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Re Carlo a Viterbo nei ricordi del prefetto Moscatelli

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VITERBO - La città dei papi, e in particolare Bagnaia, possono vantare una storica amicizia con l'uomo del momento, Re Carlo, che da Principe di Galles visitò due volte la città, rimanendone particolarmente colpito. Come arrivò a Viterbo? Non tutti sanno che la destinazione iniziale doveva essere Roma e che la Tuscia doveva essere solo il luogo di una visita giornaliera.

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Quanto avvenne negli anni '90 è ben impresso nei ricordi di Mario Moscatelli, allora Prefetto di Viterbo, come racconta in questa intervista.

Come venne a sapere della visita del principe Carlo?

"Nel corso di una telefonata, nel gennaio del 1990, l'Ambasciatore italiano a Londra, Boris Biancheri, mi pregava di dare assistenza alla visita di una giornata a Viterbo che il principe Carlo d'Inghilterra avrebbe fatto in occasione della programmata sessione romana della Scuola di perfezionamento in Architettura civile da lui creata e operante ad Oxford. La scuola, riservata ad una trentina di laureati e laureandi in architettura, si proponeva di diffondere i principi di rispetto per l'ambiente, di funzionalità delle struttture architettoniche (spesso sacrificata sull'altare della ricerca ossessiva dell'originalità) e, soprattutto, di coerenza del 'nuovo' con l'evoluzione delle forme architettoniche del 'passato' di cui, come affermava il principe di Galles in un libro molto interessante che suscitò tanta attenzione, doveva evidenziarsi la riconoscibilità".

Una visita di passaggio che diventò invece una destinazione. Chi propose Villa Lante?

"Mi permisi io stesso di suggerire che sarebbe stato più vantaggioso ed utile, per gli scopi che la Scuola si prefiggeva, che il soggiorno italiano, anziché a Roma, si svolgesse a Viterbo: in questa provincia, infatti, le testimonianze di oltre due mila anni di storia e di arte sono contenute in un territorio abbastanza ristretto, facilmente fruibile e molto accogliente a differenza di Roma, dispersiva e caotica.
Alla sua richiesta circa la sistemazione logistica della Scuola risposi che per le lezioni si poteva utilizzare il complesso monumentale di Villa Lante a Bagnaia di Viterbo, mentre per la sistemazione alberghiera di allievi e docenti si poteva pensare ad una struttura di proprietà ecclesiastica disponibile perché non utilizzata".

Un'idea che venne sposata in pieno, lo dimostrano anche i giornali del tempo...

"Dopo qualche settimana, l'Ambasciatore Biancheri mi annunciava al telefono tutto euforico: 'S.A.R. (Sua Altezza Reale, ndr) accetta la proposta di portare la scuola a Viterbo anziché a Roma. Aspetta di conoscere i dettagli per venire personalmente a visitare Villa Lante'. Con una successiva telefonata l'Ambasciata inglese mi preannunciò che la visita sarebbe avvenuta in forma privatissima l'11 maggio 1990.
Il silenzio stampa fu molto breve. La notizia infatti si diffuse e la mattina di quel giorno una folla di bagnaioli accolse il Principe Carlo davanti ai cancelli di Villa Lante. Fu molto contento dell'accoglienza, strinse qualche mano, scambiò battute con i giornalisti e poi si mostrò interessatissimo a visitare la Villa.
La Scuola, come convenuto, tenne i suoi corsi a Viterbo dal 5 al 15 settembre 1990. Per l'alloggio di corsisti e professori vennero attrezzate, molto spartanamente, le stanze del Seminario a La Quercia. S.A.R. venne ospitato, durante la permanenza, nella Limonaia di Villa Lante".

Ma non fu l'ultima ed unica volta dell'erede al trono inglese a Viterbo, vero?

"Giusto, il Principe di Galles tornò ancora a Viterbo, con la sua Scuola, nel settembre del 1993. Poiché la visita coincideva con i festeggiamenti di Santa Rosa lo invitai ad assistere al Trasporto della Macchina dalle finestre dell'alloggio prefettizio.
L'incontro con una delegazione dei Facchini di Santa Rosa, che era salita nell'alloggio per il tradizionale saluto alle autorità, fu un tripudio: si interessò moltissimo delle modalità del Trasporto e sul peso sostenuto da ogni Facchino; strinse decine di mani e posò per molte fotografie.
Gradì molto l'ospitalità in Prefettura e le manifestazioni di simpatia ricevute dalla folla che si accalcava nella piazza sottostante proprio la finestra dalla quale affacciava. Volle ringraziarmi con la seguente lettera e una foto con la sua firma".

Da allora ha avuto più contatti?

"Certo, ho avuto l'onore di essere invitato con mia moglie, con formale invito della Casa Reale Britannica, all'annuale Garden Party tenutosi il 20 luglio del 1993 a Buckingham Palace, con la presenza della Regina Elisabetta, del Principe Filiippo e, ovviamente, del Principe Carlo".

In quell'occasione l'attuale Re Carlo III riconobbe e fece un cenno di saluto al prefetto Moscatelli. La speranza di oggi, con tutte le difficoltà organizzative del momento, sarebbe di avere una sua visita, magari dopo un incontro ufficiale nella Capitale, per ricordare quei giorni sereni trascorsi a Villa Lante e quelli immersi nella nostra millenaria storia e nella tradizione più bella, la festa di Santa Rosa.

Teresa Pierini