LUBRIANO - Domani, sabato 23 marzo alle 17.30 il palazzo comunale ospiterà l'incontro organizzato dall'amministrazione "Brigantaggio nella Teverina" nel 150° dal rapimento ed uccisione del Conte Claudio Faina (1874) conosciuto come il Caso Moro dell'800.
L'incontro sarà moderato da Calisto Panico, già comandante della stazione dei Carabinieri di Bagnoregio, che dopo i saluti del sindaco Valentino Gasparri relazionerà con il professor G. Battista Crocoli, storico locale.
"Il brigantaggio viterbese si articola in tre grande aree, la maremmana, quella dei Cimini e infine della Teverina - anticipa per i nostri lettori il professor Crocoli -. Quest'ultimo va distinto per alcuni aspetti, partendo dalle tre medaglie al valor militare a valorosi Carabinieri impegnati nella lotta al brigantaggio, due argento (come Luigi Rocchini, in foto, ndr) e una di bronzo.
Inoltre. come si deduce dagli atti processuali. uno dei briganti, Giovanni Menichelli, risulta avverso al sangue e si è fatto notare quale maestro di generosità, chiamato anche fra Giovanni in quanto ex seminarista. Fu autore del colpo più grosso e clamoroso - prosegue Crocoli -: il sequestro del Conte Valentini di Canino, residente a Capodimonte, nella tenuta della moglie, figlia del possidente Biagio Brenciaglia; infine, ed è questo l'argomento principale che tratteremo nell'incontro, lo storico sequestro e successiva uccisione del conte Claudio Faina, avvenuto a Monterado, nel territorio di Bagnoregio. Una storia detta anche Caso Moro dell'800, in quanto fu impedito ai familiari di trattare con i rapitori, perché il fratello Zefferino era uno dei nuovi eletti al Regio Parlamento, e gli fu imposta la condotta della fermezza".
Gli storici affronteranno anche la figura di Menichelli, che fu maestro del brigante David Biscarini, poi diventato maestro di Tiburzi, ma come dice Crocoli "Fra Giovanni fu il maestro di tutti ma diverso da tutti".
Ingresso libero.
T. P.