VITERBO - Tutto fumo e niente arrosto: alla fine il complotto oscurantista e reazionario che voleva fermare la cultura viterbese si è rivelato un flop. Anche dalla Fondazione si sono abbassati i toni e si arrivati a dire quello che tutti sapevano: il Teatro San Leonardo non era in regola per aprire.
Lo ha detto l'avvocato Barelli, seguito poi da Filippo Rossi. Si sgonfia come un sufflè quindi quello che a caldo era stato un tentativo di levata di scudi popolare, anche con strascico politico.
Bastava un filo di buon senso e tutto questo non sarebbe accaduto. Bastava che alla diffida ricevuta dai vigili urbani si fosse lasciata da parte un pizzico di onnipotenza, chiedendosi quello che, quattro giorni dopo, è stato chiesto: ma era tutto il regola? La risposta è no, e ormai è appurato, e le strade da seguire erano tante.
La prima, e più facile, era fornita su un piatto d'argento dalla legge sulla semplificazione, che in caso di eventi di spettacolo estemporanei, che si concludono entro la mezzanotte, permette lo svolgimento senza certificazione antincendi, presentando una semplice "scia", segnalazione certificata inizio attività. Ma non è stata fatta.
Nessuno tra i tecnici di Caffeina ne era al corrente? O si è preferito alzare un polverone e pretendere che fosse il sindaco a firmare una dichiarazione che autorizzasse lo svolgimento delle attività? A che titolo però, dal monento che anche in conferenza più e più volte è stato ricordato con onore quanto fosse un'attività privata? Perché non ha firmato l'unica cosa firmabile chi poteva farlo, all'interno di Caffeina, evitando di rischiare addiruttura il reato penale e soprattutto non mettendo a rischio il pubblico entrato a teatro?
Alla fine l'elefante ha partirito un topolino che è scappato impaurito e tremante.
La seconda strada è quella che si sta seguendo ora, sistemare come previsto dalla legge ed ottenere le certificazioni necessarie. C'è ottimismo di farcela in una settimana, e sembra decisamente ottimismo, ma il tempo parlerà.
Al momento, in attesa della riapertura del teatro San Leonardo, gli eventi in programma continueranno a svolgersi regolarmente in altra sede, sempre di proprietà della curia.
Venerdì 13 ottobre alle 18,00 nella sala Alessandro IV di Palazzo dei Papi, Pierluigi Pardo, giornalista, conduttore televisivo e commentatore sportivo famoso in tutta Italia, presenta il suo primo romanzo "Lo stretto necessario". Nella cornice dei Mondiali di Calcio 2006, un romanzo irresistibile che mette a nudo vizi ma anche risorse tipicamente maschili. Per uomini e donne, da due prospettive opposte.
Pardo, volto e voce delle reti Mediaset dal 2010, è senz'altro uno dei telecronisti più apprezzati dal pubblico per la sua simpatia, competenza e per il trasporto con cui racconta il calcio. Le sue telecronache sono sempre cariche di pathos e non annoiano mai, anche quando la partita è poco entusiasmante. A Mediaset, poi, ha scoperto di saper fare anche il conduttore: prima con le esperienze di nicchia "Premium football club" e "Undici", poi, dal 2013, con "Tiki Taka", il programma in onda in seconda serata su Italia 1 che ha rivitalizzato il genere del talk sportivo.Insomma, un giornalista poliedrico e che ama sperimentare e lo dimostra ancora una volta cimentandosi nell'arte della narrativa.
Teresa PIerini