VITERBO - Una cosa è innegabile: l'architetto Raffaele Ascenzi è una fonte inesauribile di idee, e per dirlo basta riguardare Ali di luce, Gloria e adesso Dies Natalis. Due progetti completamente diversi che hanno conquistato, specie Gloria, la città, e sarà altrettanto per la nuova, che vedremo alla "mossa" del 3 settembre 2024, l'ennesimo successo che da oggi lo ha fatto soprannominare "architetto santarosaro".
La presentazione odierna (leggi Unione sold out per conoscere Dies Natalis di Raffaele Ascenzi, un'opera straordinaria piena di storia) è una sora di liberazione, finalmente potrà parlarne, descriverla raccontarla, e tanto ci sarà da dire.
Lo sa bene l'assessore Antoniozzi, che ha condotto la cerimonia all'Unione, avviata con la performance al pianoforte del maestro Piero Salvatori, nato a Caprarola ma ormai musicista nel mondo, che ha proposto il brano Infinity (ed. Sony Classica) diventato colonna sonora del video di presentazione con la voce narrante di Pier Maria Cecchini. Rivendica il suo legame con la città: "Su questo palco mi sono esibito nel 1986 per il primo saggio, musicalmente sono nato nella 'Zeno Scipioni', come mio fratello e mia sorella, che ora lavorano alla Scala e all'accademia Santa Cecilia - sottolinea il pianista -. Ora proporrò un inedito dal titolo Obsession, perché alla fine è talmente forte l'amore dei viterbesi per Santa Rosa da considerarlo un'ossessione".
Un avvio musicale che ha alzato la suspence, perché se i progetti delle altre 16 Macchine erano già stati svelati e ammirati nel foyer, della vincitrice ancora non c'era traccia. E' spettato ad Antoniozzi fare un breve spoiler prima della proiezione del video che l'avrebbe svelata: "La Macchina di Ascenzi è il racconto del racconto del racconto, racconta la storia di Santa Rosa, cosa succede il 3 settembre, la storia del Trasporto, della città e la sua storia dell'arte, che poi è quella di tutto il Paese. La cosa bella di questa Macchina è che ciascuno ci vede quello che vuol vederci".
E vediamola Dies Natalis, nome dedicato alla prima parte della stessa, sopra il basamento che poggia sulle spalle dei Facchini: il suo "passaggio" dalla vita terrena a quella celeste, quello che la Chiesa considera la nascita. Per la prima volta il corpo di Rosa senza vita finisce sulla Macchina, contornata da viterbesi che la piangono ma soprattutto da angeli che la raggiungono per portarla in cielo.
Sopra l'architettura cittadina prende il sopravvento, partendo dalla tomba di Papa Clemente IV (in San Francesco) e dagli archi di Santa Maria nuova, basamento per l'asse centrale, eccezionalmente vuota, con lamelle in metallo accartocciato che creeranno un effetto di retroilluminazione verso la santa, che viene rappresentata in estasi circondata da 5 angeli e 8 guglie. Nel terzo tronco si va verso la vita eterna, con 4 angeli che preannunciano e sorreggono Santa Rosa in ginocchio con sguardo e il braccio verso l'alto e soprattutto coperta da una cupola in rete dove è posto un crocifisso, la parte più alta di Dies Natalis, una scelta che rivendica con forza l'origine religiosa e la forte fede per la patrona viterbese. La realizzazione, da progetto, costerà 650 mila euro più Iva e il prossimo passo sarà il bando del costruttore, anche se sono in molti in città a sperare che prosegua il binomio Ascenzi/Fiorillo. Poi sei mesi per realizzarla e vederla a San Sisto ad agosto 2024.
Sarà allora che, ammirandola a grandezza naturale, sarà possibile vedere da vicino e studiare dettagli, che in una Macchina così gotica sono davvero tantissimi. Tra le particolarità il fatto che Santa Rosa sia rappresentata tre volte, in tre diverse momenti e in cima torna racchiusa dall'architettura, come negli antichi baldacchini, mentre per decenni l'abbiamo ammirata esclusivamente come statua in cima al Campanile che cammina.
Un video dedicato all'indimenticabile Nicoletta, sorella dell'ideatore scomparsa qualche anno fa, che ha emozionato tutto il pubblico e soprattutto Raffaele Ascenzi e i suoi collaboratori, la "famiglia" della nuova Macchina, composta da progettisti, tecnici ma anche da modelli e modelle che hanno "prestato" il volto ai vari personaggi, tra questi anche Alberto Mezzetti (il Tarzan viterbese del GF) e Valeria, la moglie di Ascenzi, che poi è salito sul palco per ringraziare tutti e mostrare parte del bozzetto realizzato, i tempi sono stati davvero stretti e non è stato possibile produrre tutta la struttura. Presente anche la ragazza su cui è stata costruita l'immagine di Rosa.
Dal palco saluta Luca De Risi (Gramas) che legge il pensiero di Patrizia Nardi, e poi il sindaco Frontini che chiama giunta, consiglieri, Presidente Mecarini e il suo vice per il consueto "Evviva Santa Rosa".
Siamo appena usciti dal DSR /Dopo Santa Rosa) e già la città è rientrata nell'atmosfera che proseguirà per tutto l'anno, quello viterbese, da va dal 4 settembre fino al 3 settembre dell'anno successivo.
Teresa Pierini e Anselmo Cianchi