VITERBO - Unindustria presenta il suo manifesto per le amministrative del capoluogo, invitando i candidati sindaci nella sala conferenze della sede di Valle Faul. Invito accettado da sette su otto, unico assente Scuderi, e i vertici dell'associazione industrali e di Ance, i costruttori edili: Sergio Saggini, Andrea Belli, Simonetta Coccia e Alessandra Sensi.
L'occasione è davvero buona, quasi unica, visto il particolare momento europeo e la grande attenzione ai bonus e ai finanziamenti per le infrastrutture.
E' quindi il presidente Saggini, facendo gli onori di casa, a chiedere un cambio di passo, che sia rottura rispetto al passato: "Serve coraggio, chiunque conquisterà il palazzo deve far lavorare la macchina amministrativa, siete voi a dover pretendere che funzioni. È ora anche di farla finita di ascoltare lamentele e proteste sulle cose da fare, chi vincerà avrà il supporto dei cittadini e una maggioranza che dà diritto di procedere.
Qui si sono visti pochi o niente project financing (una forma di finanziamento delle opere pubbliche o di pubblica utilità, fondata sull’utilizzo di risorse alternative a quelle statali e sul coinvolgimento di soggetti privati - ndr); abbiamo un'area industriale di cui ci vergogniamo - incalza il presidente -, l'erba continua a non essere tagliata nonostante il commissario, abbiamo scarsa attrattiva professionale, i nostri giovani non vogliono rimanere. Guardate la città con gli occhi di chi la vive. All'assemblea Unindustria è emerso che ci sono domande per fotovoltaico utile al fabbisogno necessario a tutta la Nazione ma le domande sono ferme. Non possiamo dire no a tutto, poi non ci lamentiamo se diventiamo totalmente dipendenti da Putin. Abbiamo un regolamento edilizio che risale agli anni 60, c'è scritto ' edifici con latrine sui balconi' e non scherzo... Basta questo per far capire che la città deve crescere".
E per crescere l'associazione presenta una brochure illustrativa della propria visione, con otto assi di svluppo, dalla produttività al green, dai giovani alla sostenibilità, fino all'ambizione che si traduce nella candidatura di Viterbo Capitale della cultura 2033 ma anche nell'organizzazione del giubileo 2025 e, aggiungiamo, in quello del 2033 che ricorderà il secondo millennio dalla resurrezione di Gesù Cristo.
Sfide che Viterbo non può perdere, e l'immediato futuro si lega a infrastrutture e sviuppo. come precisa Belli: "Parto complimentandomi con i colleghi costruttori che hanno tenuto duro durante la crisi, salvando posti di lavoro, facendosi trovare pronti con i bonus, visto che la Tuscia è tra le province con più cantieri, che cambieranno il volto delle città. Rispondo in modo brutale a chi ci accusa di aver svuotato il centro per aver costruito case e strutture fuori le mura: niente di più falso, le persone scelgono dove vivere e il centro va fatto rinascere, attraverso un centro culturale permanente, e noi ci crediamo e siamo stati sempre presenti, ma è la politica che deve trovare il giusto mix tra abitazione, turismo e cultura. Dal prossimo anno, post bonus, ci dovremo peoccupare della rigenerazione, al momento molto parziale in città. Questa sede ne è frutto, ma ci abbiamo messo 15 anni e la parte da finire è un anno che è ferma perché non trovano interlocutori in Comune, per questo chiediamo un ufficio specifico che risponda alle esigenze. Sul Pnrr non lasciate che i bandi vengano fatti a maglia larga, chiedete qualità e professionalità, rispettando chi lavora con le regole, specie di contributi".
Tra le Pmi la parola è passata a Simonetta Coccia, che ha approfittato per togliersi molti sassolini dalla scarpa, portando come esempio diretto la sua attività, lo storico salumificio con sede dagli anni '70 a Santa Barbara: "Viviamo continui attacchi contro l'azienda, cambiano le regole, e noi che siamo li da decenni di colpo diventiamo rumorosi, fino al punto di perdere una battaglia legale che ci è costata su ogni fronte. Poi è venuto il senso unico dalla sera alla mattina, con agguati continui dei vigili, che non si preoccupavano di aiutare i nostri clienti, informandoli, ma stavano li per elevare multe. Solo per le pratiche faccio 10 chilometri al giorno, non solo io, tutti si lamentano, alle nostre richieste e raccolte firme sono uscite solo promesse. Il quartiere è nel degrado, ma anche il centro non se la passa meglio, e non abbiamo mai risposte. Poi c'è l'aggravante, quando a chiedere è Coccia la risposta è sempre no, qualcuno prima o poi spiegherà perché".
Tanto rammarico, seguito dalla speranza di Alessandra Sensi, giovani imprenditori Viterbo, che continua le richieste: "Ci dovete dare delle risposte e farci capire che è valsa la pena restare a lavorare in questa città. Dobbiamo essere attrattivi, un cambio di passo che porti la città oltre l'evento unico. Da oggi gettiamo le basi per la candidatura di Viterbo Capitale europea della cultura 2033, c'è tanto da fare e non dobbiamo perdere tempo. Definiamo la nostra identità, scegliamo se puntare su terme, medioevo o conclave, l'importante è farlo. Formiamo la professionalità mancante, specie sull'accoglienza, dove siamo davvero indietro. Pensiamo con l'acronimo YOLO, You only live once, vivere in modo pieno, senza paura del domani e delle conseguenze (una volta questa filosofia era identificata con l'espressione Carpe Diem - ndr). Si vive una volta sola e va fatto bene. Tutti dobbiamo essere coinvolti per presentare un progetto vincente, su cultura, storia, arte, salute, innovazione, tecnologie e formazione. Per noi c'è l'imbarazzo della scelta".
Le richieste sono state formulate, la parola passa ai candidati sindaci, a cui è concesso un doppio giro da 5 minuti ciascuno, per dare l'occasione di cogliere spunti e magari confermare qualche speranza. Leggi l'articolo: ( https://www.latuaetruria.it/news/19-in-citta/5530-candidati-sindaco-gli-interventi-con-poche-risposte-ad-unindustria )
Teresa Pierini