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Venticinque anni di Eta beta: soci, ragazzi e tanti amici in festa

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VITERBO - Sabato scorso, presso la location “Tempo Viterbo” e a cura del catering “La pecora ladra” dello chef Niko Fanti, ha avuto luogo la festa per i primi 25 anni dell'associazione Eta Beta di Viterbo ODV.

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Calorosissima e numerosissima partecipazione di soci, amici, simpatizzanti e istituzioni che dà la misura di quanto tante persone siano legate all’associazione e di quanto l’associazione sia importante per l’intera città e non solo,  grazie alle attività e alle risposte che riesce a dare, per la sua stabilità e per la sua lunga storia.

La serata è stata caratterizzata da allegria e spensieratezza, musica e balli, e persino il grande vento sembrava fosse venuto a festeggiare, ma poi... si è fermato anch'esso nel momento di maggiore commozione data dai ricordi dei ragazzi, dei soci e della presidentessa verso il mentore e fondatore dell'associazione, Giorgio Mauro Schirripa.

Sì, perché Eta Beta ha davvero una lunga storia.       

E' nata dalla mente e dal cuore del neuropsichiatra infantile Giorgio Mauro Schirripa, il quale già nel 1990 era riuscito a creare un gruppo formato da educatori, assistenti sociali, terapisti e volontari che condividevano le sue idee, per allora rivoluzionarie, sul senso e sull’importanza della riabilitazione vissuta in gruppo e in un contesto di benessere e piacere, al di là e in continuazione e complementarietà con gli interventi sanitari e terapeutici della neuropsichiatria infantile.

Da allora Eta Beta è stata guidata da straordinari presidenti, ciascuno dei quali ha dato all’associazione il meglio di sé in termini di tempo, impegno, passione e dedizione. "A loro saremo sempre enormemente grati - precisano i soci -: grazie dunque a Rita Quattrini, ad Alvaro Ricci, a Tertulliano Magnanini, ad Aurelio Cozzani  e a Pietro Di Bella".

Poco dopo la sua nascita Eta Beta ha contribuito a dar vita a una nuova associazione “Sorrisi che nuotano” che da allora ha fatto un  percorso straordinario, raggiungendo risultati sempre più lusinghieri; ha contribuito alla nascita della cooperativa sociale “Gli anni tasca” con cui condivide da sempre intenti, progetti e attività; una collaborazione che in moltissimi progetti è diventata   essenziale e fondamentale.   

Così crescendo anno dopo anno Eta Beta è arrivata, prima della pandemia, a dare risposte a più di 100 tra bambini, ragazzi e adulti con disabilità e coinvolgendo nei laboratori teatrali e scolastici quasi un migliaio tra alunni, studenti e volontari.

"Naturalmente non ha fatto tutto questo da sola - aggiungono - ma ha creato una rete di collaborazioni e di intese con le istituzioni del territorio: con la ASL di Viterbo, con il Comune, la Provincia e la Regione, con le scuole, le parrocchie, con le altre associazioni, con aziende a privati, creando, appunto, una rete, anzi un sistema stabile ed efficace, che ha permesso di realizzare tanti percorsi e progetti finalizzati all’autonomia, all’integrazione e all’inclusione.

È diventata una realtà complessa Eta Beta tanto da elaborare, in linea con i principi della neuropsichiatria, una sua metodologia e un’organizzazione illustrate e condivise in tanti seminari, convegni, corsi di aggiornamento per insegnanti e operatori del sanitario e del sociale. Una metodologia che ha avuto, tra gli altri, il plauso dell’esimio professor Giovanni Bollea, il padre della neuropsichiatria infantile italiana.

Arriva poi un periodo buio l'anno 2020, la pandemia, la chiusura di numerose attività, l'elezione dell'attuale presidente Francesca Burla, ma Eta Beta non si ferma e trova la forza di rinascere e di rinnovarsi rimanendo fedele però al suo statuto, alle sue finalità e agli obiettivi che da sempre la sostengono. Nasce così il Centro Eta Beta e il papavero.

Il centro Eta Beta e il papavero, realizzato sempre in rete e con i contributi della ASL e del Comune, della parrocchia di Santa Maria Nuova e di altri Enti e realtà del territorio,  si presenta come un’esplosione di attività, percorsi, progetti e laboratori; ancora una volta c’è il teatro e poi il cinema, gli eventi e le serate del progetto “La cultura al centro” in collaborazione con l' Associazione culturale Tetraedro, le uscite, i viaggi, la danza, lo sport, i laboratori di falegnameria e cartapesta ….Un caleidoscopio di proposte perché ciascun ragazzo trovi il suo percorso, la sua strada verso l’autonomia e  l’integrazione.

"Ad oggi una delle idee più innovative che anima questa nuova realtà è quella che noi chiamiamo 'inclusione al contrario', al Centro Eta Beta e il papavero - concludono - si fanno eventi e si propongono attività così accattivanti e interessanti che è la popolazione a venire da noi per godere delle nostre proposte culturali, culinarie e ludiche, mentre i nostri ragazzi, da perfetti padroni di casa, accolgono gli ospiti e gestiscono gli eventi.

Rimangono tante cose da fare e da migliorare e tante sono le difficoltà e i problemi, ma noi non ci lasciamo né intimorire né fermare e siamo sicuri che fra cinque anni saremo ancora qui a festeggiare i trent’anni di Eta Beta, con tante altre belle novità.
Perché come diceva Giorgio Mauro Schirripa, l’amore trionfa sempre".