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Masse di San Sisto salve (almeno oggi)... ma a secco

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VITERBO - Niente sigilli alla fonte sorgiva della Masse di San Sisto, come richiesto dal Tribunale e come annunciato dal custode incaricato, il geologo Pagano, che ha declinato l'invito ricusando l'incarico (criticato per il suo ruolo nella società controparte), immediatamente passato all'Ing. Bruti. La notizia odierna è questa: niente chiusura, almeno oggi, per la pozza "popolare" gestita dall'associazione Le Masse.

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La giornata si annunciava "calda" e non certo per la temperatura dell'acqua.

Era partito un tam tam sui social per presidiare il luogo (all'uscita Viterbo Sud della superstrada) ed impedire la sua morte. Perché in definitiva di questo si tratta, come precisato dagli avvocati Brenciaglia e Costa, che seguono gli interessi del proprietario del terreno, la società di Balletti, Antiche Terme Romane, e dell'Associazione Le Masse, che da anni gestisce l'area termale.

"Dopo la ricusazione del dottor Pagano attendiamo le mosse dell'ingegner Bruti, che è stato nominato nuovo custode, e che ora dovrà prendere visione della nomina e decidere cosa fare. Ricordiamo - precisano i due legali - che lunedì è stato presentato un ricorso su questa decisione, nella speranza di una sospensione, per evitare che, in caso di chiusura, ci siano danni irreparabili alla vena sorgiva".

Il timore è proprio che, vista la lunga querelle legale tra l'associazione e la confinante Free Time srl, titolare di una recente concessione da 15 l/sec., si arrivi ad un gesto che rischi di non essere più recuperabile con una sentenza diversa; in pratica un'eventuale successiva vittoria in Tribunale dell'associazione potrebbe essere inutile se il pozzo chiuso non fosse più attivabile.

Dal punto di vista umano la mattinata alle terme è stata decisamente un successo, con tantissime persone che sono giunte a quello che veniva indicato come il "capezzale" delle Masse di San Sisto, in un piazzale presidiato dalle forze dell'ordine, carabinieri e polizia, compreso Fabio Zampaglione, al comando della Digos. 

Tanti soci presenti, ciascuno con il suo bagaglio di storia e legame al luogo, e il primo cittadino, che si è dichiarato disposto a far parlare le due parti: "Sono qui per buonsenso e come augurio - ha detto Arena -. E' ovvio che vanno rispettate le sentenze ma è necessario il dialogo tra le parti per trovare un compromesso. È giusta e possibile la convivenza delle due realtà, anche perché le terme spontanee sono nella storia e nell'anima di questa città". Parole apprezzate da tutti i presenti, per un giorno tutti uniti per difendere un bene comune.

E' il presidente dell'associazione Masse che porta Arena e il folto gruppo davanti alla vasca, spiegando i problemi attuali: "Sotto c'è un bacino unico, quando si abbassa il livello qui non arriva più l'acqua. E' importante ricordare che questo luogo, aperto da decenni, è portatore di benessere psico fisico per chi lo frequenta, e che abbassa anche i costi della comunità, anche per questo è necessario un interessamento delle istituzioni. E' evidente che i nostri soci, e molti anziani, non potranno mai andare nella realtà che realizzerà Belli con la Free Time, non potranno mai essere loro clienti. Possiamo convivere, questo è fondamentale e dimostrato: con i 15 litri concessi alla nuova struttura questa vasca non ha assolutamente problemi".

Problemi che invece oggi sono evidenti, l'acqua non sgorga e mano a mano il livello della vasca inizia a calare: "E si vede che stanno pompando di più, ovvio, non ce l'hanno chiusa, ma tanto l'acqua qui non ce la fanno arrivare lo stesso" grida Pietro Benedetti, con il suo tono stentoreo da attore, sotto gli occhi dei due agenti della polizia mineraria della Regione Lazio, venuti per un sopralluogo e per redigere il verbale. 

Tra le tante testimonianze quelle di molti anziani, che vedono nelle Masse l'unico luogo dove trascorrere giornate serene, a tutto vantaggio della salute, e il papà di un ragazzo diversamente abile, strenuo difensore di un luogo che ha accolto il figlio, facendogli bene al fisico e all'animo.

L'associazione Masse ha 12.600 soci, che pagano una tessera da 30 (quelli storici) a 40 euro; completamente gratuito per diversamente abili e un accompagnatore, e per gli under 18. Se passa un utente occasionale paga 10 euro che possono essere poi usati, se interessato, come sconto della tessera. La struttura è funzionante h24, con 6 dipendenti che controllano e fanno lavori di pulizia e manutenzione anche del verde. Intorno la via Francigena, una sosta camper, B&B e ristoranti che traggono vantaggio come indotto. Una realtà che vuole sopravvivere, e che ora un Tribunale mette in discussione.

Per oggi la battaglia non si è svolta, ma arriverà presto la prossima. Il buon senso dovrebbe davvero vincere e far parlare le parti, magari con l'annunciata mediazione del sindaco Arena.

Teresa Pierini