Questa mattina le autorità civili, religiose e militari hanno omaggiato con la loro presenza l'atto che decreta il via, il taglio del nastro tricolore che aggiunge questa nuova struttura, composta da 5 piscine e tre diversi pozzi, all'offerta termale della città (per vedere tutte le foto è possibile sfogliare la gallery).
A raccontare le caratteristiche uno dei professionisti più stimati del settore, il geologo Pagano, direttore di miniera che insieme all'agronomo Grazini ha seguito tutto l'iter che porta all'apertura odierna.
"Ci troviamo all'estremità meridionale di una struttura geologica acquifero termale che va dal Bagnaccio fin qui, a Viterbo sud. La ricerca che abbianmo fatto su questo giacimento tendeva a valorizzare il meglio di un'area già conosciuta, con pozzi perforati fin dagli anni '50 per usi geotermici, in prossimità di un pozzo che ricordo essere di proprietà comunale con pertinenza in questa concessione, quella di Paliano. Tre sono i pozzi, il primo si può ammirare come sorgente, il secondo verso la superstrada e il terzo si trova più in alto. Il secondo, che al momento vedete chiuso, è dedicato ad utilizzi diversi, con acqua leggermente più fredda da dedicare ad altre attivita, soprattutto curative e terapeutiche.
Conosciamo tutta la storia di questo luogo - aggiunge il professor Pagano -: già nel 1976 il Comune di Viterbo affida un'indagine su quest'area immaginando uno sviluppo termale, che poi è stato fermato ma la prospettiva era quella, dopo la scoperta delle falde con le perforazioni geotermiche.
Queste acque sono solfato bicarbonato calcare sulfuree, con differenze nelle temperature - spiega ancora - Ci siamo spinti per avere le acque più calde possibili e l'origine è assimilabile a quella del Bullicame. La famiglia Belli, da imprenditori seri quali sono, ha deciso di cercare ed acquistare terreni previsti dal piano urbanistico; quando il sindaco Fioroni affidò negli anni '90, a me e a Grazini, lo studio non potevamo far altro che verificarne il dettaglio del contesto già conosciuto, e su quello si è lavorato in questi anni per far crescere la struttura.
Sono acque con alta salinità - conclude - che si prestano a trattamenti superficiali a base di calore, ma anche ad aerosol terapia, che sfrutta il bicarbonato solfato, che tutti possono notare perché lascia la sua traccia nel passaggio. In questa struttura le acque di risulta e scarico, nonostante la legge ne permetterebbe l'arrivo al corso d'acqua in quanto equiparate alla potabile, per scelta della società proprietaria vengono convogliate in vasche utili a decantarle, raffreddarle ed avviarle poi in condotta verso il corso che è in grado di riceverle, con autorizzazione unica ambientale, senza dispersioni nel terreno".
Tuscia Terme è aperta ogni giorno, escluso il mercoledì, dalle 9 alle 19, con ingresso vietato ai minori di 12 anni, come da indicazioni del Ministero della salute che sconsiglia l'ingresso in acque termati sotto questa età.
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Teresa Pierini e Anselmo Cianchi