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Troncarelli vs Frontini: "Facciamolo un confronto, ma vero, in piazza. Io sono qua"

Viterbo
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VITERBO - Mancano pochi giorni al voto per il ballottaggio, poche ore ormai sono dedicate alla campagna elettorale e Alessandra Troncarelli esplode in un fiume di parole nella conferenza stampa di stamani, dedicata interamente a smontare gli attacchi ricevuti in questi giorni da Chiara Frontini, uno scontro epico tra donne, che porterà alla prima sindaco in rosa del Comune di Viterbo.

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Alessandra Troncarelli conduce l'incontro come se fosse la risposta al confronto mancato di domenica sera, toccando punto per punto, parte ringraziando i 9000 elettori che le hanno dato fiducia e subito va all'attacco: "Basta con la propaganda di basso livello, i cittadini devono essere informati su fatti veritieri. Mi sono spesso imbattuta nell'incertezza del nuovo volto della città di Viterbo, che è bellissima e piena di risorse ma vanno valorizzate e serve capacità amministrativa, le risorse finanziarie ci sono, per questo si può parlare di un nuovo volto della città, proseguendo la filiera istituzionale già avviata.

Qualcuno vuole isolare la città senza capire che è fondamentale il dialogo.

Il nostro centro storico, è un cuore pulsante, che vive anche degli organi esterni, vitali- prosegue - come le aree periferiche e le frazioni. Dobbiamo mettere a sistema la città nel suo complesso, e dal 27 giugno partiremo subito dalla pulizia. Va fatta questa ordinaria amministrazione, insieme allo sfalcio dell'erba, l'asfalto alle strade e la potature degli alberi, con l'eliminazione delle barriere architettoriche create da alcune piante, che costringono il pedone a veri slaloom per passare. Poi penseremo allo sviluppo, e per fare questo non servono segnalazioni dai cittadini ma programmazione.

Smascheriamo le bugie della campagna elettorale, 'E' ora' si, è ora di dire basta alle menzogne che sono state raccontate ai viterbesi, cavalcando bugie e paure.

Non è la persona che deve rincorrere l'amministrazione ma il contrario, noi dobbiamo dare risposte e non tenere le persone appesa in un filo, come per le aziende. Qualcuno parla di moltiplicare i posti di lavoro - aggiunge iniziando a puntare il dito - ed è certo, non si creano con la bacchetta magica. Oggi diverse aziende si trovano in difficoltà economica, vanno tutelate, come i lavoratori e le famiglie. Per creare opportunità di lavoro servono azioni concordate con le leggi nazionali, vanno sfruttate le opportunità, con lungimiranza e prospettiva, diventando portavoce delle novità, come abbiamo fatto per il superbonus, un evento creato per dare risposte ad imprenditori e famiglie che hanno paura, ed è venuta a parlarne chi sta lavorando in Parlamento per aiutare, garantendo lo sblocco della cessione del credito e che nessun plafond termini, abbiamo dato tranquillità. Come amminisitrazione andremo ad aiutare per la percentuale mancante anche per il bonus facciate, facendo sinergia, tutti devono dare risposte concrete e immediate al cittadino. Non si promettono posti di lavoro, non esiste solo l'Apea, e la Regione Lazio è stata la prima a riconoscerla, noi lavoreremo per il riconoscimento di Poggino e Acquarossa, uscirà un bando da 8 milioni di euro e l'amministrazione dovrà essere preparata.

Sempre sul lavoro, ci sono le Zone logistiche semplificate, per 29 comuni tra cui Viterbo, dove aziende possono usufruire di agevolazioni e collegamenti con la zona portuale di Civitavecchia. E' fondamentale la rete per lo sviluppo, come il Consorzio unico regionale e industriale, va mantenuto lo stato d'occupazione che ad oggi c'è, e lavorare per nuove prospettive ma bisogna conoscere mezzi, leggi e strumenti e saper portare la voce della società.

Parliamo di termalismo, va rilanciato -  arriva una nuova replica della Troncarelli - non è vero che il progetto delle Terme Inps è fermo in Regione, è stato finanziato lo studio di fattibilità, ma ci sono state lacune nella presentazione e noi le colmeremo, e rilanceremo il progetto. Basta con chi parla con slogan inutili.

Cultura, il turismo si incentiva rendendo viva questa città, a misura di chi la vive quotidianamente, per poi metterla in rete. Ma prima viene la sicurezza, le piazze devono essere di nuovo piene di gente, con persone che escono a vivere iniziative. Poi il Teatro Unione, e ricordo che i lavori sono stati completati con un finanziamento regionale, ma ora dobbiamo renderlo vivo. Serve una stagione che non sia solo per un periodo ma un collante con Ferento e le associazioni culturali coinvolte in laboratori teatrali e cinematografici. Serve anche un piano di riordino e recupero dei complessi immobiliari in stato di abbandono, e se arrivano 150 milioni di euro per recuperare l'ex ospedale degli infermi, dove nascerà il borgo della cultura, con posti di lavoro, la sede della Soprintendenza dell'Archivio di Stato, questo è un circolo vizioso, come per l'edificio in disuso dei Santi Simone e Giuda, con il polo universitario. Allora serve la filiera con la Regione, altrimenti con le risorse comunali non si sarebbe fatto nulla.

Altra cosa che non dice nessuno: il Giubileo del 2025, nessuno ne parla - aggiunge ancora - ed è uno dei rilanci possibili della nostra città, perché ci sono le risorse statali, non solo per Roma Capitale, e il sindaco Gualtieri è già a disposizione per collaborare con noi, sempre se Viterbo riconosce questa filiera e va a quel tavolo. Arriveranno migliaia di pellegrini e dobbiamo essere pronti ad accoglierli, ma se non ci sediamo alla cabina di regia di Roma Capitale come si fa?

