VITERBO - "Il grido di dolore" di Antonio Obino lancia l'allarme per la condizione in cui è ridotto "Il risveglio", l'opera che da anni è installata a Valle Faul.
Un messaggio che si conclude con l'appello a Vittorio Sgarbi, assessore alla Bellezza del Comune di Viterbo e soprattutto sottosegretario alla Cultura del Governo Meloni. Partiamo dalla fine per spegnere subito le speranze del caro Antonio: non crediamo che Vittorio "ci metterà una pezza" perché un annetto e mezzo fa, dopo la vittoria alle elezioni di Chiara Frontini lo abbiamo sentito dire che la sua prima azione sarebbe stata "Togliere quella bruttura a Valle Faul".
Promessa non mantenuta, e non ci stupiamo, ma questo non ci fa sperare molto in un intervento sull'opera, come caldeggiato da Obino.
Non ha torto però l'imprenditore ed ex consigliere comunale viterbese, che scrive: "Qualche giorno fa, camminando nella Valle di Faul ho percepito un grido di dolore, 'Il gigante della valle' la bellissima scultura di Seward Johnson 'Il risveglio' ha attirato la mia attenzione. Mi sono avvicinato per capire e ho scoperto il motivo: sta perdendo la sua pelle fatta di vernice argentata, le unghie delle sue mani e dei piedi sono colorate come quelle femminili, il suo corpo è tatuato con le solite scritte di amore eterno, la sua bocca è diventata 'l'orinatoio' dei ragazzi che ci bivaccano".
Un dato di fatto che da anni accompagna l'opera d'arte, più volte ripulita, anche dai volontari di Viterbo Civica, che si adoperarono anche per ridipingerla d'argento.
Eppure l'opera è importante, specie per il suo messaggio simbolico, come aggiunge Obino: "Il 'Gigante buono' è una copia in vetroresina dell'originale presente nel Parco Nazionale di Prince Georges Country, nel Maryland. Questa copia fu creata dall'artista per essere installata nel 2009 al G8 di Siracusa. Poi venne portata a Roma Eur e infine, per interessamento dell'allora sindaco Giulio Marini fu collocata nell'area a verde della Valle di Faul, che in quel periodo stava cambiando il suo aspetto. Il mio amico Giulio disse: 'Il Gigante sarà il Simbolo di un Risveglio Culturale della Città di Viterbo'. Che dire Giulio? Speriamo che dopo 12 anni e il susseguirsi di tre diverse amministrazioni abbiamo trovato quella giusta. E confidiamo che Vittorio ci ...metta una pezza" conclude Obino.
Non pensiamo che ce la metterà, se non per toglierla da li, cosa che potrebbe avvenire comunque nell'idea di rinnovamento della valle, già dichiarata dall'amministrazione Frontini. Vedremo cosa accadrà, ma che un'opera d'arte sia diventata il simbolo dell'incuria e del degrado, senza che nessuno intervenga, non permette di sperare nel risveglio della città.
Teresa Pierini