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Mecarini: "A Betlemme, sempre con Rosina nel cuore e più che mai tutti de 'n sentimento"

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VITERBO - Sono trascorsi 10 anni da quel pomeriggio a Baku, quando l'Unesco si pronunciò in modo positivo sull'ingresso della rete delle Grandi macchine a spalla italiane. Lo scorso anno, con il supporto organizzativo delle istituzioni e del Rotary Club Viterbo, nella città dei papi si svolse il concerto Macchine di Pace ed era solo il primo passo.

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Da quel momento si avviò l'organizzazione delle celebrazioni per il decennale che in questo 2023 prevedono molte iniziative, legate a stretto filo con l'Ucraina, per lo straordinario messaggio di pace che portano il Trasporto della Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Faradda dei Candelieri di Sassari, I Gigli di Nola e la Varia di Palmi.

Il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa sarà presente a Betlemme e proverà a riaccendere quello spirito solidale che tutto il mondo auspica, come spiega il presidente, Massimo Mecarini: "La nostra partecipazione a questo evento rappresenta una grande opportunità, oltre che un onore inestimabile. La possibilità di far conoscere le nostre tradizioni unitamente ad un forte  messaggio di pace proprio in questi territori dove la pace è auspicata da tutto il mondo è motivo di grande orgoglio ma anche una grande responsabilità.
Le forze messe in campo, già collaudate nel concerto del 31 agosto 2022 a piazza San Lorenzo, rappresentano una vera e propria gioiosa macchina di pace, così come lo sono le nostre Macchine a spalla, cui Unesco, non a caso, ha elevato al rango di patrimonio immateriale dell'umanità.
Sarà certamente un esperienza che ci arricchirà dal punto di vista culturale e soprattutto umano. Con questo spirito - conclude Mecarini - la delegazione  del Sodalizio, formata dal Capofacchino Sandro Rossi e dal sottoscritto, partirà alla volta di Betlemme, sempre con Rosina nel cuore e più che mai tutti de 'n sentimento".

Soddisfatta, e non potrebbe essere altrimenti, Patrizia Nardi, coordinatrice del progetto Rete Macchine a spalla: "Una grande occasione per promuovere e divulgare la bellezza del patrimonio culturale immateriale delle feste della Rete in quest’anno speciale – sottoinea - in occasione del decennale del riconoscimento UNESCO che coincide con i vent’anni della Convenzione UNESCO del 2003 per la Salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale.
Ma anche una splendida occasione perché comunità di un Patrimonio dell’Umanità possano impegnarsi direttamente e concretamente sul tema della Pace, contrapponendo le proprie 'Macchine di Pace' alle macchine da guerra che continuano a seminare morte e distruzione. Del resto, questo è il motivo di fondo per cui UNESCO nasce, ossia spingere le comunità di patrimonio, i gruppi, gli individui, le Nazioni alla collaborazione e alla cooperazione per salvaguardare la convivenza pacifica e prevenire e curare i conflitti, 'servendosi' del patrimonio culturale e della sua capacità di creare relazioni, ponti, tra le persone.
Un’operazione importante di diplomazia culturale, mediazione culturale e cooperazione internazionale - conclude la dottoressa Nardi - che ha creato un’importante circolarità tra comunità, soggetti istituzionali, decisori politici, esperti, consentendoci di mettere in atto una strategia di cui 'Macchine di Pace' è l’espressione più vera e commovente”.

T. P.