VITERBO - Celebrare la tradizione del presepe, rendendo omaggio agli eroi dei giorni nostri attraverso l’arte e il valore artigiano di eccellenza. Questo l’obiettivo principale dell’iniziativa pluriennale promossa da Confartigianato insieme con Coldiretti e Fondazione Symbola, sotto l’egida del Manifesto di Assisi, al fine di promuovere eventi simbolici in tutte le province, con la consegna ai vescovi delle diocesi di tutta Italia di una statuina, la statuina dell’anno, che mette in evidenza i mestieri che aggiornano e attualizzano i personaggi del presepe.
Una recente indagine curata da Ipsos sulla percezione del presepe ha, infatti, svelato quanto questo rito abbia ancora un peso fortissimo nelle abitudini degli italiani: lo dimostra il fatto che oltre 6 italiani su 10 (61%) lo considerano importante per la famiglia e, in maniera ancora più marcata (64%), per la comunità.
Il mestiere dell’anno di questo 2020 dominato dalla pandemia non può che essere l’operatore sanitario, rappresentato nel presepe dalla statuina di una operatrice sanitaria donna, realizzata in esclusiva per questa occasione dalla prestigiosa bottega d’arte presepiale napoletana “La Scarabattola” dei Fratelli Scuotto, socia di Confartigianato.
Questa mattina la consegna della speciale statuina al vescovo della diocesi di Viterbo, sua eccellenza monsignor Lino Fumagalli, da parte del presidente e del direttore di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici e Elvino Pasquali, e del presidente e del direttore di Confartigianato Imprese di Viterbo, Michael Del Moro e Andrea De Simone.
“Di recente Papa Francesco ha paragonato coloro che si adoperano per gli altri durante la pandemia a San Giuseppe, patrono degli artigiani, definito ‘l’uomo che passa inosservato’ – afferma Andrea De Simone -. Ecco, questa statuina che oggi siamo lieti di consegnare a sua eccellenza monsignor Fumagalli vuole rappresentare non solo il legame con la tradizione cristiana del presepe, non solo il doveroso tributo agli operatori sanitari che stanno in prima linea contro il Covid-19 per salvare vite, ma anche la solidarietà, l’impegno e il coraggio delle migliaia di artigiani e piccoli imprenditori che da mesi ogni giorno, silenziosi, tengono duro con grande difficoltà per costruire la rinascita del tessuto produttivo del nostro Paese”.
“Gli agricoltori, così come i medici e gli infermieri, non hanno mai smesso di lavorare un giorno in questa difficile pandemia, in modo da garantire la salute dei cittadini e l’approvvigionamento alimentare delle famiglie, nonostante i rischi e le difficoltà - interviene Mauro Pacifici -. Introdurre questa nuova statuetta significa attualizzare il presepe, legarlo alla vita di tutti i giorni che per gli agricoltori e gli allevatori vuole dire conservazione dei territori, della biodiversità e della fattoria Italia che purtroppo negli ultimi dieci anni ha perso due milioni di animali a causa della crisi, dei bassi prezzi pagati per il latte e della concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero”.
Il vescovo Lino, nell’accogliere nei suoi uffici i delegati e la statuina del presepe, ha espresso gratitudine per il gesto e ha manifestato vicinanza e affetto, attraverso le associazioni Confartigianato e Coldiretti, alle famiglie e alle imprese che a causa del Covid-19 e della pandemia hanno perso lavoro e sono in crisi lavorativa ed economica. Il vescovo, inoltre, ha proposto ai delegati delle associazioni di categoria presenti un incontro di lavoro informale fra le rappresentanze datoriali locali in aiuto del territorio, per organizzare corsi di formazione per i mestieri che stanno scomparendo e trovare soluzioni a favore di categorie svantaggiate e aziende. “Anche se non è facile - ha detto monsignor Fumagalli -, è necessario trovare un minimo di soluzione condivisa. Nessuno ha la bacchetta magica, insieme però si può fare tanto per far sentire meno sola la nostra gente”.