbe possibile".
Il ricordo più dolce di Pietro viene dalla nipote Vittoria, nata quando il nonno non c'era più, che da molti anni lo sta conoscendo ancora meglio proprio in questa occasione, e lo confessa dal palco: "Penso che sia fortunato chi ha conosciuto nonno - precisa accanto alla mamma Costanza - dai racconti che mi hanno fatto in tanti ho scoperto che era proprio super".
Teresa Pierini e Anselmo Cianchi