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Lazio da scoprire: 98 luoghi storici aperti al pubblico

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VITERBO -  Luoghi storici da scoprire in tutta la loro ricchezza: un’iniziativa straordinaria con cui la Regione Lazio vuole offrire a cittadini e turisti la possibilità di conoscere e visitare un patrimonio storico-culturale unico al mondo. Decine quelle della provincia di Viterbo, alcune adibite a museo altre aperte in modo occasionale.

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Dimore, ville, complessi architettonici e del paesaggio, parchi e giardini di valore storico e storico-artistico.

Tutti i siti fanno parte della Rete regionale, curata dall’Area Valorizzazione del Patrimonio Culturale della Direzione regionale Cultura e Politiche giovanili.

Fanno parte della Rete le dimore pubbliche e private che hanno presentato domanda di adesione e che possiedono i requisiti indicati nell’avviso pubblico della Legge Regionale 8 del 2016.

La Rete verrà aggiornata annualmente ed è destinata a crescere, per offrire a tutti la possibilità di scoprire e riscoprire la bellezza del Lazio.

Chi è interessato a visitare ed eventualmente soggiornare in questi straordinari luoghi può contattare direttamente le strutture presenti nel sito. Alcune sono ad ingresso libero, altre con biglietto d'ingresso, alcune su prenotazione.

Per ulteriori informazioni e dettagli dei luoghi è possibile visitare la pagina Dimore storiche, nel sotto menù Viterbo.

Queste le dimore aperta nella Tuscia:

Proceno: Rocca di Proceno, un articolato sistema di fortificazioni creato nel XII secolo a scopo di difesa; Palazzo Guido Ascanio Sforza, sorge nella piazza principale del paese, è uno dei luoghi di maggior interesse. Edificato alla metà del XVI secolo per volere del Cardinale Guido Ascanio Sforza, Camerlengo di Santa Romana Chiesa e Governatore di Proceno.

Oriolo Romano: Parco di Villa Altieri, un giardino che completa la connotazione di villa patrizia della dimora signorile dell’omonimo Palazzo, secondo i canoni stilistici del XVI secolo.

Montefiascone: Rocca dei papi, dalla sua Torre del Pellegrino è possibile spingere lo sguardo a 360 gradi e con il binocolo vedere Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo.

Ischia di Castro: rovine dell'antica città di castro, l’insediamento, al momento della costituzione del Ducato di Castro (1537) e prima di diventarne capitale, era un piccolo villaggio, povero e in gran parte abbandonato. I Farnese decisero di trasformarlo per renderlo degno del rango di capitale del ducato e simbolo della loro potenza e del loro prestigio.

Grotte di Castro: Castello di Santa Cristina, dimora storica con annesso antico borgo contadino, da alcuni anni trasformato in un incantevole agriturismo.

Viterbo: Villa Rossi Danielli, le prime notizie certe della Villa riportano alla seconda metà del XVI secolo, quando era proprietario della villa e del podere circostante Giacomo Sacchi, esponente di una ricca e nobile famiglia insediatasi a Viterbo nel 1297 con Giovan Giacomo Sacchi, “tesoriere” della provincia del patrimonio; Castello Costaguti, nel centro del borgo medievale di Roccalvecce. Il borgo nacque come fortilizio in epoca medievale come sede di feudatari.

Gradoli: Palazzo Farnese, nel 1517 il cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III, incarica Antonio da Sangallo il Giovane della progettazione del Palazzo che sorge isolato e incombente sul centro storico di Gradoli.

Sutri: Villa Savorelli (XV- XVIII secolo), testimonianza di secoli di storia che – dal Rinascimento passando per il Barocco e fino all’Età Romantica – hanno plasmato architettura e natura in un insieme suggestivo tra i più rilevanti tra le ville storiche della Tuscia viterbese.

Soriano nel Cimino: Palazzo Chigi Albani, un apparato cinquecentesco è realizzato dal Madruzzo e un altro realizzato successivamente dagli Altemps nel XVIII secolo; Castello di Colle Casale, più conosciuto come Torre di Chia, è situato sulla sinistra del Fosso Castello, detto anche Fosso Rio, in prossimità della confluenza con il Fosso Fontana Vecchia.

Caprarola: Scuderie Palazzo Farnese, costruite nella seconda metà del ‘500. Il Cardinale Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III, si innamorò perdutamente di Caprarola quando questa era ancora sotto la guida dei Della Rovere. La acquistò per costruirvi una grande residenza fortificata che avrebbe rappresentato tutto il lustro, la potenza e la ricchezza della sua famiglia.

Canepina: Torre del Castello Anguillara Realizzata con muratura in blocchetti di peperino squadrato, presenta forma rotonda, con diametro interno utile di 2,5 metri e un’altezza di circa 13,5. Si ritiene che l’intero complesso sia stato edificato intorno all’XI secolo ad opera dei Prefetti Di Vico, con il benestare di Papa Leone IX; Museo tradizione popolare.

Bolsena: Palazzo Cozza Caposavi, eretto intorno al 1561 per volere del Cardinale Tiberio Crispo come dimora personale, sorge nel centro storico della cittadina lacustre, prospicente la fontana medicea di San Rocco; Complesso Monumentale-Prospettico di Viale Colesanti, grande viale alberato, lungo 500 metri, affiancato su entrambi i lati da 66 platani, ormai divenuti monumentali, e 4 ippocastani che, nel loro complesso, costituiscono un bene culturale di ambito naturalistico.

T. P.