VITERBO - "Nel mezzo del cammin di nostra vita" scriveva Dante, e se il sommo poeta ha scelto questo come periodo per affrontare con maturità il viaggio più bello il motivo è chiaro: consapevolezza, eleganza e tanta voglia di fare. Sentimenti che "Quelli del '69", l'annata 1969 bagnaiola, condividono pienamente e che hanno portato una quarantina di volenterosi amici d'infanzia (e non solo) ad alzare insieme il calice della festa.
Trecentosessantacinque giorni per ricordare l'anno dello sbarco sulla luna ma soprattutto quel 50 che non spaventa più nessuno. E lo hanno dimostrato i cinquantenni (più o meno, qualcuno più vantare ancora il 49 per giorni, settimane e addirittura mesi) nati a Bagnaia, che sono passati dall'asilo con le suore (e c'era la fantastica Suor Paola), dalle elementari dopo il ponte, e dalle medie Ghinucci, alla Fontanella. E poi la prima comunione, senza divisioni in sezione, tutti straordinariamente insieme sotto gli occhi benevoli di don Felice, e ancora la cresima, i gruppi che si creano, il muretto dove passare pomeriggi infiniti, il Si o la Vespa, i gelati da Fernando e tutto quello che li ha fatti diventare donne e uomini.
Sabato scorso è stato il momento della festa, dopo mesi di organizzazione, infinite chiacchiere in chat per scegliere ogni dettaglio, risate e battute che non smeteranno più.
Come da tradizione il gruppo si è ritrovato in piazza, per assitere insieme alla santa Messa celebrata da Don Vittore, che ha più volte ricordato l'importante l'annata 1969 durante celebrazione, sottolineando l'importanza di guardarsi dentro e proseguire forti nella propria fede. L'applauso della comunità cristiana presente ha sugellato il momento augurale più solenne.
Poi la festa, dalla scrigno dei desideri escono le magliette, personalizzate, indossate per diventare squadra, con la classica foto sulla scalinata di Sant'Antonio. Poco prima era stata Villa Lante, luogo del cuore di ogni bagnaiolo. lo sfondo di altri scatti ricordo.
Ed infine la cena, l'attimo conviviale, che non è stato il primo e non sarà certamente l'ultimo, con i classici palloncini ricordo, una tavolata di simpatia che rimarrà impressa per molto tra i cllienti del locale. Torta, candellina 50 e cornice per i selfie... ricordi impressi per sempre nei cellulari e sui social, ma soprattutto nei cuori di tutti noi.
E dopo Dante, passiamo per Manzoni, e come lui "chiediamo scusa al lettore"... per una divagazione personale: "Regà semo li mejo, e sabato tutti se ne sono accorti. Grazie di cuore, a chi ha iniziato questo follia coinvolgendoci uno per uno, a chi ha partecipato con la propria meravigliosa presenza, a chi era presente con cuore ma non poteva stare di persona, specie il nostro amico lontano che abbiamo raggiunto con video chiamata, a chi ha scelto diversamente, perché ogni decisione va rispettata. Noi ci siamo divertiti da matti, e sfido chiunque a dire che sabato c'era un gruppo di cinquantenni al posto di un gruppo di teenager, che ha un cuore davvero grande".
T. P.