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"Vedi de fa poco ’o spiritoso": Federico Palmaroli (frasi di Osho) sbarca in libreria

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ROMA - Satira politica 2.0: arriva la strenna di Natale pubblicata da Rizzoli, che va a sostituire quella che tradizionalmente era il sunto di un intero anno passato sotto la matita di Forattini. I tempi cambiano ed ora l'ironia diventa digitale, le immagini sono vere e le parole, ovviamente irriverenti, sono "le più belle frasi di Osho" a firma Federico Palmaroli.

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Esce definitivamente allo scoperto, per quei pochi che ancora non lo sapessero, l'autore delle vignette più belle protagoniste de Il Tempo, ma anche di Porta a Porta e di ogni pagina social che rilancia la sua enorme capacità di riassumere in una riga (spesso in romanesco) fatti ed espressioni.

E' già disponibile "Vedi de fa poco ’o spiritoso. Il meglio (e il peggio) di un anno italiano", edito da Rizzoli, il volume che raccoglie un anno di battute brevi, immediate, irresistibili. Un vero fotoromanzo dell'italia di oggi, un libro da conservare e rileggere in futuro, l'album di un Paese pieno di contraddizioni ma con tanta voglia di ridere. La copertina? Non poteva che essere dedicata a lui, al Giusepppi nazionale.

Ma chi è veramente Federico e come nasce questo fenomeno ora approdato in libreria?

Lo abbiamo chiesto al protagonista, impegnatissimo in questi giorni, inseguito da giornali e televisioni, tutti curiosi di conoscere meglio la mente di uno dei successi editoriali più limpidi di questi anni ( per i pochi che non l'avessero mai vista: https://www.facebook.com/lepiubellefrasidiosho)

Come nascono "le più belle frasi di Osho"?

"La prima vignetta coincide con la nascita della pagina Facebook, ritraeva Osho (Osho Rajneesh, mistico e maestro spirituale indiano, ndr) e accanto la frase "i pomodori non sanno più de gnente", una parodia della pagina a lui dedicata. Poi sono nati i problemi legati all'immagine del santone e ho ripensato il progetto, lasciando il nome ma puntando sulla satira politica, presentata attraverso le foto pubbliche".

La politica è sempre un tasto che brucia, ha mai avuto problemi?

"Quando fai satira c'è sempre qualcuno che la recepisce come opinione, quei pochi che non colgono il senso e ti attaccano. Per scelta rimango sempre sopra dalle parti, questo mi fa lavorare libero, anche se per ovvi motivi l'obiettivo è quasi sempre il governo, il potere, come è normale che sia".

Qual è il sistema di lavoro?

"Conta molto l'intuizione, può esserci la battuta già pronta, perfetta per essere fotoromanzata, oppure punto sulla foto, da cui traggo ispirazione per crearne una. Ho un archivio con foto particolari, alcune all'inizio non mi hanno ispirato e magari un giorno vengono fuori, perfette, per quel messaggio. Seguo sempre l'ispirazione personale per mantenere quello che è il mio stile. L'unica influenza esterna che mi permetto è quella dei titoloni di apertura dei giornal".

Quanto è importante la romanità in questo progetto?

"Lo spirito è determinante, e non è detto che la battuta sia in romanesco, quello che conta è raccontare con il modo di esprimersi della gente, dedicandosi alle problematiche della vita di tutti i giorni".

Hanno provato ad emuilarla?

"Tante volte, qualcuno arriva anche ad imitare la font delle vignette. Io non me la prendo, mi dà solo fastidio essere criticato per battute non mie o, peggio, che dicano che una cosa non fa ridere, quando quella cosa non è nemmeno mia".

In genere si cerca di copiare sempre i migliori, come di criticarli. E questa è l'ennesima prova di un successo che ha reso una pagina social un fenomeno editoriale, pubblicato e citato anche in Tv, talvolta anche nei Telegiornali.

"Vedi de fa poco ’o spiritoso. Il meglio (e il peggio) di un anno italiano" può essere un'ottima strenna di Natale, un modo per ridere ancora di fatti e costumi italiani, tutti destinati, bene o male, a passare alla storia.

Teresa Pierini