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"Gloria" diventa modella per una concessionaria: forse è davvero troppo

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VITERBO - Pensavamo di aver visto tutto ma c'è sempre il rischio di superare il fondo: la Macchina di Santa Rosa, in sosta davanti al sagrato, è diventata "modella" per una concessionaria auto, con la benedizione di Diocesi e Comune di Viterbo,

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I fatti: tutto è scaturito da un post della Regie auto, sponsor della manifestazione "Una Rosa in campo", prima edizione. Proprio quel post ha fatto scattare la rivolta sui social, perché se è assolutamente giusto promuovere la propria attviità supportando iniziative, stona non poco l'utilizzo ostentato che se ne è fatto successivamente, con tanto di bimbi allegri in festa.

Come mostra la locandina l'evento (che riportava come sponsor una banca) è organizzato dalla Delegazione Provinciale Lega Nazionale Dilettanti F.I.G.C di Viterbo, insieme a Santuario Monastero Santa Rosa e Centro Studi Santa Rosa da Viterbo. e patrocinato dalla Diocesi e dal Comune, rappresentato durante l'evento che si è svolto nella chiesa dedicata alla patrona dal sindaco Chiara Frontini (con fascia tricolore).

Il problema è sorto fuori, dove la concessionaria, come sponsor, ha presentato in bella mostra le proprie auto. E fin qui ci siamo, anche se per parcheggiare su Via Santa Rosa sicuramente è stato chiesto un'autorizzazione al Comune, essendo già vietato girare a destra uscendo da via Casa di Santa Rosa, men che meno parcheggiare, ancora meno in queste giornate di festa con Gloria che illumina tutta la città dall'alto.

Lo scandalo vero è l'uso che è stato fatto poi sui social: Gloria è diventata una sorta di "modella" al servizio di auto e marchi, allucinante l'immagine che viene in mente pensando alle promozioni televisive su canali televisivi minori, con bellezze che si "spalmano" sulla carrozzeria, o peggio il car washing.

Ribadiamo l'importanza della pubblicità per le iniziative locali, l'aiuto al calcio giovanile e tutto il resto, ma ci vuole anche un pizzico di decenza, crediamo non serva ricordare quando Gesù cacciò i mercanti dal tempio.

Ci chiediamo: il Comune era al corrente che avrebbero realizzato una mini concessionaria sotto la Macchina di Santa Rosa? Nel regolamento della Macchina è previsto l'utilizzo promozionale associato ad un prodotto commerciale? Il sindaco Frontini, salendo verso il Santuario, non ha notato le auto e non si è chiesta perché fossero parcheggiate li? Cosa è stato chiesto dagli organizzatori per ottenere il suolo pubblico? Attendiamo volentieri risposte.

Infine, come è facile comprendere dalla locandina, il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, che il 3 settembre hanno portato a spalla la Macchina fino al sagrato, non è stato coinvolto e non sapeva nulla dell'iniziativa. E' normale? Forse per loro è anche meglio. Lo stesso vale per l'ideatore, l'architetto Ascenzi.

Forse, per decenza, quel post andrebbe rimosso, lasciamo passare l'iniziativa, che ormai si è svolta, ma magari evitiamo che la Macchina di Santa Rosa, di proprietà del Comune e quindi di tutti i viterbesi, portata a spalla dai Facchini con Fede, Forza e Volontà diventi oggetto di sfruttamento promozionale, passando sopra all'amore che da secoli viene decretato dal popolo viterbese.

Teresa Pierini