Città dei papi, città del termalismo, aggiungiamo città universitaria: abbiamo un fiore all'occhiello, perché deve essere avulsa dal contesto e dal tessuto cittadino? Noi collaboreremo in maniera sinergica con l'Università. Serve ripopolamento del centro storico ma serve un servizio per portarli nelle facoltà.

La chiusura del centro storico? E mica si chiude dalla sera alla mattina, è fondamentale la concertazione con chi il territorio lo vive, la chiusura di una via potrebbe provocare la chiusura di un'attività commerciale. Servono navette e parcheggi fuori dal centro ma per farli bisogna essere in grado di sederci nei tavoli.

Un altro progetto mi sta a cuore, un nuovo wefare, che dia risposte certe al terzo settore, e va fatta una programmazione come per il mondo agricolo, smettendo di parlare solo di emergenze.

Questo si può fare con un'amministrazione attenta, coesa, con una politica basata sull'ascolto.

E ora le risposte alle critiche - prosegue alzando ancora il tono - partendo dai rifiuti: ieri è stato fatto un confronto ma io non ho avuto replica sull'argomento, poi alle 18 si fa una conferenza per dire la propria, sul posto, alla discarica. Perché non farlo la mattina in faccia? Smentisco che i rifiuti di Malagrotta arriveranno a Viterbo, e lo posso dire perché so quello che dico, non mi serve andare alla discarica per dire che si è pronti alla rivolta. Ma un sindaco può mai animare la rivolta popolare? Al contario, deve proteggere gli interessi comuni, se serve una rivolta popolare per farsi sentire vuol dire che sei un sindaco che non conta ed è delegittimato. Da quando, se non si raggiunge l'obiettivo, si usano le misure coercitive? Parliamo di compentenze, tra Regione, con la pianificazione in materia rifiuti, su normative nazionali ed europee, e le autorizzazioni agli impianti, ma è il Comune che deve farli e cercare il luogo per farli, questo è fondamentale. La Regione sta lavorando per la messa a sistema della gestione e del trattamento rifiuti. Dopo l'incendio, le 900 tonnellate di rifiuti di Malagrotta sono già dirottate ad Aprilia, Frosinone, e fuori regione, con il principio della prossimità e solidarietà. La Regione dal 2020 prevede questo superamento a vantaggio dell'autosufficienza, quindi ogni impianto autogestirà i propri rifiiuti, con una tassa del 5% per chi non smaltisce regolarmente che diventa clausola risarcitoria per chi ha accolto i rifiuti di altri, con effetto retroattivo, dal 2020. Se non si conoscono le materie meglio non parlare, perché queste battaglie sono state fatte da Enrico Panunzi per la provincia di Viterbo.

E infine la sanità: chiedo... quali ospedali ha chiuso Zingaretti? Il decreto 80 del 2012 prevedeva la chiusura di 18 ospedali, dal 2013 è stato Zingaretti a dare il cambio di marcia, perché ha sempre creduto che non si potevano chiudere gli ospedali e invece lui li ha rivitalizzati, puntando sui contatti intermedi tra pazienti e strutture, proprio ieri è stato ufficializzato un nuovo finanziamento per l'ospedale di Acquapendente. Allora li abbiamo chiusi o li abbiamo riorganizzati? Belcolle sarà finito entro pochi mesi, e allora dall'indicazione politica di chiusura del 2012 noi abbiamo aumentato le strutture. Durante la pandemia siamo stati la miglior regione, ed è successo con le decisioni e con le normative applicate perché le conosciamo.

Siamo diversi dalla candidata Frontini - chiude puntanto su politica e appoggi - che usa slogan, parla di rifiuti che sommergeranno la città, di ospedali chiusi, io rispondo che il sindaco è la voce dei cittadini e le cose si risolvono con il dialogo, mai con la forza.
In questi giorni le stanno arrivando sostegni da partiti, ma allora questo civismo che tanto viene decantato che fine ha fatto? Noi ci siamo presentati alla cittadindanza senza inganni, in maniera trasparente e il cittadino barrando noi sapeva cosa stava votando, dall'altra parte ora c'è una prospettiva completamente diversa, ma vorrei sapere, se non c'è smentita, sono stati o no promessi assessorati o ruoli a chi appoggia? Qui si fanno accordi beceri e i cittadini non si ingannano. La Frontini non sa cosa vuol dire il voto, scrive se non voti non conti, ma forse proprio lei non sa che vuol dire, visto che alle provinciali il suo gruppo si è sempre astenuto dal dare il voto. In Provincia ci sono competenze che riguardano tutti noi, edilizia scolastica, ambiente, risorse idriche, perché non è andata a votare? Quindi è venuta meno all'impegno di un'amministratrice, che è decidere per il bene della comunità.

Le nostre otto liste sono trasparenti - conclude chiudendo la conferenza stampa - cerchiamo di capire se vogliamo persone serie, che non hanno fatto promesse ma detto solo la verità, quello che si può fare e quello che non si può. Siamo persone che hanno a cuore questa città, e io mi metto a disposizione perché se vinco mi dimetto da assessore regionale, e chi lo avrebbe fatto? Servono persone che parlano negli occhi dei cittadini e io questo l'ho sempre fatto, questa è la Viterbo che vogliamo. Questi sono gli obiettivi che mi sono prefissa con la mia squadra e noi ci siamo dal 27, purché il 26 giugno ci si data fiducia.

Chiudo con il confronto pubblico e le polemiche per le sedie vuote: cara Chiara confrontiamoci in piazza, decidiamo insieme le modalità e non c'è problema, magari convinciamo gli indecisi, facciamoli decidere, io e te in piazza davanti al popolo, io sono qua".

Teresa Pierini