VITERBO - "L’origine ci rende originali": è questo lo slogan scelto da Simonetta Coccia per postare sui social le immagini del Salumificio Coccia al Salone del gusto di Torino.
Un'origine molto sentita dalle sorelle Coccia, merito di papà Sesto che ha avviato a Viterbo l'attività che oggi vanta prodotti registrati e un presidio Sloow Food.
Non tutti sanno, però, che la famiglia proviene dalle Marche e che l'arte norcina proviene invece da Norcia, patria del settore.
Il merito è di nonno Nazzareno, un pioniere del tempo, che vanta anche un viaggio oltreoceano, quando puntare all'America voleva dire imbarcarsi (fisicamente e moralente) in un'avventura straordinaria.
Era il 1914 quando Nazzareno Coccia partì per New York da un piccolo paese delle Marche, Castel di Lama (AP), che lasciò in direzione Genova, dove prese la nave. Era già sposato ed aveva tre figlie, ma decise di provarci, perché il sogno americano in quel momento era davvero un forte richiamo.
Una volta sbarcato passò i duri controlli di Ellis Island e trovò subito lavoro in una fabbrica, ora monumento nazionale. Dovette tornare dopo 3 anni perché la prima moglie morì.
Il ritorno in Italia coincise nella sua nuova vita, quella che si tramanda nel nome dei Coccia: si trasferì a Norcia, dove si risposò e cominciò il suo lavoro di norcino, che insegnerà poi al filgio Sesto. Il resto lo conosciamo, perché successivamente si svolse a Viterbo, dove, come dice Simonetta: "Prosegue la lunga storia, la nostra famiglia di coraggiosi".
Da allora, da quel ritorno dagli States è nata la tradizione della famiglia Coccia, che è stata messa in mostra al Salone del gusto di Torino e che da domani sarà protagonista anche di Assaggi, il Salone enogastronomico del Lazio, Stand A14 al Piano 0 di Palazzo Papale.
Teresa Pierini