Il nostro sito utilizza cookie e tecnologie simili per ricordare la vostra visita, raccogliere statistiche delle visite e adattare il nostro sito ai vostri interessi. Per maggiori informazioni o per impostare le preferenze dei cookie, in qualsiasi momento è possibile utilizzare il nostro strumento «Impostare le preferenze dei cookie» riservato a chi è registrato al sito. Accettando si prosegue la navigazione e si acconsente all’ installazione dei «cookie» da parte nostra o di terzi.

Marina, Michela e Rebecca: la gioia nel cuore portando la Minimacchina

In Citta'
Font

VITERBO - Proseguono le prove nelle vie dietro la Crocetta, il luogo dove fu sepolta Santa Rosa, per il comitato centro storico e soprattutto i 200 piccole e piccoli cavalieri di Rosa guidati da Alessandro Lucarini.

Pin It

Un evento speciale, diverso dal solito, anche se a prima vista si nota solo una base in legno, che da domani ospiterà la nuova Minimacchina, "Eterna", e un folto gruppo di giovani intenti a seguire gli ordini. Che poi tra le spallette ci siano Marina e Michela non cambia il risultato finale, non cambia nulla tra loro ma cambia per la storia: sono arrivati i primi minifacchini in rosa, ragazze che voglio essere chiamate come tutti gli altri, minifacchini.

Quando arriviamo sono davanti la fontana della Crocetta, quella del miracolo della brocca, subito sotto la chiesa che fu la parrocchia di Rosina; è impegnato il turno C, quello dei grandi che affronta i tratti più impegnativi. Le ragazze del turno B, più di 20, sono già andate via, è restata solo Rebecca, che abbiamo modo di intervistare con le "colleghe" Marina e Michela, tutto sotto gli occhi di mamme e famiglia, e soprattutto fratelli.

Lo avevamo annunciato presentando la prova costume di Stella (Minimacchina centro storico: finalmente le "Facchine" per un'edizione "Eterna"), in tanti hanno detto la propria, ma quello che conta sono i loro sorrisi e la gioia nell'esserci ed indossare presto la divisa da minifacchino, mostrandola a tutta la città, come altre decine e decine di amichetti che lo fanno da più di cinquant'anni.

E' una festa per tutti, perfetta per l'innocenza dei giovani, con un'età poco più piccola della patrona.

E lo dimostrano, raccontandosi con un pizzico di timidezza: sono Marina con la gemella Michela Marini 12 anni (anche se c'è un terzo gemello, Matteo da qualche anno Minifacchino a Santa Barbara); abitano a Celleno ma hanno nel sangue la viterbesità tutta rosa di mamma Stefania Casciani e l'approvazione di papà Diego. "Emozione nell'averci provato ed onore di esserci - precisano - perché da quando abbiamo visto Matteo abbiamo avuto voglia di diventare minifacchini anche noi. Appena hanno detto che sarebbe stato possibile abbiamo presentato domanda", aggiungono, facendosi aiutare da mamma nel racconto.

Giocano nel Tuscia Rugby, nella formazione sono 8 gli atleti dello storico sport, e hanno fin da subito dimostrato che non sarebbe stato un problema sollevare la minimacchina.

Poi c'è Rebecca Madapatha, nata a Viterbo da una famiglia proveniente dallo Sry Lanka: "Sono stata molto felice quando sono venuta la prima volta qui, dall'anno scorso sognavo di esserci, dopo aver visto mio fratello Meashak. In famiglia siamo tutti contenti e  mi hanno lasciato libera di scegliere, anche perché Santa Rosa è molto sentita in casa, siamo tutti fedeli".

La sua presenza e quella di tutti è l'essenza stessa della festa: forza, fede e volontà, come spiega Alessandro Lucarini: "Non voglio rispondere alle polemiche, dico solo che non abbiamo cambiato alcuna tradizione e preciso che la risposta di queste ragazze è la spiegazione delle mie parole iniziali. Al primo raduno, come sempre, spiego che non facciamo domande personali a chi si presenta, non facciamo distinzioni tra sesso e religione perché di una cosa sono certo, la devozione per Santa Rosa è nei gesti e nello sforzo che compiono per prepararsi e per portare la minimacchina lungo il percorso. La religione è già in quello che fanno".

Domani è previsto il raduno con tutta la formazione e il 1° settembre alle 21 "Eterna" si presenterà alla città e illuminerà le vie buie, dimostrando che la devozione non ha alcuna distinzione e saranno tutte e tutti d'un sentimento.

Teresa Pierini e Anselmo Cianchi